Frantumazione elicoidale delle mie uterofobie notturne, ansia
egoplastica, neurotico splendore di ombre cinesi, territorio
oscuro, e m'incanta la corteccia cerebrale e quella arborea.
Un sentiero di diamanti per infanzie perdute, e cenere da
masticare sempre, sempre. La libertà è un compromesso tra
l'infinito e l'infinito. Non sei. Non sai. Nulla. E il chiodo sogna.
Ora dimmi quello che vuoi, sputa le viscere del disincanto.
Osa sognare il tetano, insieme al chiodo. Abbandonati al
chiaroscuro di ogni sorgente, decomponi l'assurdo, filtra lo
sgomento, cambia i connotati al divenire, fermati per non
riposare, ritorna al baratto primordiale, scambia un respiro
per un bacio, e crepa soffocato, con i suoi occhi nei tuoi.
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