martedì 10 novembre 2015

LE CHIAVI DI CASA

Ieri dopo avere salutato gli adorati Orfeo e Medea sono arrivato
davanti al portone di casa senza chiavi. Mi saranno cadute per 
terra al ristorante giappocinese? Prendo un taxi e dico al tassista
che si tratta di un viaggio disperato verso le mie chiavi. Arrivo
al ristorante giappocinese, i camerieri stanno mangiando, in sala
non c'è nessuno...appena arrivo mi sorridono. E quel sorriso
è una gioia, quasi una conferma. " Tu avele pelso chiavi oggi? ".
Sì, sì, mia adorata cinesina. Esco dal ristorante con le chiavi in
mano, saltello come un ragazzino, un musicista inizia a suonare
in corso Como e io inizio a danzare per le strade affollate, la
gente mi guarda, vorrei abbracciare tutti, vorrei "chiavare" con
tutti, democraticamente, vorrei invitare tutti a casa mia. Poi
prendo la metropolitana, arrivo a casa, e rientro nella solitudine.

2 commenti:

-farinomane- ha detto...

Ti capisco. Io sono "famosa" per perdere le cose...e di solito le ritrovo quasi sempre. E' una tale gioia! Peccato...è da tanto che non mi capita.

attimiespazi ha detto...

Dovessi mai perdere le chiavi della mia solitudine perderei il mio rifugio preferito..

.attimi