lunedì 14 marzo 2016

LENAU

3 commenti:

attimiespazi ha detto...

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Perdere tempo implica un'estetica. Esiste, per le persone dalle sensazioni sottili, un formulario dell'inerzia che comprende ricette per ogni forma di lucidità. La strategia di lotta contro il concetto delle convenienze sociali, contro gli impulsi degli istinti, contro la sollecitazione del sentimento esige uno studio che un semplice esteta non riuscirebbe a fare. A un'accurata eziologia degli scrupoli deve seguire una diagnosi ironica delle sottomissioni alla normalità. Si deve coltivare anche l'agilità contro le intrusioni della vita; un'attenzione (....) ci deve corazzare contro il senitmento delle opinioni altrui, e una blanda indifferenza deve stratificare la nostra anima contro i colpi sordi della coesitenza con gli altri.
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Un quietismo estetico della vita, grazie al quale facciamo in modo che gli insulti e le umiliazioni che la vita e i vivi ci infliggono, arrivino solo a una spregevole periferia della sensibilità, al recinto esterno dell'anima cosciente.
Tutti possiamo essere spregevoli. Ognuno di noi porta con sé un crimine commesso o un crimine che l'anima gli chiede di commettere.
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Riguardo alla vita non faccio teorie. Se è bella o brutta non lo so , non penso. Ai miei occhi è dura e triste, con intervalli di sogni deliziosi. Che mi importa cos'è per gli altri?
La vita degli altri mi serve solo per vivere nel mio sogno quella che mi sembra si adatti bene a ciascuno di loro.

(FP)

vitanuova ha detto...

Per me la vita è bella. ....sempre bella perché un attimo di felicità è in grado di cancellare gli eventi tristi che immancabilmente invadono il nostro percorso. Ogni ostacolo superato è una nuvola di felicità conquistata! Adoro anche la morte quando non anticipa i tempi!

-farinomane- ha detto...

Esperimento interessante. Con quale tenerezza Walser parla di Lenau e tu spii te stesso.