giovedì 18 gennaio 2018

REZZA

Rifacciamoci le orecchie con uno intelligente. Merita.


5 commenti:

attimiespazi ha detto...

hhhmmmmm..
etimologicamente parlando, omicidio fa riferimento all'uomo, ed è generico, si riferisce all'essere umano.
forse occorre chiamarlo umanicidio? così non facciamo torto a nessuno?

femminicidio, a me non piace come termine, però poi leggo questo e rifletto sugli intenti e lascio tutto in sospensione di giudizio e libertà di esprimere un linguaggio che ha come scopo la sensibilizzazione verso un problema non da poco presente in tutto il mondo (India in testa).

riporto da fonte internet:
FEMMINICIDIO
"Omicidio di una donna per questioni di genere

composto di femmina e -cidio uccisione, introdotto in criminologia dalla criminologa Diana Russel negli anni '90.

Si tratta di una parola di recente tristemente giunta alla ribalta dei mass media.

Ciò che indica non è la semplice uccisione di una donna - in questo senso varrebbe bene il termine generico di omicidio. È l'uccisione di una donna perché donna, in un'ottica culturale in cui la misoginia pare legittima, in cui pare legittimo un esercizio di potere dell'uomo sulla donna che si spinga fino alle estreme conseguenze.



Certo, non è una parola che suona particolarmente bene, e la sua costruzione etimologica non è delle più felici (in latino la [femina] è la femmina dell'animale). Però nasce per descrivere un fenomeno - un fenomeno sempre esistito - che adesso si sente la necessità di abbattere. E si sa che chiamare i demoni col loro nome è il primo passo per domarli."

Testo originale pubblicato su unaparolaalgiorno.it: https://unaparolaalgiorno.it/significato/F/femminicidio

Paoly ha detto...

Quest'uomo mi incanta... non posso farci nulla, mi incanta.
Ma in parte non condivido le sue parole. Perché personalmente non intendo accettare il retaggio della storia, il retaggio culturale o qualsiasi altra forma di retaggio. Forse la parità tra uomo e donna è un'utopia, forse il superamento del razzismo è un'utopia... mai io vivrò nel tentativo di raggiungerla, e intendo combattere per superare ogni forma di retaggio, quantomeno tentare di superarlo. Intendo cambiare. Intendo vivere per cambiare. E difendere chi è più debole e non è in grado di farlo con le sue sole forze. Perché le conclusioni, in fondo, sono la parte più effimera della ricerca. È il percorso che significa. E il mio percorso sarà quello di battermi per gli ideali in cui credo. In questo percorso si alterneranno vittorie e sconfitte, fino alla mia fine. Ma la lotta proseguirà, oltre la mia esistenza.
E sinceramente poco mi interessa di dove vanno a finire i soldi di chi fa arte rappresentando le tragedie dell'umanità. Sarebbe come dire a Picasso: hai dipinto Guernica? Bene, dammi metà dei proventi. E Anna Frank? Se fosse sopravvissuta avrebbe dovuto sganciare pure Lei.
A me importa che l'arte ci aiuti a prendere consapevolezza... del denaro me ne fotto. Il denaro passa, l'arte resta. Per noi. E il suo valore è inestimabile.

attimiespazi ha detto...

sì Paoly, sono con te, occorre davvero una rivoluzione culturale in tal senso
e penso che internet, questa favolosa rete, sia strumento che possa contribuire a favorire la
conoscenza e il disvelamento di realtà che portano l'essere umano a livello
di bestia. uno strumento che va usato con accortezza, naturalmente.

https://www.agi.it/estero/contro_il_femminicidio_in_india_le_donne_si_travestono_da_mucche-1930268/news/2017-07-05/

un abbraccio da donna a donna..

.attimi


rickyfarina ha detto...


Il bello di Rezza è che mette in moto dei ragionamenti, anche attraverso il disagio e la provocazione, lui è una sorta di Totò che ha ingoiato Artaud, uno particolare, contro ogni forma di potere, anche contro se stesso, contro il potere della propria intelligenza.

Paoly ha detto...

Anche contro il potere della propria intelligenza. Mi piace.
Rezza poi mi ricorda fisicamente moltissimo un caro vecchio amico francese, musicista menestrello e attore pure lui. Altro uomo stupendo. È come se fossero la stessa persona per me... ragione per cui il mio affetto per Rezza si moltiplica, si carica di sfumature insensate e dolci.
Mah... ben venga chi è capace di fecondare il nostro senso critico, soprattutto nei confronti di noi stessi.

@Attimi
ricambio l'abbraccio!