Mi sento nervoso, ho voglia di spaccare un capello
in quattro, mi sento cattivo, ho voglia di uccidere
una mosca, mi sento tragico, ho voglia di farne una
tragedia, mi sento sedizioso, ho voglia di sedermi,
magari sugli allori. Mi sento un ago in un pagliaio,
ho voglia di non essere trovato. Mi sento solo come
un gatto divorato da un cane. Mi sento allucinato,
ho voglia di oscurarmi. Ho un'oasi sotto il cappello
e un deserto da coltivare. Un bambino è appena
uscito dalle tenebre, mi porta in dono una sorgente.
Non troverò mai pace? Ho voglia di te, delle tue
scarpe slacciate sulle mie malinconie. Dei tuoi capelli
sciolti sulle mie agonie da passeggio. Una boccetta
di vetriolo fra le nuvole, l'amore. Il nostro amore.
2 commenti:
No no ...oscuramento tassativamente vietato. Anzi... devi risplendere in tutta la tua maschia umanità. Abbeverati alla sorgente dell'entusiasmo, variando le routine consolidate....a piccoli sorsi giusto per non destabilizzarsi troppo. Chicca
Mi sento un commentatore incommentabile, uno spettatore non spettato, un autore non autorizzato, un pensiero spensierato; e una testa mozzata.
Posta un commento