martedì 31 gennaio 2017

POMPA


POMPA
Pompa, un poeta con questo
cognome non può che essere
un poeta innamorato.
Si porta addosso una faccia
disfatta come un letto esausto
e sempre assetato d'amore.
Trascina i suoi anni per le strade
di Roma, nelle tasche piccole poesie,
briciole d'oro di una fame antica.
Trascina per Roma le spoglie della
sua giovinezza invincibile, nudo
come un morso o un bacio donato.
L'alchimia del suo dolore illumina
l'alambicco dei giorni, distillato
di gioiose fughe e tradimenti.
Pompa è un cane randagio che
non dimentica le carezze, e anche
quando abbaia trova il suo canto.
Pompa è un re che ha scelto di
mendicare il suo regno, di un trono
non sa che farsene chi è libero.
Pompa è un poeta che ha scavato
in ogni suo addio, e in ogni addio
ha trovato un abbraccio fuggitivo.
L'incenso delle sue sigarette è
il rito di una mortalità vissuta
fino al candore della cenere.
Pompa ha la grazia di chi nutre le
ombre, e conosce il sapore del vino
che si trasmuta in sangue.
E'strano, la sua stanchezza sembra
felicità, e la sua felicità sembra
disperazione, ma forse è normale
perché Pompa è un poeta innamorato.

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