lunedì 28 gennaio 2019

CHIEDIAMO SCUSA

Chiediamo scusa a "miss color pastello", ho voluto esagerare fin tropo la sua
posizione oltranzista. Forse mi aveva infastidito il suo aggettivo "scellerato" dato
a un mio post sull'odio. Non mi sento scellerato e non sono uno che fomenta
l'odio, chi mi segue lo sa, e miss color pastello è una delle mie più grandi e
preziose seguaci (sta salvando alcuni miei film su Vimeo e le sono molto
riconoscente per questo). Detto questo, ribadisco la mia posizione che è di una
semplicità cristallina, partendo dal principio che non tutti sono Cristo, Primo
Levi o Etty Hillesum (mettiamoci anche Gandhi e Attimi), credo che in alcuni
frangenti storici sia giusto e naturale "odiare" chi ha una predisposizione al
massacro e alla crudeltà, e in definitiva sia giusto combattere chi odia la libertà.
Non so se i partigiani odiassero, sicuramente amavano la libertà e i loro
compagni di lotta, probabilmente a questo amore può corrispondere un
sentimento di odio verso chi tortura e uccide le persone che amiamo, e
verso chi calpesta i valori in cui crediamo. A questo odio mi riferivo e mi
sembra un odio giustificabile e per nulla scellerato. Da questa mia posizione
storica e morale, ne è nato un guazzabuglio indegno e mi ci metto anche
io con le mie provocazioni. Inviti, per esempio, ad andare sui campi di
sterminio. Non mi piace questo "turismo dell'orrore", e non lo farò mai.
Mi bastano i libri che ho letto. I film che ho visto, compresi i documentari
e le testimonianze. Ma capisco che per alcuni sia importante vedere con
i propri occhi l'orrore, ci è andato anche Guccini, forse per omaggiare la
propria canzone. Ci tornò Primo Levi. Io non sento questo bisogno.
Ritornando all'odio, dato che è un sentimento che ha creato la Storia, non
si può prescindere dall'odio, così come non si può prescindere dall'amore.
L'odio è dentro di noi, e fuori di noi. Possiamo e dobbiamo combatterlo,
ognuno con il proprio stile e le proprie convinzioni. Ovviamente gli
odiatori sono diversi tra di loro, c'è chi odia i nazisti e chi odia gli ebrei.
Così se dico che sono "razzista" ma nel senso che considero i neri una
razza superiore (ne sono fermamente convinto), avrà un senso diverso
da chi è razzista perché ritiene che ci sia una razza da sterminare, in questo
caso il mio è un razzismo ironico, so bene che esiste solo la razza umana,
ma ho un debole per le persone di colore, che volete farci? Quindi è
sempre necessario capire quello che uno scrive, non solo i contenuti
ma anche il "tono" delle parole. Ecco, spero di essere stato chiaro.
Per me è un argomento chiuso. Rinnovo le mie scuse alla dolce Attimi.
Sono comunque pronto ad eventuali repliche. Baci.






32 commenti:

attimiespazi ha detto...

nessun turismo dell'orrore.
la pensavo come te, poi mi sono fatta coraggio e sono andata.
altro che miss color pastello!

Auschwitz-Birkenau è un dolore infinito per la coscienza del mondo.
in quei luoghi i nazisti tedeschi uccisero un milione di Ebrei e, tra gli altri, decine di migliaia di Polacchi, Rom e Sinti, prigionieri di guerra sovietici e altre persone innocenti.
è un luogo della memoria e così va pensato.
visto che la mia pazienza non ha limiti, ora ti racconto un po' di storia sulla scelta di renderlo tale.
alcuni mesi dopo la fine della guerra, alcuni ex-prigionieri polacchi pensarono di commemorare le vittime e spinsero per organizzare la cosiddetta Difesa Permanente del Campo di Auschwitz accogliendo le migliaia di pellegrini che in massa cominciarono ad accorrere per ritrovare tracce dei loro cari, pregare e rendere onore a coloro che vi furono sterminati. organizzarono una prima mostra alla quale presero parte 50mila persone: ex-prigionieri, famiglie degli uccisi, delegazioni delle autorità polacche, rappresentanti della Commissione Generale d'Inchiesta sui Crimini Tedeschi e della Commissione Storica Centrale Ebraica, insieme ai delegati delle ambasciate britannica, cecoslovacca e francese. il museo-cimitero sorse nel 1947. vennero così conservate a memoria blocchi e baracche dei prigionieri, latrine, edifici destinati all'amministrazione e alla direzione del Campo, postazioni di guardia delle SS, edifici in cui venivano tenuti i nuovi prigionieri, torri di vedetta, cancelli, recinti, strade interne compresa la rampa ferroviaria di Birkenau. è stata conservata anche la fossa comune di alcune centinaia di prigionieri che morirono prima dell'ingresso dei soldati dell'Armata Rossa. nel 2002 il terreno museo venne ampliato con il terreno in cui si trovava la prima camera a gas di Birkenau, la cosidetta "Casetta Rossa" e il terreno circostante.
nel museo si trovano anche documenti, fotografie, oggetti provenienti dal campo, schede di registrazione dei prigionieri, l'anagrafe giornaliera del Campo, fotogrammi di microfilm, film, documenti dell'Istituto di Igiene delle SS, registrazioni con resoconti degli ex-prigionieri e altro ancora. c'è, a disposizione di chiunque, una biblioteca con raccolte di pubblicazioni che riguardano soprattutto la storia della Seconda Guerra Mondiale, l'Olocausto, i prigionieri e i campi di concentramento, l'antisemitismo e il razzismo.
una parte importante degli oltre 30mila volumi della raccolta è rappresentata, inoltre, da voci che descrivono il movimento di resistenza durante la Seconda G M, la storia del Terzo Reich e la problematica del negazionismo.
l'organizzazione del museo si è occupata dell'instaurazione e del mantenimento dei contatti con gli ex-prigionieri creandone gli elenchi per nome e numero sulla base di relazioni, ricordi, testimonianze; svolge ricerche di archivio, attività di studio scientifico e educative. la creazione dei data base ha la principale ragion d'essere per perpetrare la memoria delle persone tenute prigioniere e sterminate in quei luoghi. gli storici del museo hanno effettuato ricerche relative alla storia del campo e relativi approfondimenti che mettono a disposizione delle Università e Accademie di tutto il mondo e di ricercatori.
lo scopo e le attività svolte dal museo hanno come principale obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni la memoria e la conoscenza sulle vittime di Auschwitz e dell'Olocausto.

no, non è affatto turismo dell'orrore, ne hai un'idea sbagliata proprio perché hai guardato quei campi attraverso uno schermo o lo hai immaginato attraverso le letture.
il museo-cimitero è lì come testimonianza e per il bisogno di rendere la gente consapevole e memore che solo dalle decisioni degli uomini dipende se una tragedia simile potrà mai ripetersi.
solo gli uomini l'hanno resa possibile, solo gli uomini possono evitarla.

punto

non ho altro da aggiungere

rickyfarina ha detto...


Bene, vedi? Mi hai fatto cambiare idea con queste parole.
Allora magari un giorno ci andrò, quando mi sentirò pronto.
Ciao. Anche se ho il sospetto che non per tutti sia così,
sono certo che alcuni ci vanno come andrebbero a una sorta
di Mulino Bianco dell'orrore, ed essere tra di loro mi farebbe
vomitare, ma forse vale la pena correre almeno questo rischio.

attimiespazi ha detto...

se parti già con questi pregiudizievoli sulla gente che vedrai, parti già sbagliato.
non è una gita, RF, non lo è. toglitelo dalla testa.

a proposito di odio.
io posso affermare che
odio i refusi.
ma i refusi non sono persone.
lo capisci almeno questo?
Signore dammi la forza di ripetere:
lo capisci che se dici odio Pinco Pallo istighi all'odio verso le persone???????
stiamo parlando di personeeeeeeeeeeeeeeeee
porca paletta sozza!!!!!!

attimiespazi ha detto...

odiare è il desiderio di sopprimere!!!

attimiespazi ha detto...

esercizio.
trovare i contrari

amare una persona è desiderio di proteggerla di farle del bene

odiare una persona é ...........................................

completa gli spazi mancanti

attimiespazi ha detto...

le Persone non sono cose..

ciao.

riccardofarina69 ha detto...

Non ti allargare ora. Sul viaggio ti ho dato ragione. Il resto no. Hai solo un punto di vista.

riccardofarina69 ha detto...

Porca paletta vallo a dire ai partigiani.

attimiespazi ha detto...

riccardofarina69
sei su internet
ai giorni nostri
non stiamo parlando di partigiani e nessuno li sta giudicando
stiamo parlando dei messaggi subliminali che lanci con le tue parole..

attimiespazi ha detto...

chi odia l'odio non lo promuove attraverso i social

marti64 ha detto...

Forse Ricky intende l'odio come essere diffidente.
Allora potrebbe dire diffidente
oppure potrebbe dire sono ostile a Salvini, contrario alle sue idee.
Dire odio Salvini cosa significa sommo pensatore.
Comme dice attimi si tradurrebbe voglio sopprimere Salvini.
Facendo cosi alle prossime elezioni il RF di turno dirà
odio quel premier, quel ministro e la storia si ripete, tutti
ricorderanno quel poeta che odiava, vorrei che non succedesse

riccardofarina69 ha detto...

I giovani attraverso di me imparano ad amare la vita e le persone. Più di così: si muore!

attimiespazi ha detto...

non hai il polso dei tempi che stiamo vivendo..

riccardofarina69 ha detto...

I giovani attraverso di me imparano ad amare una vocazione, la vocazione è l'espressione più alta di un destino umano.

attimiespazi ha detto...

riccardofarina69
i giovani imparano ad amare la vita e le persone quando accarezzi le persone con i tuoi video, quando mostri belle persone, in antitesi alle brutte persone che odiano, che sono aggressivi e che sventolano il Vangelo per fini elettorali.
non devi abbassarti allo stesso livello dei sottoculturati, fai solo il loro gioco. segui la tua via, non quella..

attimiespazi ha detto...

sono fuori zona, la connessione va e viene, è brutto tempo, non riesco a seguire debitamente la discussione.
vabbè, ti lascio in pace, non voglio assillarti.
ciao riccardofarina69..

marti64 ha detto...

Con Ricky Farina i giovani riceveranno una chiamata.
diventeranno odiatori, sarà anche facile insegnare quest'arte
ai giovani

attimiespazi ha detto...

i giovani devono ascoltare persone belle
e musica bella
come questa

https://www.youtube.com/watch?v=bzV7d5GxKSE&t=1s

solo la Bellezza può salvare il mondo

Ricky, sarai d'accordo con me?


.attimi

attimiespazi ha detto...

stanotte ho fatto un sogno, come tutte le notti.
ho sognato che ero in macchina e, arrivata ad una rotonda, degli operai stavano abbattendo un albero gigantesco posto al centro. era un albero bellissimo, mi sembra un abete, altissimo e fortissimo.
l'albero, cadendo, ha ostruito la circolazione e tutte la macchine si sono bloccate. io sono scesa e sono andata vicino all'albero, l'ho toccato, aveva un tronco grandissimo e durissimo come diamante, mi piaceva, era splendido ma poi il mio sguardo si è posato sulle radici recise; erano corte e mi hanno trasmesso uno strano senso che non so descrivere, come di assenza incolmabile, di perdita irrimediabile.
alcuni automobilisti sorpresi e interdetti quanto me sono scesi dalle macchine chiedendosi come potevano procedere e del perché si fossero formati due avvallamenti nei pressi della rotonda che presupponevano al letto di due fiumi (di cui uno già presente). al ché da un megafono una voce, che nel sogno era il sindaco del paese, ha gracchiato che non dovevamo preoccuparci, che lo spazio ricavato nello scavamento per far scorrere i fiumi era necessario. sì, ce n'era già uno di fiume ma lui aveva ritenuto opportuno scavarne un altro, ancora più ampio, che così quando sarebbe piovuto avrebbero potuto accogliere l'ondata di piena prevista, e ha aggiunto con intenzione di calmarci e di convincerci dell'accaduto che quell'albero andava abbattuto.
gli automobilisti si facevano domande e sentivo il loro brusio ed io sono rimasta immobile vicino alle radici dell'albero, sapendo che comunque avrei proseguito la strada a piedi, che sapevo dove dovevo andare, mentre vedevo in lontananza mio papà che si stava avvicinando, e il sogno è sfumato.
oppure non ricordo altro.
del sogno mi ha colpito il ricordo di quell'albero enorme, possente, grandioso e delle sue radici corte, del taglio netto ad esse. gli operai, nel sogno, non gli avevano tagliato il tronco ma lo avevano segato a livello terra tranciandogli le radici..

.

marti64 ha detto...

Non credevo che gli agentiquasisegreti sognassero.è un sogno bello, non riesco
certamente ad interpretarlo, però questa quasi venerazione per questo abete o
altra pianta che sia mi piace molto. C'è chi dirà che il crollo della pianta
è da paragonare al crollo delle tue convinzioni, sicurezze, invece per me è
amare la vita in maniera smisurata, mi sono lanciata in questa piccola
interpretazione come se fossi una psicontadinologa.

Cambio discorso e vi pongo una domanda:chi è per voi"L'umo che vale di meno"

Martinalacartomante tutti i giorni tranne il sabato che faccio la spesa.

attimiespazi ha detto...

i sogni ci parlano attraverso simboli ed io ne tengo molto da conto. il mio cuore sa cosa mi ha comunicato questo sogno, ancor più che ho intravisto mio padre. grazie dell'interpretazione Martina, si avvicina molto alla mia che tengo per me.

rispondo così su due piedi alla tua domanda: l'uomo che vale di meno, per me, è il vigliacco..

Davide ha detto...


L'uomo che vale meno è quello che non condivide la Verità.

altrimentipresente ha detto...

La disobbedienza (la disobbedienza civile) risulta, agli occhi di chiunque abbia letto la storia, la vera virtù dell'uomo: è attraverso la disobbedienza che si è realizzato il progresso, attraverso la disobbedienza e la ribellione.
Ma, purtroppo, gli uomini invecchiano ma non migliorano.
Il vizio supremo è la superficialità.
L'odio è considerato intellettualmente l'eterna negazione. A considerarlo dal punto di vista emotivo è una forma di atrofia, che uccide ogni cosa a eccezione di se stesso. Comunicare ai giornali il proprio odio per qualcuno è come comunicare che si possiede un segreto, una malattia vergognosa. Il fatto che l'oggetto dell'odio sia una persona, e il sentimento sia reciproco, non lo rende minimamente nobile o bello. Se vuole dimostrare qualche cosa, rivela solo l'ereditarietà del male.
L'amore è nutrito dall'immaginazione, e grazie ad esso diventiamo più saggi di quanto sappiamo, migliori di quanto sentiamo, più nobili di quanto siamo. Grazie ad esso possiamo vedere la vita nel suo insieme, grazie ad esso soltanto possiamo capire gli altri nelle loro relazioni vere e ideali. L'amore si può nutrire unicamente di quanto è nobile e nobilmente concepito.
L'odio si può nutrire di qualsiasi cosa.
L'odio rende ciechi e non ci si rende conto di ciò.
L'amore sa leggere sulla stella più remota.

Ogni cosa deve derivarci dalla nostra stessa natura.
Non serve nulla dire a una persona ciò che non sente e non può capire.

Ti scrivo queste parole solo perché il tuo comportamento lo ha reso necessario.


Oscar

attimiespazi ha detto...

Martina, e tu quale risposta ti sei data alla domanda?

M&D, mi accingo a scrivere qualcosa da dedicarvi, alcuni appunti presi qua e là di una persona che ha fatto del suo ideale ragione di vita, rischiando la propria vita.
a dopo..

.attimivostra

marti64 ha detto...

Ragazzi ho smesso alle 17.30, non sapete la voglia che ho di scrivere
pur non sapendo scrivere, mi sembra di essere più libera di scrivere rispetto
al 2018. Al quesito che sembra una domanda da bambini non ho saputo dare risposta.
Mi sembra fral'altro in tema con le cose che abbiamo detto in questi giorni.

L'uomo che vale di meno è quell'uomo che pensa che ci sia un uomo che valga di meno.

Io pensavo all'uomo che ha uccide pensavo ull'uomo malvagio.La risposta che hanno dato mi sembra una risposta onesta che puo insegnare tanto
Dentro di noi, forse non tutti, è presente
l'uomo che vale di meno, quando parli e guardi il tuo interlocutore e mentre
parla tu pensi: che stronzo, non capisci un caxxo, senti come parla sto deficiente.
Solo col pensiero lo si dice, ci saranno casi in cui lo si dice apertamente,penso
alle discussioni sul calcio. L'ho pensato sicuramente anchio qua in campagna è un attimo. Una frase che fa riflettere per la su semplicità che se venisse adottata da tutti, anche i poeti, i filosofi migliorerebbe la vita di tutti. Molte persone ti
guardano e col solo sguardo ti dicono: non vali nulla. Io me ne frego
perchè io valgo.

attimiespazi ha detto...

Martina, un detto recita che due teste sono meglio di una. figuriamoci tre come le nostre che, modestamente, in quanto ad acutezza emotiva non ci supera nessuno, eh!
:-)
penso che quello che hai scritto si riallacci alle altre due risposte che abbiamo dato.
cambiano gli addendi ma il risultato non cambia.
parlo con termini matematici così il Farina non capisce di cosa stiamo discorrendo. gli faccio un dispettodispettoso, senza intenti dispettosi eh!
:-))))

ma ora torno seria e vi anticipo che quello che andrò pubblicando sarà una lunga lettura ma sono certa che vi ci dedicherete con mente aperta e ricettiva.

ringrazio infinitamente la generosità di Ricky Farina per lo spazio libero che mi concederà in questa occasione che colgo senza un suo permesso esplicito, in verità,
ma il mio secondo nome è Rischio, Attimi Rischio..


attimiespazi ha detto...

La verità e la non-violenza sono antiche come le colline.
Ho solo tentato di metterle in pratica su scala più vasta possibile. A volte ho sbagliato, ma ho imparato dai miei errori. La vita ed i suoi problemi sono divenuti così per me il terreno su cui sperimentare nella pratica la verità e la non-violenza.
Io approvo la completa non-violenza e la considero possibile nei rapporti tra uomo e uomo e tra nazione e nazione; ma questa non è "una rinuncia ad ogni lotta concreta contro l'ingiustizia". Al contrario, nella mia concezione la non-violenza è una lotta contro l'ingiustizia più attiva e più concreta della ritorsione, il cui effetto è solo quello di aumentare l'ingiustizia. Io sostengo una opposizione mentale, e dunque morale, all'ingiustizia. Cerco con tutte le mie forze di ottundere l'affilatura dell'arma del tiranno, ma non contrapponendo ad essa un'arma più affilata, bensì deludendo la sua aspettativa di una resistenza fisica da parte mia.
Le caratteristiche e le condizioni del successo della non-violenza sono:
1) La non-violenza è la legge della razza umana ed è infinitamente più grande e più potente della forza bruta.
2) Essa non può essere di alcun aiuto a chi non possiede una fede profonda nell'Amore
3) La non-violenza offre la più completa difesa del rispetto di se stesso e del senso dell'onore dell'uomo, ma non sempre garantisce la difesa della proprietà della terra e di altri beni mobili, sebbene la sua pratica dimostri anche nella difesa di questi ultimi un baluardo migliore del possesso di uomini armati. La non-violenza, per la sua stessa natura, non è di alcun aiuto nelle difesa dei guadagni illegittimi e delle azioni immorali.
4) Gli individui e le Nazioni che vogliono praticare la non-violenza debbono essere pronti (le Nazioni fino all'ultimo uomo) a sacrificare tutto tranne il loro onore. La non-violenza, dunque, è incompatibile con il possesso di Paesi di altri popoli; vedi ad esempio l'imperialismo moderno, il quale deve chiaramente basarsi sulla forza per difendersi.
5) La non-violenza è un potere che può essere posseduto in egual misura da tutti - bambini, ragazzi, ragazze e uomini e donne adulti, posto che essi abbiano una fede profonda nell'Amore e che quindi possiedano un uguale amore per tutto il genere umano. Quando la non-violenza viene accettata come legge di vita essa deve pervadere tutto l'essere e non venire applicata soltanto ad azioni isolate.
6) E' un profondo errore supporre che questa legge sia applicabile per gli individui e non lo sia per la masse dell'umanità.


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attimiespazi ha detto...

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Caratterizzazione della non-violenza (chiamata anche resistenza passiva) si fonda sulla disposizione a soffrire esprimendosi nella disobbedienza civile non-violenta.
Essa non richiede l'addestramento di un esercito; non richiede lo jiu-jitsu. L'unica cosa necessaria è il controllo sulla mente, e una volta raggiunto questo, l'uomo è libero come il re della foresta e il suo solo sguardo fulmina il nemico.
La resistenza passiva è una spada a doppio taglio, che può essere usata in ogni circostanza; essa colpisce colui che ne fa uso e colui contro cui è usata. Senza versare una sola goccia di sangue produce risultati di enorme portata. Essa non si arrugginisce mai e non può essere rubata. L'emulazione tra coloro che praticano la resistenza passiva non ha mai fine e non è un'arma del debole.
I re continueranno sempre ad usare le loro armi regali. L'uso della forza è radicato in essi. Essi vogliono comandare, ma coloro che devono obbedire ai loro ordini sono contro la violenza: e nel mondo questi sono la maggioranza.
Cessare di collaborare con i nostri governanti quando le loro azioni ci sembrano ingiuste: questa è la resistenza passiva.
Il significato profondo della forza passiva è l'adesione alla verità, ed è dunque la forza della verità che ho definito anche forza dell'Amore o dell'Anima. La ricerca della verità non ammette l'uso della violenza contro l'avversario, ma che questo deve essere distolto dall'errore con la pazienza e la comprensione. Infatti ciò che sembra la verità ad uno può sembrare un errore ad un altro. E pazienza significa disposizione a soffrire. Dunque il senso della forza passiva è la difesa della verità attuata non infliggendo sofferenze all'avversario ma a se stessi.
Ma in campo politico la lotta per il bene del popolo consiste soprattutto nell'opporsi all'errore nella forma delle leggi ingiuste. Quando non si è riusciti a convincere il legislatore dell'errore attraverso petizioni o cose del genere, l'unica strada che rimane aperta, se non ci si vuole sottomettere all'ingiustizia, è di costringerlo a cedere con la forza o di soffrire nella propria persona esponendosi alla punizione per la violazione della legge. Per questo la non-violenza per la maggior parte della gente significa Disobbedienza Civile o Resistenza Civile. E' civile perché non è criminale.


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attimiespazi ha detto...

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La forza della suggestione è tale che un uomo finisce per diventare quello che crede di essere. Se noi continuiamo a credere e a lasciar credere che siamo deboli e disperati e che è per questo che pratichiamo la resistenza passiva, la nostra resistenza non ci renderà mai forti e alla prima occasione abbandoneremo la resistenza passiva come un'arma del debole. Invece coltivando l'idea della forza noi diventeremo ogni giorno più forti.
Nella non-violenza non c'è posto per l'odio poiché costituisce la negazione del suo principio fondamentale che nega la forza bruta.
La dignità dell'uomo richiede l'obbedienza ad una legge più elevata, alla forza dell'Anima.
La Non-Collaborazione e la Resistenza -Civile non sono altro che nuovi nomi per indicare la legge del sacrificio. I rishis che, in mezzo alla violenza, scoprirono al non-violenza furono dei geni più grandi di Newton. e furono anche dei guerrieri più grandi di Wellington. Avendo conosciuto l'uso delle armi, essi compresero la sua inutilità, e insegnarono ad un mondo stanco che la sua salvezza non era nella violenza ma nella non-violenza.
Un disarmo generale prima o poi dovrà essere realizzato, se il mondo non vuole andare incontro al suicidio e qualche nazione deve avere il coraggio di procedere autonomamente al proprio disarmo, accettando i gravi rischi che ciò comporta. In tale Nazione il livello di non-violenza, se per buona ventura questa scelta venisse fatta, naturalmente salirebbe da una altezza tale da imporre il rispetto universale. I giudizi di questa Nazione sarebbero ritenuti infallibili, le sue decisioni inappellabili e si avrebbe una grande capacità di sacrificio eroico e una volontà di vivere per il bene delle altre Nazioni quanto per il proprio.

(M.K.Gandhi)


marti64 ha detto...

Un bellissimo contributo attimi, non vorrei che venga sminuito dicendoti
sono parole dette da altri, come fosse un quadro queste parole sono da
ammirare, da leggere all'infinito, come il quadro che ho stampato in mente
di quel ragazzo davanti al carroarmato

attimiespazi ha detto...

sì, Martina, come avevo anticipato a 17:15 sono alcuni appunti (presi qua e là) di una persona che ha fatto del suo ideale ragione di vita, rischiando la propria vita. chiaramente, si tratta di piccole parti estrapolate dall'introduttiva del volume Teoria e Pratica Della Non-Violenza stilato da Gandhi (che naturalmente andrebbe approfondito nella estensione della sua completa lettura) e che rispecchiano uno dei pochi principi fondamentali e inalienabili su cui si fonda la mia esistenza e coscienza morale.
avevo a cuore trasmettervi queste parole.
:-)

l'immagine che hai proposto di quella foto storica di Widener diventata un'icona è proprio simbolica di tutto il ragionamento fatto finora insieme. sul web potrai trovare tanti articoli dedicati a Tank Man e alla storia di quella rivolta.
ti ringrazio dell'attenzione.
ciao, psicontadinologa! (mi è piaciuta un sacco questa tua autodefinizione)..

.@ttimi

marti64 ha detto...

Ci vogliono tanti anni da contadina per diventare psicontadinologa, devi
dare tante tesi a nervi tesi.
Si quella foto mi è rimasta nel tempo, se la guarderanno attentamente i
bambini di tutto il mondo un domani quando qualcuno di loro guiderà un
carroarmato ne terra conto. L'attenzione per me nutrimento
Ringrazio RF per l'ospitalità
La mia ironia me la porto sempre dietro, sarebbe difficile lavorare senza
ironia.