martedì 12 maggio 2020

QUELLO CHE NON CAPITE

La teoria dell'arte come messaggistica è di una banalità rivoltante
ma è una teoria come un'altra. Fatela vostra se vi piace, a me fa
schifo. Si può parlare benissimo di un film o di un'opera senza
pensare al messaggio, uno dei libri sul cinema più belli è il famoso
Il cinema secondo Hitchcock di Truffaut, bene, in questo libro
si parla di cinema, soprattutto di tecnica cinematografica, dei
messaggi manco l'ombra, il cinema è il cinema, diceva Godard.
Ma come spiegarlo ad analfabeti cinematografici? Quindi se
vi chiedo di commentare un film, potete farlo senza parlare di
messaggi, basta soffermarsi sulla tecnica, sullo stile, sulla forma.
Un regista può anche "lanciare messaggi" ma non è per nulla
il fondamento dell'arte cinematografica, come non lo è della
pittura e delle altre arti. Il messaggio è più una lettura critica
del castrato, cioè del critico, ma non di tutti i critici, dei critici
peggiori, a mio avviso. L'artista è l'anticastrato per eccellenza:
crea. E creando non pensa ai messaggi, nemmeno quelli che
fanno arte concettuale, ve lo assicuro, nemmeno le avanguardie.
Si crea per il gusto di creare, si crea per andare contro, per
distruggere, e per distruggere anche le macerie. Non si crea per
lanciare messaggi o slogan. Quando l'arte si riduce a slogan
è al minimo di se stessa. Questo è il mio parere. Ora, cara Attimi,
io mi infurio quando una cretina (che non sei tu) o un cretino
(che non sono io) pretende che io sia uno che non accetta
le vostre verità, io non accetto le vostre discutibilissime teorie
sulla messaggistica, c'è una bella differenza, ecco, a me fanno
incazzare quelli che confondono le acque per scopi sordidi.
Mi fanno incazzare gli stupidi che non apprendono nulla dalle
mie parole, odio gli stupidi che fraintendono quello che dico
per un loro gioco personale. Capito? Ecco perché mi permetto
di dare del cretino e della cretina. Se ci fai caso io manco
di rispetto solo a chi mi manca di rispetto. Con Freddy è un
gioco, lui aveva appena detto zozza a Ethel, e io l'ho chiamato
ubriacone, chiaro? Ci si diverte così, come si può. Poi, un'altra
dura di orecchie: la nostra veterana Chicca, che continua a
dire che Ricky Farina si lamenta di un blog che lui ha voluto
così. Io ho voluto un blog di poesia, di cinema, un blog mio,
personale, intimo, dove l'argomento è Ricky Farina. Se questo
scatena insulti, bene, ho solo suggerito l'insulto almeno
creativo, artistico, brillante, tutto qui. E non mi lamento degli
insulti, mi lamento del fatto che i vari suggerimenti culturali
del blog non vengano presi in "esame", che significa: non si
vive di soli insulti. Tra un insulto e l'altro si può anche fare
un ragionamento, mentre l'accanimento è sintomo di idiozia
e Chicca si accanisce a non capire la natura del mio lamento.
In sostanza fate il cazzo che volete, mi lamento per VOI.
Io sono Ricky, il poeta. Se vi rispondo è solo per tenerezza.
E per spirito democratico. I fasci ci sono sempre, i caporali
ci saranno sempre, cambiano uniforme ma sono gli stessi.
Possono cadere tutti i muri del mondo, un fascio è un fascio.
E io li annuso a mille miglia di distanza, tipo il cecchino.
Uno che chiama sicario Giovanni Pesce, eroe della Resistenza,
non può che essere un fascio, e questi saranno sempre
i miei nemici.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

La resistenza vera è quella della madre de sto cojone.

attimiespazi ha detto...

nessuno ti vuole rubare le tue convinzioni, e il fatto che tu le voglia ribadire, contestando quelle di altri con quel sottile velo di disprezzo non le rafforza, credimi.
detto questo, vorrei farti notare che forse non ti sei reso conto che sei entrato in contraddizione tu stesso, affermando che
"Si crea per il gusto di creare, si crea per andare contro, per
distruggere, e per distruggere anche le macerie."
a te lascio il piacere dell'analisi di queste tue righe.

no, non voglio ridurre l'arte ad uno slogan, per carità, è sempre difficile
definirla, anche e soprattutto perché si è evoluta nel tempo,
ed è per questo motivo che possiamo cambiare punti di vista negli anni, mettendo in discussione vecchi concetti.
l'uomo ha rappresentato visivamente la realtà fin dai tempi delle caverne,
e da allora ne sono passate di acque sotto i ponti.
quindi, per me, oggi l'arte è un linguaggio, è comunicazione, è l'interiore che prende forma
nell'esteriore, e che si svincola da ogni obbligo o dovere, è ricerca.
è una pulsione, un'idea viscerale, un bisogno di esprimere o rappresentare
ciò che abita dentro l'artista, è emozione.
ogni artista è messaggero di se stesso e comunica una parte del suo essere.
secondo te, Pessoa, non ha trasmesso tutte le sue inquietudini interiori con i suoi testi?
Mozart non ha trasmesso il suo genio sublimando le sette note?
un graffito metropolitano non ti comunica nulla? lo guardi e ne ammiri solo la tecnica,
come fai quando guardi i film?
il libro di Truffaut che poni in esempio, dalla tua descrizione sembra un libro tecnico, da appassionato di strumenti cinematografici, di tecniche di riprese, luci, scenografie, costumi, etc., e immagino che abbia lodato lo stile di Hitchcock.
lo stile è importante, certo, è l'impronta di ogni artista.
ma con la definizione nuda e cruda di arte che stiamo tentando di dare, c'entra poco,
a mio parere, non so; mi avventuro a dire questo solo in base a ciò che hai scritto,
magari mi sto sbagliando.
per me, un bambino può essere tecnicamente scarso, ma può girare delle immagini che trasmettono emozioni, o un'idea brillante,
rendendo palpabile ciò che la pulsione del momento gli ha suggerito,
ed essere paragonata ad un'opera d'arte.
perché? perché è riuscito ad entrare in
comunicazione con una parte profonda dell'essere.
insomma, possiamo stare da qui fino all'eternità a parlare di arte,
che, secondo me, dà forma a un'idea inizialmente astratta e si trasfigura in un linguaggio
che ha come obiettivo quello di comunicare
non solo la verità dell'artista ma anche quella che io
chiamo bellezza complessa.

buona giornata..

marti64 ha detto...

Ci sono i fasci, i caporali e le contadine
Meditate gente meditate

Anonimo ha detto...

E pare pure delle gran vacche... E non c'è manco bisogno di meditare.

Anonimo ha detto...

A 1000 miglia di distanza si sente solo il puzzo delle tue cagate farina.
Sei un ipocrita idiota, incapace anche solo di pensare a qualcosa di più ampio del vater di quel loculo dove sopravvivi grazie a una reversibile.

Anonimo ha detto...

C'è un episodio divertente raccontato da Verdone. Rossellini stava facendo lezione di cinema all'università e tutti aspettavano di sentirlo parlare del neorealismo, ovviamente. Magari rapportato anche a quello che stava succedendo in Italia negli anni della contestazione.
Sto coglione invece da un'ora spiegava l'evoluzione tecnica delle telecamere.
A un certo punto è partita una screggia micidiale da un gruppo di ragazzi che s'era rotto il cazzo e chiedeva di venire al dunque.
Rossellini fu distrutto intellettualmente da un peto contestante, e se andò.
farina tu non sei Rossellini, e non hai mai fatto parte di quei ragazzi, anche se provi a dirlo.
Tu sei la scureggia.

Anonimo ha detto...

Ti tira il culo perché tuo fratello ci ha scritto qualcosa su Pesce, e io gli ho contestato indirettamente e qui, alcuni contesti che semplicemente sono delle elaborazioni ai limiti della narrativa, leggende.
I fatti, puri e semplici, sono che in guerra tutti sono sicari. Alla fine, chi vince, decide chi far diventare un eroe agli occhi da stupido di ipocriti ignoranti come te. Ma il fatto che resta e non si può ignorare, è che un soldato, un partigiano o un terrorista, è, volente o nolente un sicario.
La tua imbecillità e ignoranza ti impedisce di elaborare concetti diversi perché sei uno scemo. La cosa ormai è ampiamente comprovata.
Puoi chiamare me e la cospicua panoplia di persone che te lo scrive come ti pare ma ormai è questa la tua realtà.

Anonimo ha detto...

Ricky 09;20 ti ha fatto fare l'ennesima figura da coglione. Per non parlare di Attimi.
Forse è il caso che tu riveda il tuo atteggiamento autodistruttivo, altro che arte e poesia.

Anonimo ha detto...

Sì Attimi, l'arte è comunicazione. Del bello, del brutto, di un sentire, del genio, del mondo, mettici tutto quello che vuoi. Ma resta essenzialmente comunicazione. Condivido in pieno il tuo sunto finale "L'arte dà forma a un'idea inizialmente astratta e si trasfigura in un linguaggio
che ha come obiettivo quello di comunicare
non solo la verità dell'artista ma anche quella che io
chiamo bellezza complessa."
Mi trovo di accordo anche con 09:20, la storia viene scritta dai vincitori.

Anonimo ha detto...

Sì Attimi, te lo dico: la tua spiegazione mi convince. Ci hai preso in pieno.
Il cecchino per caso.

Anonimo ha detto...

Beh! Che dire, non si può aggiungere altro. Ricky, colpito, abbattuto e affondato.

Anonimo ha detto...

Guarda la faccio inserire subito nel volume della Quattro gatti
"L'arte dà forma a un'idea inizialmente astratta e si trasfigura in un linguaggio
che ha come obiettivo quello di comunicare
non solo la verità dell'artista ma anche quella che io
chiamo bellezza complessa."
Ma al contrario, dalla fine.

Anonimo ha detto...

Il solito correttore

Quattroggatti

Anonimo ha detto...

Per me il cinema è semplicemente l'arte del sogno.

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
La resistenza vera è quella della madre de sto cojone.

12 maggio 2020 07:43
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ahahahahahahahahahahahahahahahahahah

attimiespazi ha detto...

@ Ricky

questo tuo video ritratto, rappresenta il mio pensiero sull'argomento
che ho condiviso pienamente con il pittore.
anche lui parla di "prodotto comunicativo".
forse tu non eri d'accordo con lui.
c'è anche un mio commento..
:-)

https://www.youtube.com/watch?v=THasE6U7xn0&t=188s


Anonimo ha detto...

16:20 Grazie, ma è la verità.

attimiespazi ha detto...

P.S.
Ricky, volevo chiederti se, secondo te, Silvano Agosti con i suoi scritti e i suoi film si sia limitato solo alla parte tecnica, allo stile, alla forma, che tu citi.
nella sue opere non ci trovi altro? scrive e filma solo per puro gusto estetico?

ho trovato questo, te lo passo, salvo il fatto che tu l'abbia già letto, una frase di un regista a te molto caro, e che mi sembra abbia seguito sempre un suo fil rouge, che sia stato messaggero di se stesso, delle sue emozioni e del suo vissuto.
una frase che, a mio modo di vedere, conferma quello detto finora.
"Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia, costruire un oggetto che è allo stesso tempo un giocattolo inedito e un vaso dove si disporranno, come se si trattasse di un mazzo di fiori, le idee che si hanno in questo momento o in modo permanente. Il nostro film migliore è forse quello in cui riusciamo ad esprimere, più o meno volontariamente, sia le nostre idee sulla vita che le nostre idee sul cinema." (François Truffaut)

non è per convincerti, eh!
è solo per invitarti ad elaborare ulteriormente gli scambi avuti
su questo appassionante argomento.

ciao..

Anonimo ha detto...

Blogger pure io lo sento il puzzo di fascio ed è quello che mandi tu quando pretendi che ci si debba piegare alle tue convinzioni ed alle risposte da te volute. Fattene una ragione, anche gli altri ragionano con la propria testa. Per il resto ...ti ha già risposto chiaramente Attimi, perché in questo caso il discorso messaggio creativo è una cosa su cui siamo sempre state concordi. Ad un quesito lecito e cioè se su un film volevi un commento tecnico o sul messaggio/contenuto ricevuto. Prima hai risposto titolando un post con un “cretina” ed ora dando degli stupidi con un “Quindi se vi chiedo di commentare un film, potete farlo senza parlare di messaggi, basta soffermarsi sulla tecnica, sullo stile, sulla forma” . PREMESSO CHE IO COMMENTO COME MI PARE e se tu STUPIDAMENTE e CRETINAMENTE vuoi dettar legge su come uno deve rispondere, scusa tanto ma non è colpa nostra se a ciò che posti o crei salta più all’occhio il tuo comportamento instabile tra l’irascibile ed il giullare. TU hai fatto in modo che l’area blog diventasse quella che è, accettando (e adoperando) un certo lessico e determinati commenti. Inutile che te ne lavi le mani. Ora vai a pretendere i commenti di stile e forma dei film a chi hai sempre elevato e cioè al fantasma di Medea (che appariva solo da te clonata e come icona si è defilata praticamente subito dopo le prime “pennellate” (come da te definite) del Fosca. Pretendi ciò che tu vuoi da Ethel, la grande assente a meno che non sia in anonimato. Pretendi Dal Pennellatore Fosca ora ridegradato a giullare ubriacone (prossimamente lo farai Cavaliere della rima inchiappettata). Insomma, l’erba voglio non cresce manco nel giardino del re. E tu chi sei per pretenderlo? Specialmente dopo cotanta tua “semina”. Va ad abbaiare altrove botolo collerico, perché farlo sul tuo blog ogni volta ti scavi la fossa.

Anonimo ha detto...

È la paura che lo fa agire: polizia postale. In quale mondo se no avrebbe "ridegradato a giullare ubriacone" Freddy?

Anonimo ha detto...

Perché Freddy non fa eccezioni, e ha iniziato ad insultare Ethel. Fino a che Fosca insultava le altre donne del blog, Ethel lo riteneva divertente. Ora, guarda caso, non lo è più! :)

Anonimo ha detto...

Solo che Ethel non è la mamma e non fa paura al vate - specchietto insegna: differente se avesse i cordoni della borsa. Aspettando la postale invece, viene mettendo qualche pezza.