giovedì 14 giugno 2018

IL MIO REGNO NON E' DI QUESTO MONDO

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Che Dio benedica la tipetta/troietta a 3:28 Eh... il tuo amico tra un po' lo ricoverano! Vedi che fare il poeta maledetto non paga! W la fica, w le troiette cosi porcodio!..mi scopo pure la norte!

Anonimo ha detto...

*Morte... madonna cone sto fatto!

Anonimo ha detto...

Cerca di aiutarlo

rickyfarina ha detto...


Gabriele è vittima di tracolli psichici costanti. Ogni tanto si fa ricoverare.

-farinomane- ha detto...

...soprattutto se questo mondo è i Navigli. Contrasto tra soggetto e contesto bmolto significativo.

Ps:... Lui sembra vivere nel passato. Ma non il suo. Quello di qualche secolo fa. Una reincarnazione

Anonimo ha detto...

Boh ricoveriamo pure Paoly? Ah no ringrazziando Dio ce sta ancora di capoccia sta lurida! Mi sa che non puoi fare niente per gabriele ormai. Forse dovevi fa qualcosa prima...tipo pure gonfiarlo di botte andava bene.

rickyfarina ha detto...


Sì Farinomane, è bello il contrasto in questo film.

Freddy, andiamo, gonfiarlo di botte, ma ti pare?

Anonimo ha detto...

Si mi pare. Poteva andare. Ma non siamo più buoni a gestire le cose. Sempre meglio pieno di lividi, piuttosto che pazzo.

Anonimo ha detto...

Comunque se gli sei amico mandalo all'ospedale. Magari torna tra noi. Sennò fottitene.

Anonimo ha detto...

Ma tanto ce ne fottiamo sempre!

attimiespazi ha detto...

La sanità mentale è un'imperfezione.
(C.B.)

Anonimo ha detto...

Ricky mi ricordo quando hai fatto vedere un libro di Contini, nella prefazione c'era scritto " devastato dalla depressione già dall'adolescenza.."

Anonimo ha detto...

guardate che finaccia questa 21enne ennamisè: https://www.youtube.com/watch?v=Mku63Y7-JLc

Medea ha detto...

Contini è un uomo che lascia punti di domanda sospesi nell'aria: sono grandi come mongolfiere e poi si dissolvono come bolle di sapone non appena i suoi occhi fissano il vuoto e le sue pupille si fanno roventi. Il mondo fuori Contini è multiforme, il mondo dentro Contini è incandescente: è come il suo volto diventasse, per chi guarda, una grande bocca che porta in un vortice buio e d'improvviso si illumina di fuochi fatui che si dissolvono e si riaccendono, ardenti e ardimentosi. Contini è anche in quella goliardia di passioni e carezze, nel vento, nei serpenti che dormono sotto il suo cappello, nelle anguille che circolano in senso antiorario nei suoi intestini e si alimentano del cibo che ingurgita con accanimento. Contini è posseduto da un daimon: gratta il mondo e scortica in tutto il suo pullulare di vita e di morte. La morte è tutta "circonfusa" nel condensa liquefatta sul tavolo: è un film catarsi, il palcoscenico è un'anima mai doma; Contini è Caligola e, insieme, è il suo cavallo. E tu, regista, sei un deus ex machina che non risolve l'insanabile, ma getta benzina sul fuoco, ne alimenta le glorie, i colori e ne fai decantare i dolori.

riccardofarina69 ha detto...


Mi tolgo il cappello, come sempre, per Medea.

Paoly ha detto...

@Freddy
mi hanno ricoverata... tre volte credo.
Direi anche basta, no?
Di mia spontanea volontà, oh. Tranne la prima volta che sono quasi morta, ma non fa testo perché ero troppo giovane.
In ospedale, reparto psichiatria. Mi piacerebbe fingermi nuovamente sull'orlo del precipizio per tornarci ed osservare con occhi diversi, e poterne scrivere. Mah, il cibo è pessimo e in effetti il clima è parecchio... triste.

Anonimo ha detto...

A me mi hanno ricoverato (e operato) solo due volte. Prima per lo zigomo poi per il naso. Ho sempre preferito FARMI gonfiare di botte che impazzire. Ma io sono masculo. Forse reagisco diversamente.

Anonimo ha detto...

L'ultima volta mi sono aperto il mento contro una macchina, solo per permettermi di vedere x la prima volta la mia giovane bella. Capisco solo farmi male, per tornare ad essere umano. Ora per fortuna sono molto più verme, senza le velleità giovanili, e me la passo meglio. Striscio, e vado avanti...sono umano, nella nuova condizione abbastanza accettata, di "verme all'impiedi" ecco tutto!

Anonimo ha detto...

A x Medea scrivi meno cagate. Hai scomodato pure Caligola, per vomitare minestroni di frasi, solo per la tua fatuità, di parolaia fallita. Mi sa che ti ci nascondi, dietro ste tragiche valanghe, sconfusionate di parole, solo per non dire mai niente. Perché uno legge, e poi pensa: ma che ha detto?

Medea ha detto...

Per Freddy Fosca:
Gentilissimo,
che lei mi consideri una "parolaia fallita" è un divertentissimo complimento: la ringrazio; "Nascondermi" dietro le parole è un costume a me sconosciuto: scrivere è sempre denudarsi, non è mai nascondersi, sarebbe troppo facile. Pecca di ingenuità lei, tanto più se scrive, a commento di 508, "Loro qui, e io a casa loro, nella capanna, a mettere incinta le loro sorelline di 12 anni... Ahahahah!": questo suo "denudarsi" mediante la scrittura è orripilante; qui neanche Riccardo può salvarla, facendo appello all'ironia; questo suo commento fa vomitare, altro che le mie "sconfusionate parole", perciò prima di tutto badi al suo costume, badi a non banalizzare con le sue battute tutt'altro che simpatiche, alcuni drammi che noi borghesucci neanche possiamo immaginare, badi oltremodo a pensare questo riguardo alle "sorelline di 12 anni", perchè è bestialità, feroce e deplorevole; badi, in ultima istanza, alla lingua italiana: "incinta" va concordato con "sorelline", al plurale, egregio signore.
Di fronte a certi commenti che vado leggendo, mi vergogno per gli uomini; siamo in un momento storico senza nome, allo sbaraglio, senza più limiti di alcun genere: qui non si tratta di diritti o di libertà, qui si tratta di misura umana; lei con quel commento mi fa vergognare persino di darle risposta.
La ringrazio dell'attenzione che ogni volta rivolge alle mie "tragiche valanghe": me ne compiaccio, anche se, devo ammetterlo, tale compiacimento è secondario, poichè la cosa essenziale per me, qui e ora, è che "senta" Riccardo. E Riccardo, infatti, "sente". Con tutti i suoi sensi.
La saluto. Stia sereno. Ad agitarsi così si può rischiare il crepacuore.

Per Riccardo:
Non sono mai per la censura, ciascuno è responsabile di ciò che scrive, ma soprattutto di ciò che è, ma quel commento DEVI ELIMINARLO, Ricky. Non deve insozzare questo spazio, che, nonostante alcune polemiche, non è mai, mai, mai scaduto in questa merda. "Le sorelline di 12 anni": no. Questo proprio no.