giovedì 12 maggio 2022

E POI UNO DEVE...

E poi uno deve pulire casa, lottare contro la polvere,
che è come lottare contro il proprio destino terreno.
Passare l'aspirapolvere, atto illusorio, lavare i piatti
e le posate, scuotere il tappeto sulla testa dei passanti,
liberarsi delle briciole, uccidere i limoni ammuffiti,
sterminare le prime formiche, i più fortunati devono
anche lucidare l'argenteria, fare splendere i vetri che
masticano l'azzurro del cielo con mandibole trasparenti,
dare lo straccio anche se ti senti uno straccio, stanco
e spossato dalla vita con le sue liturgie infernali.
E poi uno deve farsi anche la doccia, lavarsi le ascelle
e il culo, sturare le orecchie dal cerume zafferano.
E quindi vestirsi perché la società non tollera la visione
dei genitali nel traffico della città. E tutto questo per
che cosa? Per arrivare dove? Per giacere alla fine in
un paradiso claustrofobico, senza più l'assillo del respiro,
finalmente sereni, in attesa di vermi o vampate di
fuoco crematorio, magari in una giornata polverosa,
finire i propri giorni e iniziare il bisticcio eterno.
Con le unghie fredde e viola, le lacrime degli altri,
gli applausi terminali, e il volto di Dio perduto nelle
assolate assenze dei deserti, in attesa che qualcuno
erediti la nostra polvere, la nostra argenteria opaca,
le nostre posate tremanti nei cassetti, i libri, e quei
piselli surgelati che non abbiamo mai amato veramente,
mentre i nostri occhi affondano nelle tenebre.

3 commenti:

attimiespazi ha detto...

attraversare l'universo un passettino alla volta non è difficile.
basta ricordarsi di andare a vedere
dove nascono le stelle, di tanto in tanto..



(nel testo v'è un piccolo refuso trasparente)

rickyfarina ha detto...


Grazie Attimi, la mia scovarefusi!

Luca ha detto...

Un vero talento speculativo che descrive il destino di tutti gli uomini. La ricercatezza dei vocaboli. Complimenti.