lunedì 18 maggio 2020

Il primo caffè al bar

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma nessuno ti ha fatto un piano sequenza, di quando ti sei frantumato la caviglia? Con dopo un bel primo piano sulla tua faccia?
Sarebbe stato troppo bello se tu lo avessi montato come corto, per il festival del cinema di Corigliano d'Otranto
Sono giusto questi i festival alla tua portata

Davide ha detto...


Mia madre è "aggiustaossa", con un po di olio e mezz'ora di massaggio estremo ti cambia le inclinazioni sessuali.
Io evto, sono delicato, una volta ci ha provato con le mie cervicali, per svegliarmi hanno dovuto chiamare Giucas Casella.
Ha imparato dalla bisnonna, un orso trvestito da nonna, da piccolo mi convinceva per il mio bene che per far passare il mal di testa serviva un clistere di camomilla.
Ora se mi faccio una tisana per dormire mi addormento sul water!

Anonimo ha detto...

Ecco i danni della quarantena: E' passato da Nietzsche alla pedofilia.

Anonimo ha detto...

La prima volta che ho rivisto i bambini. Prigionieri senza reato, inconsapevoli del perché, consapevoli dell’odore della paura. Eccoli, esistono ancora, visini puliti tra volti mascherati. Li guardo, nel parco vuoto, un maschietto di forse due anni strappa l’erba, la guarda come se fosse una novità. Il padre lo guarda. Più distante una madre li osserva, e dietro di lei una femminuccia, 4 anni? Chissà. È composta, seria, la manina scorre delicata sulla striscia che delimita e vieta l’entrata alle giostrine. Il visino guarda la striscia e le giostrine proibite. Forse si chiede, perché mi ha portato al parco se non posso giocare con nessuno, non c’è nessuno e non posso salire sui giochi? Vi chiediamo perdono piccoli per i nostri continui sbagli, che purtroppo apprenderete a copiare.

Davide ha detto...


Ai "giocarelli" disseminati tra il verde del paese hanno sigillato col nastro bianco e rosso le altalene e giostrine.
Manco fosse una scena di chissà quale delitto.
Di solito quando incrociavo il sindaco rispondevo al saluto, d'ora in poi manco un rutto merita.
Povero pavido imbelle.