mercoledì 24 gennaio 2018

Perché detesto l'IKEA

Perché detesto l'Ikea?  Ci sono multinazionali peggiori al mondo, 
ma ora vi spiego le ragioni della mia insofferenza per questo colosso 
nato dai fiammiferi. Prima di tutto è una ragione strettamente personale, 
mi sono sempre fatto un vanto di essere un uomo impacciato e maldestro, 
tanto per dirvene una ho imparato ad allacciarmi le scarpe in tarda età, 
per me era un segno di distinzione essere così impacciato, era la conferma 
del mio essere poeta tra le nuvole. L'Ikea mi ha fatto tornare con
i piedi per terra, sono riuscito a montare un suo mobile! Con quelle sue istruzioni 
così precise, a prova di poeta! Maledetta Ikea! L'altra ragione è 
più filosofica: detesto l'ordine. L'ordine mi fa soffocare, mi manca letteralmente 
il respiro. Tutto ciò che è ordinato e programmato mi sembra crudele e senza pietà, 
i campi di sterminio non sarebbero mai esistiti senza l'ordine.
Non a caso ho citato i campi di sterminio, il fondatore Ingvar Kamprad 
ha avuto un passato filonazista, tutto torna. Kamprad ha poi chiesto scusa 
per questo suo passato (ma come si fa a chiedere scusa per una cosa del genere? 
Scusa è una parola che va bene se pesti i piedi a qualcuno sull'autobus), 
ma evidentemente è stato "perdonato" perché Ikea si trova anche nello
stato di Israele, pecunia non olet. Un'altra ragione della mia insofferenza è 
di natura letteraria, lo scrittore André Gide scrisse: "Famiglie! Vi odio! Focolari chiusi; 
porte serrate; geloso possesso della felicità". Nell'Ikea vedo questa gigantesca 
rappresentazione della vita domestica a buon mercato, famigliole dalla felicità 
componibile, una tristezza infinita, non c'è il brivido dell'avventura,
vi immaginate Dante all'Ikea? Non è possibile. I poeti amano perdersi 
nelle selve oscure e smarrire le vie troppo dritte. E a pronunciare queste 
parole è un regista casalingo, ma mi odio per questo. Mi è capitato di finire 
nel vortice segmentato dell'Ikea, due o tre volte sono riusciti a trascinarmi 
in questo gorgo asettico di scaffali, in questo labirinto per consumatori, 
e ho sentito in me una nostalgia di foreste illese. L'Ikea ora compra anche 
foreste per le coppiette in ansia da risparmio e le trasforma in grucce nuziali 
per appendere la loro piccola, piccolissima idea di felicità. Un orrore 
geometrico-esistenziale. Vi fa più orrore chi compra le foreste o chi le brucia? 
La domanda è provocatoria, me ne rendo conto, ma l'odiosa figura del piromane 
può essere riabilitata poeticamente, ci possiamo immaginare un piromane che 
abbia nel cuore il folle desiderio di trasformare la terra in una stella di fuoco, 
invece chi compra le foreste per trasformarle in grucce non ha nemmeno 
questa via d'uscita metaforica. Naturalmente sto scrivendo questo pezzo sopra 
una scrivania Ikea, è nera, lucida, funzionale, salvaspazio, ci sta proprio 
a pennello nel mio monolocale, ma dentro di me si agita un sogno pluviale 
di foreste vergini, immagino di vivere una vita nella verdeggiante libertà primitiva,
lontano anni luce da grucce e scaffali, immerso nella flora e nella fauna, in una 
natura fatta di stupore e pericolo. Ikea: fai spazio alle tue passioni. 
Basta poco per crescere assieme. Dante, dove sei? Torniamo a perderci 
nelle selve oscure.

SONDAGGIO (sono indeciso se metterlo sul Fatto)

19 commenti:

attimiespazi ha detto...

ciao Ric,
il tuo pezzo è bello, denso e stimolante.

personalmente, io taglierei
"ma l'odiosa figura del piromane può essere riabilitata poeticamente, ci possiamo immaginare un piromane che abbia nel cuore il folle desiderio di trasformare la terra in una stella di fuoco, invece chi compra le foreste per trasformarle in grucce non ha nemmeno questa via d'uscita metaforica."
per ovvie ragioni.
decidi tu.
quale video ci accorperai?..

.a

rickyfarina ha detto...


Non è necessario per forza abbinare un video, a volte non lo metto. Comunque il prossimo pezzo sarà sulla odiosa figura
del MENTAL COACH!


rickyfarina ha detto...


Sul piromane: dico che è certamente una figura odiosa, ma che la poesia è in grado di "riabilitarlo", ma solo
su un terreno poetico.

attimiespazi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
attimiespazi ha detto...

speriamo che questo terreno poetico non abbia alberi,
che se li vede l'Ikea o il piromane fanno una brutta fine..
:-)

Paoly ha detto...

Davvero sicuro di sfidare Mr Ikea? Saresti un Dio!

Un tempo mi piaceva andare all'Ikea, per un solo motivo: i tappeti muccati. Si, lo so lo so, questo è in forte contraddizione col mio istinto animalista... ma i tappeti muccati mi fanno impazzire, che ci posso fare? Quindi ogni volta che andavo all'Ikea, arrivata al reparto "tappeti", prendevo una piccola rincorsa e mi lanciavo sui tappeti muccati, con sommo disappunto del mio uomo: smettila di fare la cretina, ci guardano tutti! Lo desideravo, il tappeto muccato. Ma essendo sempre il mio portafogli non propriamente in buona salute... mi limitavo a strusciarmici sopra. Ma un giorno ricevetti 100,00 euri in dono per il compleanno... in quell'istante realizzai: eureka, ikea! Così un bel giorno ho proposto al mio uomo una capatina all'Ikea. Lui ha subito accettato, ingenua creatura, perché gli piace l'Ikea... per un solo ed unico motivo: costa poco. Arrivati ai tappeti muccati gli ho detto: oggi il muccato è mio. Lui mi ha detto: fai schifo, assassina di vacche! Ho risposto: me ne fotto! Un bimbo frattanto si è avvicinato ed ha cominciato ad accarezzare i tappeti. Il mio uomo gli dice: pensa, una volta questo bel pelo morbido era la pelliccia di una bellissima e simpatica mucca, poi l'hanno presa e uccisa senza pietà per fare questo tappeto. Povera mucca! Il bambino si è irrigidito, ha cominciato a piangere ed è scappato urlando: mammaaa! Quindi io ho comprato il tappeto. Si, oh, merveille.
Da allora l'Ikea per me ha perso ogni attrattiva, anzi mi sta parecchio sulle palle, esattamente per i motivi egregiamente espressi da te, Ricky.

Attendo con ansia il pezzo sul Mental Coach... voglio una genialata! So che non mi deluderai.

Hola!

Engy ha detto...

oltre al carnevale, alle carnevalate, agli addii al nubilato/celibato, tristissimi e volgari, alle notti rosa o bianche, oltre alle multisala e chissa' quante altre cose, mi unisco all'odio per ikea, anche se minore rispetto al resto che ho detto.

-farinomane- ha detto...

Premessa… non amo particolarmente Ikea. Ci vado soprattutto per le patatine, il gelato e certa oggettistica.
Ma non si può tacere che, a confronto di certi produttori d’arredo a buon mercato, l’azienda propone un po’ di innovazione e punta sul design. Per quanto riguarda la faccenda delle foreste trasformate in grucce, Ikea ha fatto della sostenibilità la sua politica. Si vanta di utilizzare energia e materie prime da fonti sostenibili (per es. buona parte del legno utilizzato proviene da foreste certificate FSC ,sistema internazionale che garantisce la corretta gestione forestale) e di praticare il riuso e il riciclo. Per non parlare delle politiche sociali (l’azienda collabora a livello nazionale e internazionale, per la tutela e la protezione dei diritti dell’infanzia, l’educazione e le condizioni di vita in Paesi in via di sviluppo)...ecc.

Detto ciò… il punto più “caldo” dell’articolo (bypassando la faccenda del fondatore filonazista) è quello sul piromane!! Occhio a non accendere fuochi tra gli ambientalisti e i meno poetici

attimiespazi ha detto...

a proposito di naz.... (non voglio neppure scriverla la parola).
sabato sera, a reti unificate, su Sky TG24 Sky Cinema Hits, Rai3, Iris e La7
sarà trasmesso il documentario di Valter Veltroni
“Tutto davanti a questi occhi”
la testimonianza di Sami Modiano, sopravvisuto ai campi di sterminio.
nel 2015 sono stata a Auschwitz e Birkenau.
è stato un viaggio negli abissi
dell'odio più puro che l'uomo è in grado di covare dentro di sé.
è stato sconvolgente. ho pianto.
è qualcosa che dilania l'anima, non posso descriverlo a parole.
ma, occorre ricordare, occorre andare lì per capire.
e di questi tempi, occorre divulgare le testimonianze.
io lo guarderò il documentario di Veltroni e, in più,
mi piace molto la faccenda delle reti unificate.

.attimi

Anonimo ha detto...

Rispondo al sondaggio. Si può fare allegando il foglietto d'istruzioni (per la lettura) e una chiave a brugola per l'apertura (mentale).
Comunque io tengo famiglia e mai, ripeto mai, ho messo piede all'Ikea, neppure per ripararmi dalla pioggia. Lo ammetto, la scelta è fondamentalista, ma cosa ho perso?
Marco F.C.

Anonimo ha detto...

Quante stronzate che scrivi. Sei più fallito di me. E io penso di essere MOLTO arrivato. Minchia quanto sei messo male. Scrivi delle cose che fanno venire la nausea pure allo stomaco. Ma quando ti impicchi?

Anonimo ha detto...

Sinceramente sono arrivato a leggere solo per metà del tuo post. Ho avuto timore di vomitare. E io non vomito mai. Solo se bevo troppa acqua il day after.

Paoly ha detto...

A Brescia l'Ikea, con la complicità servilista del Comune, ha partorito un mostro raro.
Accanto e collegato direttamente all'Ikea preesistente l'Ikea appunto ha edificato un centro commerciale di proporzioni abnormi, un'immensa colata di cemento con più di un centinaio di negozi, a suon di mazzette ca va sans dire, giusto a due passi dal centro città e da altri due centri commerciali. Risultato? Il centro storico, già in crisi, è stato definitivamente condannato a morte. A nulla sono valse le proteste dei piccoli commercianti, destinati a scomparire uno dopo l'altro. A volte vado a farmi un giro in centro e mi sembra di attraversare una città nell'ora di coprifuoco... sono tutti là, assiepati nei centri commerciali, con gli stessi negozi, gli stessi bar, le stesse multinazionali che si stanno divorando il mercato mondiale. Che dire? Vincono i più ricchi, sempre.

Anonimo ha detto...

Mbeh Paoly? La rivincita delle periferie! Bene porcoddio. Qui dove abito io vicino a Euroma2, ne stanno costruendo pure un altro gigantesco. Come godo. Adesso verrano qui dal centro di Roma. Ahahaha...Porcoddio!

attimiespazi ha detto...

mah,
penso che all'Ikea ci vadano quegli esseri umani ai quali, magari, piace il design,
esseri umani che, magari, hanno un mega mutuo in corso e un lavoro provvisorio e trovano prodotti a prezzi abbordabili e di qualità superiore a quelli dei concorrenti,
esseri umani che apprezzano la genialità delle soluzioni salva spazio e funzionali per case piccole.
esseri umani che sono in affitto e non vogliono spendere troppo.
esseri umani che sono studenti e vivono in monolocali ed hanno bisogno di soluzioni pratiche.
esseri umani che devono arredare spazi pubblici a prezzi irrisori.
esseri umani che..
ce ne sono tanti di esseri umani, lo sapevate?
e, ho visto anche esseri umani andare ai mercatini dell'usato (stanno avendo un grande, grande successo)

rimangono, naturalmente, altri esseri umani, invece, che si comprano prodotti firmati costosissimi a tutto spiano, anche se poi fanno fatica ad arrivare fine mese.

sicuramente, se tutti, ma proprio tutti (in primis gli esaltati della firma) andassimo ai mercatini dell'usato, sarebbe un bel colpo al consumismo. Utopia!!!!

Freddy?! hai avuto timore di vomitare? Freddy che ha paura? questa sì che è una notizia! non mi starai diventando troppo cucciolotto?
;-)

.att

attimiespazi ha detto...

"L'Ikea mi ha fatto tornare con i piedi per terra, sono riuscito a montare un suo mobile! Con quelle sue istruzioni così precise, a prova di poeta! Maledetta Ikea!"
ahahahah
confessa Ricky che ti sei divertito a montare un mobile Ikea. confessa!!!

Anonimo ha detto...

La vera figata dei mobili di ikea è montarli SENZA leggere le istruzioni! Se sei fico il 50% delle volte ci riesci senza sbagliare! Chi ci riesce con le istruzioni è un coglione!

Anonimo ha detto...

Invece i coglioni sfatti sempre fatti, le fogne a cielo aperto, si sentono fighi con la bestemmia.
Godo.t

Engy ha detto...

freddy fosca,
io ci ho provato una volta (sì, anch'io ho in casa qualcosina di ikea), tassativamente con le istruzioni alla mano, e non sono riuscita .... cogliononaona! :-))