aaahhh, questa musica mi ha rapita; ha letteralmente rapito il pensiero! questa full immersion nella nebbia e queste note dal sapore orientale mi hanno tenuta in sospensione, dimensionata nel Nulla. questo Film è quasi catarsi.
"Impalpabile e scialba": non era così che cantava Pascoli? Quel Pascoli irrisolto e raccolto... Impalpabile sì, scialba... Ma anche inafferrabile. In prosa. Non un canto; una visione lunghissima, come un sogno dal quale a fatica si torna... Un sogno-trappola; di quelli che ti tendono agguati. Ma penso troppo a te, per "vedere" il film lucidamente: qui hai confessato la noia, l'attesa di niente, il tempo che deve scorrere, l'assenza di dolore. L'assenza di voglia. Ci sono i rami d'un colore irresistibile, brillano così cupamente: lì, per fortuna, sono appesi i ninnoli di tutto il sentire. E diventano dita... i rami... che passano sopra la pelle e tolgono le croste sulle ferite, solo per il gusto di farle sanguinare, per sentirle ancora bruciare e leccarle con saliva salata.
3 commenti:
aaahhh, questa musica mi ha rapita; ha letteralmente rapito il pensiero!
questa full immersion nella nebbia e queste note dal sapore orientale
mi hanno tenuta in sospensione, dimensionata nel Nulla.
questo Film è quasi catarsi.
(ma tu sei anche un po' magico, vero?..)
.attimosa
Questo vapore acqueo tanto caro a tuo padre
sarà orgogliosa tua madre di queste inquadrature
Medea:
"Impalpabile e scialba": non era così che cantava Pascoli? Quel Pascoli irrisolto e raccolto...
Impalpabile sì, scialba... Ma anche inafferrabile. In prosa. Non un canto; una visione lunghissima, come un sogno dal quale a fatica si torna... Un sogno-trappola; di quelli che ti tendono agguati.
Ma penso troppo a te, per "vedere" il film lucidamente: qui hai confessato la noia, l'attesa di niente, il tempo che deve scorrere, l'assenza di dolore. L'assenza di voglia. Ci sono i rami d'un colore irresistibile, brillano così cupamente: lì, per fortuna, sono appesi i ninnoli di tutto il sentire. E diventano dita... i rami... che passano sopra la pelle e tolgono le croste sulle ferite, solo per il gusto di farle sanguinare, per sentirle ancora bruciare e leccarle con saliva salata.
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