martedì 23 gennaio 2018

VIETATO RESPIRARE

Vietato Respirare è un film collettivo prodotto dalla Chisciotte, è il mio film
più internazionale, è stato invitato ai festival ambientali di tutto il mondo,
anche in Corea del Sud, e come fiore all'occhiello: al FICA, nella cittadina
di Goiàs in Brasile. Ci mandai il mio collaboratore Pietro Menditto, pagarono
il volo e l'alloggio come solo un festival serio fa. Vederlo tornare con una
magliettina con scritto sopra FICA (festival internazionale cinema ambiente)
dal Brasile fu una grande erezione, scusate: emozione. Non sono un giornalista
ma dieci anni fa (come passa questo tempo fottuto) quelle immagini di rifiuti
in una città che amo come NAPOLI mi colpirono il cuore e mi dissi: "Ricky,
devi andare a sentire l'odore dei rifiuti e l'odore della corruzione". Chiesi a
mammà 1000 euro per organizzare la spedizione. Andammo senza un piano
preciso, mossi solo da questa mia visione e dalla voglia di documentare
questa immane tragedia che purtroppo ancora non è stata sanata. Il percolato
resta uno dei miei incubi più cupi, quel liquido nero che si forma nelle
discariche e che avvelena il terreno e l'anima. Credo sia un film importante,
anche se sgangherato formalmente, ma possiede una qualità rara: l'energia.
Questo è il trailer, il film completo dovrebbe essere ancora in rete, sempre
che le case discografiche non abbiano ancora una volta silenziato un mio film.

9 commenti:

attimiespazi ha detto...

lo sai come la penso su questo stupendo reportage, non mi ripeto.
comunque, non c'è più sul tuo canale Youtube..

rickyfarina ha detto...


Credo sia sulla piattaforma Vimeo, salvo.

Paoly ha detto...

Ricky,
su Vimeo io ho trovato solo il trailer...

attimiespazi ha detto...

io l'ho trovato però ho dovuto fare un percorso alternativo.
non capisco.boh..

http://www.oceanus.it/vietato-respirare.html

attimiespazi ha detto...

scorrete la pagina in basso e ci sarà il video.
poi se cliccate sul simbolo di YT lo potete vedere sul canale di RF.
misteri di YT Italia..

ALTAMENTE CONSIGLIATA LA VISIONE !

.a

Paoly ha detto...

Mi è piaciuto tanto, Riccardo!!!

Sei davvero portato per questo tipo di lavoro, sai?
Spero che un giorno prenderai in considerazione l'idea di dedicare una parte del tuo tempo a questo genere di reportage.
A me piacerebbe che tu facessi un lavoro come si deve sul disastro ambientale Caffaro a Brescia. Dopotutto non sei troppo distante... pensaci su. Vabbène, smetto di rompere le palle, capito.
Però sei proprio bravo... pensaci... vabbè.

@Grazie Attimi!
Io non ci sarei mai arrivata da sola!

Buona giornata a tutti.
Scappo, la natura mi sta chiamando... oggi sarò soltanto per le orchidee e il verde dei campi.

attimiespazi ha detto...

bellissimo lavoro d'équipe,
il montaggio in particolare..

.a

-farinomane- ha detto...

E’ davvero un gran bel lavoro! L'ho rivisto con piacere. Film completo dal punto di vista tecnico, estetico e dei contenuti. Di grande sensibilità.
Geniale la scelta di alternare a scene in presa diretta scene fatte con arte e dalla forte valenza simbolica, scene che calano lo spettatore in una dimensione onirica, da day after, e che rimangono perciò più impresse, sotto forma di un sentimento d'angoscia che toglie letteralmente il respiro (la donna con la mascherina per me rappresenta l’anima che si ammala assieme al corpo… il filtro verde fa venire in mente l’acidità del percolato...).

Per chi fosse interessato a tematiche simili segnalo il film documentario sull’Ilva “SettanTa”, del giovane regista pugliese Pippo Mezzapesa (lo trovate anche su you tube)


Anonimo ha detto...

Grazie ad attimiespazi per le coordinate. Il film documenta una realtà tragica e dimostra che a rimetterci sono sempre i poveri cristi, impotenti davanti all'incompetenza a all'ignavia di chi amministra. Ed è del 2008, regnante a Napoli in quel periodo, e da ben 7 anni (dal 2001), Rosa Russo Iervolino (Dio mio!).Lo dico perchè la scusa ricorrente di alcuni amministratori, davanti ai disastri nelle loro città, è quella di non avere avuto il tempo per rimediare e che la colpa è sempre dei predecessori. Da allora, nonostante i cartelli di "provvisorietà" nel sito di stoccaggio, la situazione è cambiata nel solo fatto di essersi estesa in altre città. La visione di quegli sparuti cassonetti in mezzo alla valanga di rifiuti lunga centinaia di metri, mi ha imposto il ricordo del refrain di una bella canzone di Lucio Battisti "... come può uno scoglio arginare il mare....".
Marco F.C.