giovedì 7 settembre 2017

IL PRETE E LE CONIGLIETTE

Quel giorno che venne il prete a benedire la nostra casa,
avevo attaccato al muro il poster di 12 conigliette della
rivista Playboy, una più coniglietta dell'altra, il prete fece
finta di nulla e benedì anche le conigliette, e quindi le
mie seghe, diciamolo pure. Fu un giorno importante per
la mia vita sessuale, da allora prima di ogni sega mi faccio
il segno della croce, senza sentirmi per questo blasfemo.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

signor Farina, cosa le fa dire che il prete fece finta di nulla? forse perchè non ha commentato? no, penso che abbia sorriso e compatito la superficialità dell'uomo "maturo" presente in quella casa, e quindi ego te absolvo et benedico.... . non cada in luoghi comuni e lo ammetta: in quel prete ha trovato una persona più intelligente di lei.
anonimo laico.

attimiespazi ha detto...

😁 che birba che sei! 😁
comunque, confessalo:
ne hai messe dodici come gli apostoli, lo hai fatto di proposito per vedere la reazione del parroco, vero?
poi, non ho mai capito perché i preti debbano benedire stanza per stanza.
cioè, mica i fedeli vanno in canonica a sbirciare nelle stanze dei preti se hanno i poster dei santi!

è ora di BASTA con queste intrusioni cattoliche nelle proprie case!
appelliamoci al diritto alla privacy!

😇

.a

riccardofarina69 ha detto...
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riccardofarina69 ha detto...

12 come i 12 mesi. Miss September e così via. La pelle è la cosa più profonda che abbiamo. Nessuna superficialità. Solo superficie.

attimiespazi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
attimiespazi ha detto...

in passato, spesso mi sono ritrovata ad ammirare i calendari nei posti di lavoro del mio uomo. solitamente non si sapeva da dove provenissero e la risposta vaga alla domanda faceva presupporre che si materializzassero per volontà divina o che, al limite, venissero regalati da Babbo Natale. 😁
ho trovato la cosa sempre molto carina e divertente, e commentavo con lui le fatttezze della modella di turno. alcune foto erano delle vere e proprie opere artistiche e per nulla volgari.
quando mi capita di andare dal meccanico e vedo questi calendari appesi vicino alle chiavi inglesi penso che con il suo duro lavoro abbia proprio bisogno di uno svago visivo e, dentro di me, sorrido divertita. in fondo, un bel corpo di ragazza è uno spettacolo naturale al quale nessun uomo può restare indifferente..


Paoly ha detto...

Il prete non ha benedetto la tua cameretta... ha benedetto le conigliette.
Ho fatto amicizia con una vecchierella di questo paesino dimenticato da Dio, una donna... irresistibile. Si chiama Mirella. Io la chiamo Spumiglietta, perché veste sempre con tutine di ciniglia rosa o bianche, solo rosa o bianche. Piccola piccola, biondina, divorata dall'artrosi, si aggira lenta e gobba col suo bastone, sempre con quel sorriso meraviglioso, mandando letteralmente a cagare buona parte delle vecchiacce comari del paese che si azzardano a farsi gli affari suoi, dicendomi che sono delle stronze e di non dare loro confidenza, a volte la vedo passare col cartone di pizza e una Coca-Cola (va sempre alla pizzeria da asporto vicino a casa), a volte la vedo al tavolino del bar a bere il caffè, sempre coi giovani e mai coi vecchi, dice che i vecchi annoiano e la mettono di cattivo umore. Un giorno mi ha raccontato che in camera non tiene appesa la fotografia del marito defunto, che era un uomo, a suo dire, di merda (cosa che mi è stata confermata dalla sorella), bensì il poster di Gabriel Garko. Quando la figlia lo ha visto le ha detto: mamma! Hai più di ottant'anni, sei vecchia! Ti pare il caso?! E lei ha risposto: sarò vecchia, ma ci vedo ancora un gran bene! Dio, che creatura stupendaaa!!! Quindi credo che il prete di questo set cinematografico in disuso benedica ogni anno anche Gabriel Garko. Sono pazza di Mirella, vorrei la sua gigantografia in camera.

Engy ha detto...

a proposito di simboli religiosi e di sesso, molti anni fa conobbi (il passato remoto in bocca a un emiliano fa ridere, lo so) un vecchietto, simpatico, acciaccato e vedovo che nutriva ancora tanto amore per la defunta moglie e raccontava:
"quand feva l'amor cun me muiera, iera tant brev che la maduneina insema al let l'am bativa al man" Traduzione del dialetto reggiano che, tra l'altro, non so scrivere ....: Quando facevo l'amore con mia moglie, ero tanto bravo che la madonnina sopra il letto mi batteva le mani!

riccardofarina69 ha detto...

Grazie per questi racconti "ragazze" del blog.