come desiderano, in tutti i modi possibili, e non c'è mai
pornografia o volgarità in questo: solo amore. Tutto è puro
per i puri, anche l'impuro. Purezza per me è abbandono,
senza difese, abbandono alle forme del desiderio, è una
musica segreta che nasce nel corpo e nella mente, una
variazione di note, un canto e un controcanto. L'amore
è una forza che genera stupore e naturalezza. E sono
quelli che non sono liberi, imprigionati negli schemi di
una educazione sessuale soffocante, da banco di scuola
o da riformatorio, da pulpito senza palpito, sono quelli
che tremano d'angoscia se il vento fa di ogni loro miserevole
certezza un gioioso inganno, sono quelli che vivono
con l'orizzonte chiuso in una scatola nera, sono quelli
che amano per sentito dire, che amano per riflesso
condizionato, sono loro quelli che marchiano con l'infamia
o con il disprezzo chi ha il coraggio di amare senza
difese, nell'abbandono, nello stupore di essere se stessi.
28 commenti:
E' l'amore che ci dà l'unica
vera spiegazione del mondo.
(Oscar)
Medea:
L'amore è libertà, hai ragione. E non c'è bisogno di troppo sfrigolare e piagnucolare e di troppa letteratura. Ora l'ho capito per davvero. Hai ragione. Hai ragione tu. Non c'è volgarità. Solo amore. E l'impuro è quintessenza di purezza. Sì. La primavera è impudica. Ma purissima.
Ciao Oscar!
Ti amo.
Ma vai a farti cacare in petto! A... stronzoooo!!! Ahaahahahah!
Perché no? Non ci avevo mai pensato.
"...Fa un fioretto alla Madonna!"
https://youtu.be/-lQrd26Y-D8
Scusa Medea ma che hai capito? Qual'è il limite della libertà nelle porcate d'amore? Perchè una libertà senza limite non è libertà. Pisciarti in culo, non so... sborrarti nei canali auricolari? La libertà infinita muore di se stessa. Il libertinaggio è liberticida... Mi scuso, è troppo un discorso serio per uno sguaiato pollaio?
La libertà di amare fregandosene di chi ti giudica e ti etichetta. Per Apollinaire lo spirito più libero era De Sade.
La libertà di amare fregandosene di chi ti giudica e ti etichetta. Per Apollinaire lo spirito più libero era De Sade.
Sono in parte d'accordo con Fosca, la nostra libertà non è assoluta, ma limitata perché non siamo onnipotenti, infatti nella realtà immanente tutto è limitato e condizionato, siamo liberi ma nel limite, ma superare quel limite cosa vorrà dire, forse diventare schiavi...
Ah, cosette così. Se scomodiamo Sade allora va bene... è una burla.
De Sade rappresenta credo l'uomo che considera il proprio io invece onnipotente, e proprio da ciò derivano tutti quei comportamenti atti a soddisfare il proprio io e i propri istinti, quindi la libertà diventa per De Sade priva di ogni limitazione per tale fine, ma si tratta di una coerenza di comportamenti che pone al centro il proprio io, cioè il proprio egoismo, mentre l'amore l'altruismo.
De Sade fu poi arrestato, quindi il suo spirito libero ha poi perso tutta quella libertà di cui godeva, perché la libertà deve appunto rientrare nel limite, che è la moralità, cioè il discernimento di ciò che è bene e di ciò che è male, ma siccome De Sade poneva l'io al centro di tutto per lui non esisteva forse il male, ma solo l'io da soddisfare.
Quindi se la libertà è cmq limitata ciò vuol dire che si può anche perdere, diventando schiavi, e De Sade divenne schiavo dei propri istinti a tal punto da perdere la libertà, se la libertà si può perdere ciò vuol dire che va ottenuta e mantenuta, e per non perdere la liberta bisogna stare cmq dentro certi limiti che sono i principi morali, quindi la libertà si realizza se si compie il bene e si può perdere se si compie il male, perché i principi morali derivano dal processo interiore di stinzione tra bene e male.
La libertà la si perde quando la morale si trasforma in moralismo.
Giulio
Silvia Sade era un romaziere.... Ne ha più scritte che fatte. Prova a leggerlo, a volte è perfino comico. Infatti comico, e grottesco lo ha rifatto Pasolini nelle 120 giornate.
Ok Fosca, però se fu perseguito dalla legge e rinchiuso in prigione forse qualche reato lo ha commesso.
Giulio, secondo lei la libertà senza nessuna remora morale non può portare alla dipendenza, al vizio?
Silvia, certo che si. Morale, ma soprattutto etica, ossia la capacità e la volontà d'applicarla.
Infatti ho accennato al moralismo che, come sappiamo, è la degenerazione ideologica della morale.
Giulio
... e i limiti che mi pongo in conseguenza della mia morale, non li ritengo affatto una "privazione" della libertà, ma una semplice scelta. E poter scegliere è una grande libertà.
Giulio
Certo, però non tutte le scelte rendono liberi, si può scegliere tra il bene e il male perché in questo si è liberi, però non tutte le scelte fanno bene all'individuo, alla sua libertà.
Egregio Farina,
la comprendo: anch'io mi amo.
(Oscar)
Giulio sei sicuro che la tua morale è proprio tua? Per farsene una, bisogna fare a pezzi tutto e ricostruire tutto da capo. Non mi sembri il tipo.
Freddy, cos'è, mi vuoi psicanalizzare? Sto al gioco.
Proprio perché mi chiamo Giulio e non Emilio ti dico, perché sono convinto, che la mia morale è indubbiamente stata influenzata da mille fattori esterni fin dalla culla, ivi compresa la tanto vituperata educazione cattolica. Quindi è mia entro questi limiti e senza particolari ricostruzioni. Quel che per me è importante è che ben risponde alla mia intuizione ed alla mia coscienza.
Comunque ti rovescio la domanda.
Giulio
Abbastanza mia. Io avrei ecceduto nel ricostruire, ma dove finisce la morale comunemente accettata, c'è la legge che ci si erige minacciosa. Non si può più nemmeno fumare al bar ormai! Siamo liberi, si...ma solo di cercare di non finire in galera. È "il disagio della civiltà".Bisogna darsi una bella calmata...purtroppo, o per fortuna.
Che cosa ti è successo Freddy? Come mai oggi sei così amorevolmente discorsivo?
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