sabato 21 novembre 2015

SCONCERTO

Con sconcerto mi accorgo di come la realtà sia per me un optional.
Ho una interiorità ingombrante, assordante e divorante. Brandelli
di realtà, frammenti, schegge, bistecche, carciofi, lusinghe, funghi
della pelle e dei boschi, certo, anche io subisco la realtà, ma non
è la parte preponderante del mio essere, è la parte letale della mia
vita, non faccio fatica ad ammetterlo. Nella realtà mi capiterà di
morire un giorno. Ma la mia verità è altro, e oltre, sono un tessuto
di ombre, di vaghezze labirintiche, di orridi precipizi, e di sogni
vasti come l'infinito, cuciti addosso all'Improbabile, carne periferica,
ferita di buio, e in questo vortice di nulla anche un sorriso è vita.

5 commenti:

attimiespazi ha detto...

continua ad "ascoltarti" e
sentirai l'Oceano ..

.attimi

Anonimo ha detto...

Per forza che la tua verità è più preponderante della realtà ....la tua verità è il recinto conosciuto e sicuro da te creato.....anche se è una verità fatta di ombre,labirinti, precipizi e ferite. La tua verità è compenetrata in questo tuo sentire tormentato che però ti dà ...sicurezza in quanto da te controllata. La realtà invece ha in se l'imprevedibilità .....data dalla creazione di verità di altri creatori umani. Se io creo la mia verità .....per te sono realtà imprevedibile perché non puoi controllarmi. Persino Freddy ha pensato di avere la sicurezza di avermi beccata in un commento anonimo nel tuo post ultimo del Fatto Quotidiano .....mentre non sono stata io. Si è inserita la realtà verità di un altro/altra ....forse già commentatore del blog o forse persona silenziosa che si è sentita toccare nell'anima. Quindi tutti viviamo nelle verità delle nostre sicurezze/sensazioni ma non bisogna mai dimenticare l'imprevedibilità delle altre verità. Per non scontrarsi eccessivamente bisogna prendere consapevolezza che la verità nostra non è per forza la verità degli altri, in caso contrario le due realtà cocciano a volte disastrosamente, e forse ......alla fine la realtà è come la morale ....molto elastica, multiforme, virtuale più delle nostre "sicure verità". Troppo filosofica? Mi avrai contagiata!! hehehe Chicca

attimiespazi ha detto...

Il tuo ragionamento non è male, Chicca. Un ragionamento che parte dal tuo modo di essere, di presentarti al mondo, di elaborare le tue esperienze e ciò che ti accade intorno. Si tratta anch'esso della tua verità.
Le riflessioni interiori sono invece una ricerca del nostro essere, una ricerca che non avrà mai fine perché molte anime sono in continua evoluzione, e sono pienamente coscienti di ciò. La verità non è statica.
Penso che il continuo "movimento" dell'Oceano che è dentro di noi sia la VITA nella sua sintesi più pura. Ed è bellissimo, bellissimo incontrare persone che navigano nelle tempeste e nelle bonacce del loro mare interiore alla perenne ricerca della propria Itaca. Io sono sulla stessa barca..

.attimi

Anonimo ha detto...

Io sono comunque esposta a bonacce e tempeste ....ma sono già sulla mia Itaca. Nel momento che sei consapevole di te stessa...con i tuoi limiti, pregi ed a cosa puoi arrivare a fare sia nel bene e soprattutto "nel male" sei già sulla terra ferma e non in balia di marosi tuoi personali. Questo si può raggiungere evitando gli estremismi, l'emotività non supportata da logica e la valutazione di tutti i lati degli stereotipi e di ciò che ci viene propinato. Se si guardano le cose solo da un unico punto di vista....quello che preferiamo o che ci è stato inculcato.....diventiamo estremisti, fanatici, esaltati. Allora l'altro diventa in automatico il nemico/lo sbagliato. Guardiamo solo ciò che accade a valle ma abbiamo perso la visuale della posizione a Monte. In tutto il male che si vede .....Chi è partito a fare del male esattamente? Chi ha sbagliato per primo? Noi vediamo solo la catena finale e su quest'ultimo anello ci accapigliamo. Chicca

attimiespazi ha detto...

Scusami ma non ti seguo nello sviluppo del tuo discorso. Se tu hai terminato la tua "ricerca" in te stessa sotto Tutti i punti di vista a cui accenni forse sei in odor di cadavere.. sottolineo il forse e lo coloro con l'evidenziatore perché, appunto, ognuno interpreta i pensieri in base agli "strumenti" che ha nel suo personale che si differenziano da altri, oppure possono incontrarsi all' interno di affinità intellettive..
Ognuno di noi affronta il viaggio dell'eroe secondo la propria sensibilità.

.attimi