giovedì 18 gennaio 2018

AGLI STUPIDI

Probabilmente farò un film ritratto a un personaggio che mi piace
parecchio: Antonio Rezza. Anche Antonio come me sostiene che
al mondo ci sono gli stupidi e sono tanti, non solo al mondo ma
anche in questo bellissimo blog ci sono gli stupidi. Di solito sono
anonimi, uno stupido è necessariamente anonimo, insignificante.
Tornando alla polemica sulla parola "assassino" affibbiata ad
Andrea, la domanda era "Che cosa ti riusciva meglio come soldato?"
(non nella vita, ma come soldato) e la risposta è stata limpida
e onesta: "Uccidere". Ora, voi siete sul blog di uno che ha fatto
il servizio civile citando Gandhi: "Ci sono cause per le quali
sono disposto a morire, nessuna causa per la quale sono disposto
ad uccidere". Detto questo, rispetto chi è onesto con se stesso.
Andrea non è uno che non ha il coraggio di guardarsi allo specchio.
Non è un tipo anonimo. Nella mia vita ho conosciuto tanti
"assassini", uno in particolare, si chiamava Giovanni Pesce,
medaglia d'oro alla Resistenza, era il comandante "visone" e
ha ucciso qualche nazista. Vedete, la parola "assassino" si può
declinare in molti contesti, non è così facile giudicare, ma ci
sono gli stupidi che amano "sparare" giudizi, questa è un'altra
forma di assassinio. Io sono uno che cerca di capire, per questo
sono intelligente, e per questo gli anonimi da vomito non lo
sono e non lo saranno mai. Vi è chiaro il punto?

48 commenti:

attimiespazi ha detto...

farai un film ritratto ad un Genio.
epicooo!!!!

Paoly ha detto...

Uccidere.
La sola idea di uccidere mi fa esplodere il cuore. Come se il mio cuore fosse un kamikaze pronto a farsi esplodere ad una sola parola: uccidere, immolandosi in nome dell'unico spettro di innocenza che gli resta.
Ad esempio l'idea di schiacciare uno scarafaggio fa partire il timer della bomba, l'idea di far schizzare le interiora di quell'organismo, di guardarlo mentre rallenta il movimento fino alla sua fine... perché? Perché ucciderlo? Il battito accelera, il timer avanza: mi sento male, soffoco, esplodo.
Eppure. A volte penso che forse potrei augurare la morte. Forse potrei arrivare ad uccidere? Con le mie mani? Per poi morirne.
In ogni caso dopo averlo fatto, dopo aver ucciso. Si, credo che potrei anch'io uccidere. Come qualunque altro essere umano. Non sono innocente, è soltanto un'illusione. Ma quest'illusione alimenta il mio cuore, lo preserva dalla decisione di farsi esplodere... ed io non voglio morire.
Uccidere.
A volte è inevitabile?
Non lo so...
ma non posso pensarlo, se ci penso mi sento mancare, sento che potrei morirne.
Forse sono soltanto fortunata.
Fortunata a non dover scegliere se uccidere o morire.

Anonimo ha detto...

Ripeto,uscendo dalla polemica sul termine assassino che alcuni hanno subito usato a priori in maniera dispregiativa...vorrei solo far notare che il signor Pesce era un partigiano come il mio bisnonno, che ha dovuto prendere la decisione terribile, malgrado lui, a causa di contingenze storiche, di difendere la propria terra e le persone che amava da chi le
occupava e ne faceva scempio! Qui,mi sembra, si parli di un soldato di professione che afferma che uccidere e' la cosa nel suo mestiere che gli riesce meglio!
Affermare un'opinione come quella che uccidere un'altro essere umano (con perizia e quindi immagino piu volte) per professione sia un fatto orribile (come si fa ad uccidere altri esseri umani con perizia, a farlo bene, addestrandosi a tal fine...o anche lei crede alle missioni armate di pace?) non penso sia da stupidi: è semplicemente un'opinione, un pensiero! Adesso che mi ci fa pensare però credo siano davvero stupide, superficiali e inutili le sue battute del tipo:" adesso passa il tempo a giocare a tennis e ad uccidere l' avversario con un rovescio incrociato!Mah... mi viene il dubbio che forse non le sia riuscito, a parole , a delineare l' umanità tragica di questo signore come lei vorrebbe, ma forse lo farà meglio con il suo ritratto...lo spero...chissà!
Una stupida.

Paoly ha detto...

Credo che Anonima abbia chiarito la sua opinione.
Ed è un'opinione che condivido.
Non posso che condividere queste sue ultime parole.

-farinomane- ha detto...

L'affermazione, oggetto della discussione, non dice altro che, in un ruolo richiamato a svolgere qualcuno riesce bene ad effettuare un certo compito. Prima di saperne di più, non ci si dovrebbe spingere a trarre considerazioni di altro genere, come quelle di tipo morale. Dall'affermazione riportata non si deduce che, riuscendogli bene ad uccidere, uno ne goda o se ne faccia vanto.

-farinomane- ha detto...

Dovendo scegliere, preferirei essere uccisa da uno che lo sappia fare, se questo significasse soffrire di meno. Ma questa è già una opinione personale

altrimentipresente ha detto...

JACK - "L'intelligenza non la posso più soffrire. Al giorno d'oggi sono tutti intelligenti. Non si può andare da nessuna parte senza incontrare gente intelligente. E' veramente una calamità nazionale. Darei non so che cosa perché ci fosse ancora un po' di gente stupida."

ALGERNON - "Oh, ce n'è."

JACK - "Mi piacerebbe molto conoscerne qualcuno. Chissà di che cosa parlano?"

ALGERNON - "Gli Stupidi? Oh, delle persone intelligenti, naturalmente."

JACK - "Che stupidi!"


-------------------------------------------------

dalla mia favolosa opera
"L'importanza di chiamarsi Ernesto - commedia frivola per gente seria -"

Oscar

Paoly ha detto...

In effetti un uomo che uccide si definisce "assassino"...
Non credo che Anonima intendesse col termine "assassino" giudicare in modo assolutistico Andrea. Credo che sia stata fraintesa, forse avrebbe dovuto spiegarsi meglio.
Da quanto ho capito la sua opinione è che uccidere per professione sia orribile. E l'ha espressa.
Anch'io credo che uccidere per professione sia orribile. Questo fa di me una stupida?
Anonima ha poi scritto: "delineare l'umanità tragica di questo signore". C'è empatia in queste parole, non pregiudizio.
Sarebbe ipocrita invece tacere il proprio pensiero.

Anonimo ha detto...

...infatti io non ho detto che uno ne gode, lo spero per l' uomo (anche se non capisco come si faccia ad uccidere, per professione, non per difesa o altro, e a farlo con contruzione, dolore, angoscia?!..se lo facessi sarebbe un incubo continuo e mi chiederei cosa ci faccio nell esercito!)... voglio solo dire che uccidere molte volte delle persone e farlo " bene", per mestiere,
nella nostra epoca, sia un terribile ossimoro.
Il mio Farinomane, non è per niente un giudizio morale (non ne sarei capace..dato che non ho nessuna morale) , lungi da me, ma al limite il mio sarebbe solo un necessario pensiero etico: l' altro sono io! Che significa avversario al giorno d' oggi? Fare il soldato nelle cosiddette odiene "missioni di pace" sigifica uccidere bene e poi?. A parte la tanto decantata sincerità, non vedo l umanità tragica cantata dai poeti ...ma forse la vedremo!? Interessante

Anonimo ha detto...

...grazie Paoly!
la stupida di prima

-farinomane- ha detto...

Per principio non interagisco con chi non si presenta, anche solo identificandosi con un nomignolo, ma stavolta faccio un'eccezione.
Se non erro il dibattito si è animato dopo questa affermazione:
"Niente video? L'assassino si vergogna a mostrare il proprio volto?"
Il termine "vergogna" presuppone un giudizio morale, oltre che una opinione personale.

Anonimo ha detto...

...io non ho mai usato il termine vergogna Farinomane! Hai ragione sull ' anonimato, capisco, ma a volte dimentico involontariamente di firmarmi (mea culpa )...
Kat

Paoly ha detto...

In effetti la frase riportata da Farinomane non è delle più felici... eh.
Si può quindi facilmente comprendere come la violenza, qualsiasi forma di violenza, fisica o verbale, possa fare male. E dividerci.
Perché la violenza?
Perché?!
Si, forse in effetti sono stupida. Perché non riesco proprio a capire, non ci arrivo, non riesco a trovare alcun senso nella violenza.

Anonimo ha detto...

Riassunto di un "saggio" di C.M. Cipolla.
Consiglio: tenete conto anche del corollario riportato a fondo pagina.

http://www.giovis.com/cipolla.htm

Marco F.C.

attimiespazi ha detto...

ragazze, adorabili ragazze,
il punto è che in internet si ha sempre difficoltà a capirsi e, spesso, le reazioni emotive la fanno da padrone e da un
"oggi ho avuto il raffreddore"
si finisce con il capire
"sono stato operato al cuore"
solo perché ci si para davanti al nostro cervello il rifiuto che qualcuno
possa fare qualcosa che noi aborriamo.
Anonimo ha usato il termine che gli è venuto immediatamente in mente perché ha letto delle parole scritte nude e crude ascoltate
da quel cucciolopasticcione di RF :-)))

poi, è lo stesso anonimo che ha scritto:
"Cose in senso generico, insigne ottuso, anche se chi si piega a determinate logiche disumane non è diverso da un pezzo di latta con microchip programmato.
Non so se mi faccia più ribrezzo l'assassino che si vanta di non aver sbagliato mai mira nemmeno per pietà o chi ne tesse le lodi in cambio di una lisciata agiografica.
Entrambi da vomito."??????

beh, beh, beh.. quale sentimento lo ha guidato nello scrivere ciò?
quale emozione?
brutta uscita, eh!!!
:-/


comunque, tornando alla risposta di Andrea,
con quale tono è stata data questa risposta ad una domanda specifica del buon Ricky?
e qui casca l'asino di internet, questo strumento che non ci permette di riuscire ad entrare in contatto fisico con le persone per notarne le inflessioni della voce, la luce degli occhi, le emozioni percettibili solo con la vicinanza fisica, appunto.
Andrea, ha scritto cose molto importanti su questo argomento e non vedo l'ora che Ricky ce lo presenti, per capire i motivi della sua scelta.

attimiespazi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
attimiespazi ha detto...

vi leggo ora, mi ero persa scrivendo il mio intervento.
quoto farinomane di 05:41 in particolare.
mai capito l'anonimato.
quando si ricorre alle contestazioni, o eventuali insulti, non ci si firma
quando si fanno i complimenti ci si firma

abbiate anche il coraggio di sbagliare e di mostrare le vostre imperfezioni,
giocate pulito,
per crescere.

svegliaaaaaaa!!!!!!

:-)))

.attimi

attimiespazi ha detto...

@ Marco F.C. (finalmente un maschietto!)

ho letto con gusto. c'è da che rifletterci su
:-)
chissà se c'è della saggezza anche in questo

Assioma Di Cole

La somma dell'intelligenza sulla terra è costante;
la popolazione è in aumento.

rickyfarina ha detto...


A delineare l'umanità tragica ci penserò con il film e con uno scritto, per ora ho solo riferito di un incontro in modo sommario.
A me vengono i brividi quando le persone "sparano" giudizi e ho reagito, soprattutto all'anonimo rivoltante del commento
"vomitevole". Personalmente sono un antimilitarista, ma questo non mi preclude la possibilità e la volontà di capire chi è diverso da me, senza giudicare, e a volte trovo più umanità in chi è all'opposto di me, questo va detto. Secondo la logica giudicante la parola assassino può essere applicata sia a Castro che a Pesce, ma io non seguo questa logica giudicante. Per quanto riguarda la mia posizione personale per onestà con me stesso non posso non ammettere che in quanto cittadino e in quanto carnivoro "delego" ai militari e ai macellai la mia difesa e la mia passione per le polpette. Questo non posso non considerarlo. Non credo al termine "missione di pace", no.

Anonimo ha detto...

https://it.wiktionary.org/wiki/assassino
Assassino: colui che uccide, per motivi personali o commissione.
Il termine assassino indica colui che, volontariamente, compie un omicidio.

Oltre a ciò, quando si ha bisogno di buttarla in vacca tirando fuori il neologismo femminicidio, che non c'entra una beata fava, o di attaccarsi al fatto che si usi nick anonimo invece di staceppa, significa che si è argomentativamente alla frutta.

Stupido restituito al mittente con gli interessi: paraculo.
Plasil a manciate.

Anonimo ha detto...

...si, a mio parere il termine assassino si può usare sia per Pesce che per Castro (in quanto entrambi hanno ucciso) ma c' e' molta differenza per me tra il farlo per difendere un'usurpazione diretta e per difendere se stesso e i propri cari e farlo per professione (con convinzione, andando dove ti comanda il signore di guerra di turno...se non crede nelle missioni di pace ed e' ghandiano ne converrà con me)!
Si, le sue parole le ho trovare un po superficiali e malriuscite, mi perdoni... se quello che voleva era fare un 'introduzione al suo video, non la trovo molto riuscita!! Attendo con interesse di vedere il suo ritratto...
Kat

attimiespazi ha detto...

ciao Kat, benvenuta.
io penso che mi darò un'infarinata nell'informarmi sulla guerra in Somalia, tutt'ora in corso, mi pare, e quella del Libano.
non so se c'è distorsione nel vedere le cose da lontano.
per cui ora faccio una domanda semplice semplice:
se al tuo vicino di casa fanno del male, se lo vedi minacciato nella sua libertà, tu non intervieni?
se in uno Stato avvengono soprusi e tentativi di soffocarne la democrazia con violenza, gli altri Stati devono chiudere gli occhi?

Paoly ha detto...

@ Attimi

Purtroppo difendere il proprio vicino di casa non è principalmente il motivo per cui uno Stato interviene in una guerra... il principale interesse è meramente economico e strategico. Di umanitario non vi è proprio nulla.
Può essere che un soldato si arruoli spinto da un sincero slancio umanitario
ma questo non vale mai per lo Stato che lo manda a combattere. Se non vi è interesse, i vicini possono pure estinguersi... questa è la verità. I tempi e i modi di intervento poi...
Siamo "liberatori" e "alleati" come lo sono stati a suo tempo con noi gli americani... filantropia? Ma quando mai? Siamo sinceri... la guerra fa comodo a tanti, sulla pelle di troppi. Sempre è stato così e sempre sarà. La storia a testimone.

attimiespazi ha detto...

da wikipedia

L'inizio della guerra civile[modifica | modifica wikitesto]
L'11 novembre 1991, l'ala politica dell'USC convocò la propria assemblea per la destituzione di Aidid, ma il numero di firme necessario per esautorare il generale non fu raggiunto. A questo punto Ali Mahdi tentò di liberare l'aeroporto di Mogadiscio, sotto il controllo di Aidid, il quale, per tutta risposta, promosse una dura controffensiva, consolidando il controllo sulla zona dell'aeroporto e occupando Radio Mogadiscio e gran parte della capitale: scoppiò così, il 17 novembre, la guerra civile. Nella mattinata del 18 novembre, i seguaci di Aidid misero a ferro e fuoco Mogadiscio; un gruppo di guerriglieri fece irruzione anche presso l'ambasciata italiana a Mogadiscio, saccheggiando l'edificio di Via Alto Giuba e sequestrando il personale (l'ambasciatore Mario Sica si trovava in quel momento a Nairobi).[35]

I successivi sviluppi[modifica | modifica wikitesto]
Il 3 gennaio 1992, l'inviato speciale dell'ONU, James Jonah, giunse a Bali Dogle (a 140 km a nord ovest della capitale) per ricercare una mediazione tra le due fazioni in lotta.[36][37][38]. Il 23 gennaio il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con risoluzione 733, stabilì un completo embargo su tutte le spedizioni di armi per la Somalia; autorizzò inoltre il Segretario generale, Boutros-Ghali, a prendere contatto con tutte le parti coinvolte nel conflitto per ottenere la cessazione delle ostilità e consentire la distribuzione degli aiuti umanitari,

Il 14 febbraio Ali Mahdi e Aidid firmarono un impegno per la cessazione delle ostilità[39], anche se la tregua fu formalizzata soltanto il 3 marzo[40]. Il cessate il fuoco rese possibile la distribuzione di aiuti urgenti alla popolazione, minacciata dalla carestia: dal novembre 1991 al marzo 1992, infatti, il conflitto aveva provocato la morte di quarantamila persone[41].

Il 3 dicembre 1992 fu approvata all'unanimità la risoluzione 794 del Consiglio di sicurezza, la quale istituiva una coalizione di forze di peace-keeping sotto la guida degli Stati Uniti. La coalizione, che prese il nome di UNITAF, aveva il compito di assicurare la distribuzione degli aiuti umanitari e ristabilire la pace in Somalia: il mandato prevedeva l'utilizzo di "tutti i mezzi necessari" per garantire la consegna degli aiuti umanitari, in linea con quanto stabilito nel Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, compreso, dunque, il ricorso all'uso della forza. Era la prima volta che l'ONU autorizzava l'utilizzo delle armi.

L'8 dicembre 1992, alle 22:40 ora italiana, iniziava la missione Restore Hope: i marines americani sbarcarono a Mogadiscio[50]. Nei giorni successivi partirono anche i militari italiani, al comando del generale Bruno Loi: l'Italia mandò uomini del San Marco, del Tuscania, del Col Moschin, della Folgore. L'11 dicembre partirono dal porto di Brindisi l'incrociatore Vittorio Veneto, la nave anfibia San Giorgio e il rifornitore di squadra Vesuvio, mentre il giorno successivo salparono da Livorno la fregata Grecale e la nave anfibia San Marco (XXIV gruppo navale).

attimiespazi ha detto...

un gran casino, davvero.
in data odierna sembra che l'apporto USA sia limitato e che dall'altro fronte ci siano i gruppi della Jihād con gli alleati di al-Qaida.
questioni di poteri territoriali per far che? boohhh
basta non leggo più.
noi siamo dei poveretti e stiamo parlando di cose più grandi di noi, e anche se vorremmo tentare di capire dobbiamo rifarci alle informazioni che ci passano gli organi di informazione..

abbasso la guerra
W l'Amore

.a

rickyfarina ha detto...


Al contrario Kat, invece mi sembra di avere creato interesse!
Quindi a me sembra riuscita. Ho in mente nel prossimo futuro
una buona serie di video ritratti.

L'uomo è violento. Non si discute. Io di sicuro. Non avete idea di
quanti calci in culo si prenderebbe anonimo se fossi dietro di lui
mentre vomita la sua merda sul mio blog protetto dall'anonimato
e dal calduccio di casa sua. Calci in culo a ripetizione.

Questo è il desiderio, ma non essendo un animale, guardandolo
in faccia (una faccia da ebete di sicuro) probabilmente ne avrei pietà.

Paoly ha detto...

@ Attimi

Il suolo della Somalia è ricchissimo, ricchissimo di petrolio e gas naturale. Interessante metterci le mani sopra.
Segui l'oro nero, il gas, le risorse del sottosuolo... e troverai le guerre. Soprattutto Stati filantropi pronti ad intervenire... ma forse qualcosina in cambio poi vogliono.
Interessante in questo senso seguire gli investimenti delle grandi compagnie ed industrie energetiche in Somalia... già.

attimiespazi ha detto...

@Paoly
gli interventi militari ed umanitari penso che abbiano un costo. questo non lo si ricorda mai.
se dopo l'aiuto ci sono accordi economici tra gli Stati non ci vedrei nulla di male, sinceramente.

a tal proposito riporto altro da wikypedia

Critiche all'intervento ONU[modifica | modifica wikitesto]
Critici del coinvolgimento USA evidenziarono che "proprio prima che il presidente pro-USA Mohamed Siad Barre fosse deposto,quasi due terzi del territorio erano stati assegnati in concessione petrolifera a Conoco, Amoco, Chevron e Phillips. La Conoco aveva addirittura dato in prestito la sua sede in Mogadiscio all'ambasciata USA pochi giorni prima dell'arrivo dei Marines, che l'inviato speciale della prima amministrazione Bush usava come proprio temporaneo quartier generale.[64][65][66]

La cinica asserzione era che, piuttosto che un gesto puramente umanitario, il coinvolgimento USA mirasse al controllo delle concessioni petrolifere. La Somalia non ha riserve di petrolio certe, ma vengono considerate possibili riserve in Puntland. A tutt'oggi le esplorazioni petrolifere rimangono controverse. Il Governo avvertì gli investitori di evitare affari finché il Paese non venisse riportato alla stabilità.[67]

Anonimo ha detto...

Ricky Farina non me ne voglia se posto una canzone (del resto lo faccio giocare in casa). In questo contesto, del testo tenete conto del solo incipit.

https://www.youtube.com/watch?v=YwhkbOMVnMQ

Marco F.C.

Paoly ha detto...

@Attimi
Esatto: i giacimenti sono tutti da scoprire, di fatto si sa che il suolo è potenzialmente ricco di petrolio.
Di petrolio, gas... oro e diamanti! I diamanti insanguinati che tanto ci piacciono. Da dove arrivano?
Il punto è che, se non sei certo di trarne vantaggio, mai porterai il tuo sostegno militare e men che meno missioni umanitarie... di fatto le grandi compagnie hanno necessità che un paese giunga ad una stabilità per poterci investire. E sosterrà chi gli promette di poterlo fare. Di umanitario non c'è nulla... tranne i veri missionari, quelli che non sono armati e il più delle volte restano soli.

attimiespazi ha detto...

boh, non so Paoly, non sono al corrente di certe faccende e non mi avventuro e dubito un po' di tutto.
e intanto i Somali onesti scappano dalla loro terra, per non venir reclutati con la forza da
Jihād e al-Qaida per le loro guerre di religioni (anche qui ci sarebbe da discutere sui veri motivi dei gran capi) che prevedono la lotta agli infedeli.
qual'è il male minore?
tutto si intreccia e tutto e troppo complicato.
ci rinuncio.
mi ascolto più che volentieri la canzone di Marco F.C.

baci baci baci a tutti, tranne che a anonimocattivone

:-)

.attimi

attimiespazi ha detto...

E.C.
*qual è

Anonimo ha detto...

@attimiespazi
Usciamo dai teatri operativi militari (si rischia di perdere la bussola) e prenditi questo simpatico, storico e mai corretto errore:
"Qual’è il piacere che volete da me?" (C. Collodi, Le avventure di Pinocchio).
Marco F.C.

Paoly ha detto...

Già... e il colmo è che i sostenitori del Teo Salvini e compagnia ti dicono che i somali non sono rifugiati, che là la guerra non c'è... vabbè.

Marco!
Marco, insomma... già ci si mette ogni due per tre il Sig. Farina... e vabbè, per ovvi motivi famigliari. Ma dargli pure corda nooo!!!
Noooooooooo!!!

Controbatto con un pezzo che è pura e struggente poesia d'amore:

https://m.youtube.com/watch?v=wlTOYQZbSz0

Eh??? Commozione!

Anonimo ha detto...

Al dissenso verbale il vile risponde con minacce di violenza fisica.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
Lammerda.

attimiespazi ha detto...

vorrei contribuire anch'io con la musica,
il mio rifugio preferito,
e dedicare questa
a tutte le anime di questo blog

https://www.youtube.com/watch?v=cNTZPboyWNM

.attimi



Unknown ha detto...

Ma anonimo è fimmina? Complimenti per il notevole caratterino!

attimiespazi ha detto...

oh, Paoly, stavo riflettendo, da ignorante nel settore, sui nostri scambi riguardo la Somalia.
tu hai affermato che "Il suolo della Somalia è ricchissimo, ricchissimo di petrolio e gas naturale. Interessante metterci le mani sopra.
Segui l'oro nero, il gas, le risorse del sottosuolo... e troverai le guerre."
bene seguimi nel mio ragionamento:
se è vero ciò che hai scritto, le ricchezze del suolo Somalo dobbiamo lasciarlo a i gruppi della Jihād con gli alleati di al-Qaida che vogliono conquistarlo così possono far bene le loro guerre di religione? io penso che sia vero che arruolano i bambini e insegnano loro ad odiare gli occidentali e via dicendo.
io credo che gli equilibri mondiali siano molto molto delicati, che non siamo a conoscenza di segreti militari che è giusto che rimangano tali, e per questo la verità non la sapremo mai, anche se certe cose si sanno grazie agli inviati di guerra che fanno cronaca di quello che accade in quegli inferni..



attimiespazi ha detto...

Anonimo 13:50
vorrei dissentire sulla forma del tuo dissenso, se mi permetti la libertà di farlo.
dunque, rileggiamo insieme in particolare la conclusione del tuo intervento:
"Non so se mi faccia più ribrezzo l'assassino che si vanta di non aver sbagliato mai mira nemmeno per pietà o chi ne tesse le lodi in cambio di una lisciata agiografica.
Entrambi da vomito."
ebbene, perché non impariamo ad interpretare correttamente quello che leggiamo armandoci di sguardo sereno?
Andrea non si è vantato con la sua risposta secca, spiazzante e cosciente. io la interpreterei come una confessione da parte sua. dolorosa o no lo sa solo il suo cuore.
secondo punto: Ricky non ha tessuto le lodi al fatto che Andrea, veterano di guerra, abbia ucciso ma ha ammirato la franchezza con il quale Andrea ha raccontato della sua scelta, al di là di qualsiasi giudizio morale. È grazie a questa sua neutralità di giudizio che Ricky fa i suoi splendidi video-ritratti, sta in questo la sua bravura.
terzo punto, la lisciata agiografica è una cosa che vede la tua mente. a mio parere non c'è perché per Ricky è l'ultimo pensiero (io l'ho incontrato, seppur brevemente, ma mi è bastato per confermare quello che attraverso internet percepivo della sua anima). al limite trae piacere sapere che ci sono persone affini a lui, al suo pensiero, che apprezzano quello che fa,fa e non ci trovo nulla di sconveniente in ciò.
se tu, invece, la pensi diversamente su questo terzo punto, fai pure, ma lasciati dire o suggerire di "ascoltare" quello che scrive Ricky.
l'ho già detto diverse volte ma non mi stancherò mai di ripeterlo:
ascoltiamo con il cuore ciò che leggiamo in questo blog e mostriamo i nostri disappunti nel rispetto di tutte le sensibilità. è davvero così complicato?
questo che scrivo lo scrivo perché credo nel dialogo e perché Ricky, seppur con le sue imperfezioni (che appartengono a tutti) gode della mia stima e della mia ammirazione per il contributo che offre ai suoi lettori nello stimolare pensiero critico.

ciao Anonimo, riflettici sotto una luce nuova. basta con il vomito.

buona giornata a tutti.

.attimi

attimiespazi ha detto...

ah, vorrei precisare che i rapporti tra me e Ricky si limitano esclusivamente a questo blog, per mia scelta personale. perché voglio giocare alla pari come commentatrice e relazionarmi in maniera onesta con i suoi frequentatori.
decisione maturata dopo episodi vissuti su questo blog che mi hanno procurato sgradevolezze di un certo tipo.
continuo a frequentare questo blog perché amo tutti voi. Ricky in testa..

.attimi

-farinomane- ha detto...

Attimi, mi sei particolarmente piaciuta in questo ultimo commento di confronto con l'anonimo.
Tornando al discorso sull'anonimato, aldilà delle sue implicazioni etiche(?), io ne facevo anche una questione pratica. Quando, in questo blog (preziosissimo), ho da dire qualcosa a qualcuno che non si firma, A chi cazzo mi sto rivolgendo? Perché ora mi sembra chiaro che Kat (ciao Kat!) è soggetto anonimo (inizialmente) diverso da chi ha affermato quelle cose di cui si disquisisce senza fine. Appunto.

Paoly ha detto...

@Attimi

Ci sarebbe da chiedersi come quando e perché è nata AlQaida -e qui ci sarebbe da passarci una vita, una vita di sensi di colpa (ma ignorare le ns gravissime responsabilità è un gioco che viene benone),
soprattutto ci sarebbe da chiedersi chi la arma. Chi vende loro armi? Noi, sono le nostre armi che imbracciano. E perché mai glie le vendiamo? Eh... per favorire la pace? Strano modo di portare la pace: gli vendo le armi e poi li combatto. Non fa una piega. In effetti non fa una piega: vendo le armi, ci guadagno, faccio la guerra, ci guadagno, dal momento che un paese che non è stremato dalla guerra difficilmente mi svenderà il suo territorio e mi permetterà di fare affari a costo irrisorio in cambio delle mie milizie ed armi.
Le guerre sono economicamente una miniera d'oro per alcuni... quanto denaro investiamo in armamenti ogni santo giorno? Pure per armamenti inutili ed obsoleti dai costi gonfiati? Qualcuno ci guadagna! E chi? Gli stessi che ci guadagnano ad avere un'Africa a ferro e fuoco. Cioè... noi occidentali. Per poter andare a succhiare le loro risorse a costo zero. L'Africa è un continente condannato, immolato ai nostri interessi. E poi li respingiamo in mare.
Ma hai ragione... queste logiche sono talmente assurde per noi... e cosa possiamo fare? Ben poco.

Amiamoci.

Kizz!

Anonimo ha detto...

Ciao Farinomane, hai perfettamente ragione e mi scuso ancora! Il fatto è che le poche volte che intervengo tra i commenti di questo blog, che per me è semplicemente una finestra da cui spiare dei volti sconosciuti che però in poco tempo sembrano rivelarsi (mi piace questo prevalentemente in questo spazio), spesso dimentico di scrivere il mio nome! Lo faccio inconsapevolmente perché faticosamente concentrata sul contenuto che intendo comunicare...hai ragione però , facendo così non si capisce con chi stai disquisendo!
Le prossime volte, se ce ne saranno, farò più attenzione!!
Kat

Engy ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=QS33g2I1TDQ

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.
Vi do una notizia: esistono le Forze Armate. Se decidi di farne parte il tuo principale strumento di lavoro saranno le armi (ma va?). Ci sono anche altri strumenti e sistemi ma qui limitiamoci alle armi convenzionali conosciute. Un'arma è uno strumento creato per uccidere, e chi la usa può farlo per difesa o per offesa: questo dipenderà dalle sue intenzioni. Le forze armate italiane (nel mio caso), oltre al resto, sono un gruppo di persone che a gli ordini di una nazione democratica legalmente riconosciuta e costituita (possiamo discuterne di questo ma al momento pare sia così) eseguono missioni su indicazione del governo regolarmente eletto. L'Italia ripudia costituzionalmente la guerra e quindi difendersi se attaccata o partecipare a missioni di peace keeping o peace enforcing all'estero, se così deciso. Questo si può fare con una presenza militare diretta o anche e indiretta, cioè azioni di ricognizione e analisi della minaccia (in determinate aree) in funzione antiterrorismo, al fine di prevenire attacchi ai connazionali e alle strutture di interesse strategico in Italia o all'estero. Un esempio, tra gli altri, può essere anche il caso dei marò piazzati a difesa delle petroliere e navi da carico che navigano su rotte pericolose (e se volete ne parliamo nello specifico, anche perché è un caso da corte costituzionale interessante).

Anonimo ha detto...

Ora, quella che sia la missione, se legalmente approvata, un soldato italiano professionista è addestrato a compierla, ed è possibile che debba trovarsi nella condizione di uccidere, sia che si difenda da un attacco sia che attacchi per difesa preventiva (questo dipenderà dalle regole di ingaggio stabilite dal comando operazioni) ed è armato e equipaggiato per farlo. Questo vale ovviamente per ogni soldato professionista al mondo. Il soldato può agire in modo coscienzioso, tenendo conto di tutte le circostanze contingenti, cercando il più possibile di non causare vittime innocenti oppure, se mal addestrato o non capace o non idoneo, causare danni e vittime che non erano necessarie allo svolgimento del compito assegnato causando danni a volte enormi, da evitare assolutamente (vi ricordate il caso dei marò?). Ma il fatto resta: un soldato è un dipendente statale che per il suo compito viene scelto, addestrato e equipaggiato anche per uccidere, se necessario, i nemici della nazione, dei suoi abitanti. Questo è un fatto che non è in discussione. Non sta a lui discutere i compiti che gli vengono assegnati nel momento in cui gli si ordina di eseguire una missione (nei limiti ovviamente del buonsenso e della coscienza e dell'onore umano e intellettuale proprio di ogni persona) proprio come non può farlo nessun dipendente statale: se lo riterrà potrà farlo, come ogni cittadino italiano, nelle sedi democratiche preposte (i tribunali) nei tempi e modi costituzionalmente previsti. Il suo lavoro è eseguire il compito assegnato che, lo ricordo ancora, gli viene indicato da un'autorità statale a sua volta democraticamente scelta. Chi perde di vista questa semplice condizione, perché non d'accordo politicamente con le scelte del governo in carica, è del tutto slegato dalla realtà dei fatti oggettivi. Questo non significa che abbia torto nel giudicare e valutare le scelte politiche del governo, anzi, ma non ha semplicemente capito come funziona uno stato democratico legalmente costituito. Detto questo, se vogliamo parlare di chi sia un soldato oggi, a me va benissimo.

Anonimo ha detto...

Come in ogni ambito umano, ci sono soldati di un po' tutti i tipi, esattamente come in ogni gruppo di persone. Dobbiamo però ricordarci cosa il soldato è incaricato di fare, e quindi tenere conto delle circostanze in cui verrà chiamato a operare. Ovviamente, se il suo incarico sarà di tipo amministrativo o logistico, l'addestramento non si focalizzerà su gli aspetti tattici tipici invece dell'operatore di fanteria meccanizzata o leggera (tralasciando tutte altra armi e specializzazioni) che devono tenere conto di un impiego sul campo che, molto probabilmente, anzi quasi certamente, lo porteranno in contatto con elementi ostili e malintenzionati (nella migliore delle ipotesi) e in contesti di guerra e guerriglia, sia in zone rurali che urbane. Il suo incarico sarà, se necessario, eliminare l'attaccante. Alcune circostanze, autorizzate esclusivamente ad alto/altissimo livello istituzionale e politico, possono prevedere azioni preventive e di intelligence armata, ma sono molto rare. Siccome penso che tutti qui conoscano le zone del mondo dove l'Italia e l'ONU manda soldati a intervenire e operare, mi domando se ci sia chi vorrebbe che gli operatori militari fossero disarmati, non addestrati, e gli operatori civili fossero senza alcuna protezione. Ricordo a tutti che le onlus che operano in quei contesti, anche le più pacifiste, hanno subito attacchi terroristici tremendi, indipendentemente dal loro pacifismo, quando non hanno più avuto la protezione delle FFAA. Il terrorismo è una strategia di tensione usata da tutti che impiega ogni tattica e che per i suoi scopi uccide chi gli fa comodo in un determinato momento: una bomba può essere piazzata in un ospedale da un paziente che è stato curato un'ora prima con amore. Così come certamente è usato da strutture segrete delle stesse nazioni che fanno le operazioni di pace, questo è un fatto.

Anonimo ha detto...

Un soldato che decide di averne abbastanza, che non ritiene che il suo governo stia agendo correttamente, si può dimettere e andarsene, ma non può lasciare una missione tattica in corso perché cambia idea, e questo per tutta una serie di motivi. Ci sono uomini che sbagliano a scegliere di fare i soldati, siano delle persone umanamente incapaci di fare ciò che può essere necessario, e che se accorgono quando è troppo tardi, sia che si tratti di psicopatici maniaci a cui piace sparare. Servono persone equilibrate, mature, disposte a ragionare, ma anche estremante determinate, e disposte a sopportare condizioni di stress psicofisico che, mi si creda sulla parola, per chi non le ha provate sono aldilà dell'immaginazione. Dico chiaramente che vale 1000 volte di più strategicamente avere l'amicizia di un villaggio (ma se si vuole anche di un'intera nazione) perché si aiuta a scavare un pozzo, si istallano zanzariere, si portano medicinali, non c'è dubbio, al posto di sganciare bombe o sparare da un caro armato. La mia esperienza dice che però capita che da quel pozzo poi si disseti anche chi ti viene a sparare addosso un paio d'ore dopo, o che metta una bomba sulla strada del ritorno alla base, o che magari un mese dopo si fa saltare in aria durante un concerto, o guida un camion sulla folla. Certo, è vero: se pensiamo che se i soldati lì non ci stessero magari tutto questo non succederebbe... Ma chi può dirlo? E se la bomba fosse messa lo stesso? Come mai i capi del terrorismo sono molto spesso ricchissimi di famiglia? E perché allora tengo intere regioni del mondo nella povertà più assoluta? Cosa alla quale contribuiamo anche noi... Insomma decidiamoci: ce ne dobbiamo andare? Votate, e i soldati torneranno a casa. Fatelo. Noi facciamo ciò che ci dite voi, il popolo. Ma al memento pare che la maggioranza ci voglia lì. Sono pochissimi quelli a cui piace stare in Afghanistan, in Somalia, in Iraq, in Mozambico, in Niger... Fidatevi.
Ammetto che, purtroppo, ci sono persone inadeguate nelle forze armate, ma come in ogni altra struttura civile e privata. Solo che un soldato di fanteria non imbraccia una penna o un mouse, e quindi i danni possono essere ben diversi (sicuri? Oggi un click FB può uccidere più di una bomba) ma puntare il dito contro un soldato che si è addestrato al meglio e preparato per svolgere il suo compito, è più che puerile.
Ricordatevene magari mentre fate carburante, accendete la luce, fate una doccia calda...
Questo ho voluto dire a Farina quando mi ha chiesto cosa mi riusciva meglio, da soldato. Niente di più, niente di meno.
PS: la battuta sul tennis effettivamente non è a livello delle solite di Ricky, ma anche lui ogni tanto toppa. Che poi di rovescio sono scarso.