domenica 28 gennaio 2018
MENTAL COACH - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/28/mental-coach-non-vi-amero-mai-perche-parlate-al-portafoglio/4121588/
venerdì 26 gennaio 2018
CONNESSI
A volte basta un moscerino
sullo schermo del computer
per farmi sognare ancora la
vita, quella fatta di carne.
sullo schermo del computer
per farmi sognare ancora la
vita, quella fatta di carne.
giovedì 25 gennaio 2018
PENSIERO DEL GIORNO
Le foreste sono tutte puttane, quelle ancora vergini si contano sulla punta delle asce.
ULTIME CHISCIOTTE
Che cosa faccio oggi? Questa è la domanda che ogni giorno felicemente
mi perseguita, essendo io una persona libera che deve inventarsi la giornata.
Dopo la colazione e la cacca si apre un abisso di possibilità.
Stamattina mentre accartocciavo il mio piumone mi ha chiamato Antonio
Rezza, persona di una gentilezza squisita, e il film che voglio dedicare
a lui e a Flavia Mastrella slitta a giugno quando saranno a Milano per
un nuovo spettacolo, quindi mettetevi l'animo in pace, c'è da aspettare.
Per il resto siamo qui, su questa terra, sotto questo cielo, e chi vivrà
vedrà, anzi: chi vedrà vivrà. Perché guardare un mio film è vivere.
Lo avevate capito, vero? Ma resta il problema odierno: che cosa faccio
oggi? Un monologo? Scrivo una poesia? Mi masturbo? Oddio, la libertà
è una cosa folle, e il mio cervellino ha tanta fame di neuroni.
mi perseguita, essendo io una persona libera che deve inventarsi la giornata.
Dopo la colazione e la cacca si apre un abisso di possibilità.
Stamattina mentre accartocciavo il mio piumone mi ha chiamato Antonio
Rezza, persona di una gentilezza squisita, e il film che voglio dedicare
a lui e a Flavia Mastrella slitta a giugno quando saranno a Milano per
un nuovo spettacolo, quindi mettetevi l'animo in pace, c'è da aspettare.
Per il resto siamo qui, su questa terra, sotto questo cielo, e chi vivrà
vedrà, anzi: chi vedrà vivrà. Perché guardare un mio film è vivere.
Lo avevate capito, vero? Ma resta il problema odierno: che cosa faccio
oggi? Un monologo? Scrivo una poesia? Mi masturbo? Oddio, la libertà
è una cosa folle, e il mio cervellino ha tanta fame di neuroni.
mercoledì 24 gennaio 2018
Perché detesto l'IKEA
Perché detesto l'Ikea? Ci sono multinazionali peggiori al mondo,
ma ora vi spiego le ragioni della mia insofferenza per questo colosso
nato dai fiammiferi. Prima di tutto è una ragione strettamente personale,
mi sono sempre fatto un vanto di essere un uomo impacciato e maldestro,
tanto per dirvene una ho imparato ad allacciarmi le scarpe in tarda età,
per me era un segno di distinzione essere così impacciato, era la conferma
del mio essere poeta tra le nuvole. L'Ikea mi ha fatto tornare con
i piedi per terra, sono riuscito a montare un suo mobile! Con quelle sue istruzioni
così precise, a prova di poeta! Maledetta Ikea! L'altra ragione è
più filosofica: detesto l'ordine. L'ordine mi fa soffocare, mi manca letteralmente
il respiro. Tutto ciò che è ordinato e programmato mi sembra crudele e senza pietà,
i campi di sterminio non sarebbero mai esistiti senza l'ordine.
Non a caso ho citato i campi di sterminio, il fondatore Ingvar Kamprad
ha avuto un passato filonazista, tutto torna. Kamprad ha poi chiesto scusa
per questo suo passato (ma come si fa a chiedere scusa per una cosa del genere?
Scusa è una parola che va bene se pesti i piedi a qualcuno sull'autobus),
ma evidentemente è stato "perdonato" perché Ikea si trova anche nello
stato di Israele, pecunia non olet. Un'altra ragione della mia insofferenza è
di natura letteraria, lo scrittore André Gide scrisse: "Famiglie! Vi odio! Focolari chiusi;
porte serrate; geloso possesso della felicità". Nell'Ikea vedo questa gigantesca
rappresentazione della vita domestica a buon mercato, famigliole dalla felicità
componibile, una tristezza infinita, non c'è il brivido dell'avventura,
vi immaginate Dante all'Ikea? Non è possibile. I poeti amano perdersi
nelle selve oscure e smarrire le vie troppo dritte. E a pronunciare queste
parole è un regista casalingo, ma mi odio per questo. Mi è capitato di finire
nel vortice segmentato dell'Ikea, due o tre volte sono riusciti a trascinarmi
in questo gorgo asettico di scaffali, in questo labirinto per consumatori,
e ho sentito in me una nostalgia di foreste illese. L'Ikea ora compra anche
foreste per le coppiette in ansia da risparmio e le trasforma in grucce nuziali
per appendere la loro piccola, piccolissima idea di felicità. Un orrore
geometrico-esistenziale. Vi fa più orrore chi compra le foreste o chi le brucia?
La domanda è provocatoria, me ne rendo conto, ma l'odiosa figura del piromane
può essere riabilitata poeticamente, ci possiamo immaginare un piromane che
abbia nel cuore il folle desiderio di trasformare la terra in una stella di fuoco,
invece chi compra le foreste per trasformarle in grucce non ha nemmeno
questa via d'uscita metaforica. Naturalmente sto scrivendo questo pezzo sopra
una scrivania Ikea, è nera, lucida, funzionale, salvaspazio, ci sta proprio
a pennello nel mio monolocale, ma dentro di me si agita un sogno pluviale
di foreste vergini, immagino di vivere una vita nella verdeggiante libertà primitiva,
lontano anni luce da grucce e scaffali, immerso nella flora e nella fauna, in una
lontano anni luce da grucce e scaffali, immerso nella flora e nella fauna, in una
natura fatta di stupore e pericolo. Ikea: fai spazio alle tue passioni.
Basta poco per crescere assieme. Dante, dove sei? Torniamo a perderci
nelle selve oscure.
SONDAGGIO (sono indeciso se metterlo sul Fatto)
SONDAGGIO (sono indeciso se metterlo sul Fatto)
TUTTO CORDA
La voce impiccata alle
corde vocali. I testicoli
impiccati ai cordoni
spermatici, era tutto
corda. Anche il cuore
era una corda tesa tra
l'abisso e una colazione.
Il cordone ombelicale
sparito nel vortice del
tempo. E l'amore non
era forse un legame?
E l'oblio? Tutto è una
corda che si scorda.
Ci si allenta piano piano.
Vivere è sciogliersi.
corde vocali. I testicoli
impiccati ai cordoni
spermatici, era tutto
corda. Anche il cuore
era una corda tesa tra
l'abisso e una colazione.
Il cordone ombelicale
sparito nel vortice del
tempo. E l'amore non
era forse un legame?
E l'oblio? Tutto è una
corda che si scorda.
Ci si allenta piano piano.
Vivere è sciogliersi.
martedì 23 gennaio 2018
FLORILEGIO DI AFORISMI CHE AMO (prima parte)
Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano
queste idee.
Cercava nella Bibbia l'indirizzo di un buon albergo in Palestina.
Il contrario di quel che penso mi seduce come un mondo favoloso.
(Leo Longanesi)
L'artista è un giullare ferito.
Se tu tradisci la cara donna lontana essa lo saprà, perché non le avrai
scritto quel giorno. Se la cara donna ti tradisce tu lo saprai, perché
riceverai da lei due lettere affettuosissime insieme.
Il milanese davanti al mare: Ed ora, cosa si fa?
(Anselmo Bucci)
Arte è liberazione dall'eterno umanino.
Occorre avere il buonsenso di non aver senso comune.
L'insegnamento delfico che per la vita è: conosci te stesso;
nell'arte si traduce: dimentica te stesso.
(Carlo Belli)
to be continued...
queste idee.
Cercava nella Bibbia l'indirizzo di un buon albergo in Palestina.
Il contrario di quel che penso mi seduce come un mondo favoloso.
(Leo Longanesi)
L'artista è un giullare ferito.
Se tu tradisci la cara donna lontana essa lo saprà, perché non le avrai
scritto quel giorno. Se la cara donna ti tradisce tu lo saprai, perché
riceverai da lei due lettere affettuosissime insieme.
Il milanese davanti al mare: Ed ora, cosa si fa?
(Anselmo Bucci)
Arte è liberazione dall'eterno umanino.
Occorre avere il buonsenso di non aver senso comune.
L'insegnamento delfico che per la vita è: conosci te stesso;
nell'arte si traduce: dimentica te stesso.
(Carlo Belli)
to be continued...
VIETATO RESPIRARE
Vietato Respirare è un film collettivo prodotto dalla Chisciotte, è il mio film
più internazionale, è stato invitato ai festival ambientali di tutto il mondo,
anche in Corea del Sud, e come fiore all'occhiello: al FICA, nella cittadina
di Goiàs in Brasile. Ci mandai il mio collaboratore Pietro Menditto, pagarono
il volo e l'alloggio come solo un festival serio fa. Vederlo tornare con una
magliettina con scritto sopra FICA (festival internazionale cinema ambiente)
dal Brasile fu una grande erezione, scusate: emozione. Non sono un giornalista
ma dieci anni fa (come passa questo tempo fottuto) quelle immagini di rifiuti
in una città che amo come NAPOLI mi colpirono il cuore e mi dissi: "Ricky,
devi andare a sentire l'odore dei rifiuti e l'odore della corruzione". Chiesi a
mammà 1000 euro per organizzare la spedizione. Andammo senza un piano
preciso, mossi solo da questa mia visione e dalla voglia di documentare
questa immane tragedia che purtroppo ancora non è stata sanata. Il percolato
resta uno dei miei incubi più cupi, quel liquido nero che si forma nelle
discariche e che avvelena il terreno e l'anima. Credo sia un film importante,
anche se sgangherato formalmente, ma possiede una qualità rara: l'energia.
Questo è il trailer, il film completo dovrebbe essere ancora in rete, sempre
che le case discografiche non abbiano ancora una volta silenziato un mio film.
più internazionale, è stato invitato ai festival ambientali di tutto il mondo,
anche in Corea del Sud, e come fiore all'occhiello: al FICA, nella cittadina
di Goiàs in Brasile. Ci mandai il mio collaboratore Pietro Menditto, pagarono
il volo e l'alloggio come solo un festival serio fa. Vederlo tornare con una
magliettina con scritto sopra FICA (festival internazionale cinema ambiente)
dal Brasile fu una grande erezione, scusate: emozione. Non sono un giornalista
ma dieci anni fa (come passa questo tempo fottuto) quelle immagini di rifiuti
in una città che amo come NAPOLI mi colpirono il cuore e mi dissi: "Ricky,
devi andare a sentire l'odore dei rifiuti e l'odore della corruzione". Chiesi a
mammà 1000 euro per organizzare la spedizione. Andammo senza un piano
preciso, mossi solo da questa mia visione e dalla voglia di documentare
questa immane tragedia che purtroppo ancora non è stata sanata. Il percolato
resta uno dei miei incubi più cupi, quel liquido nero che si forma nelle
discariche e che avvelena il terreno e l'anima. Credo sia un film importante,
anche se sgangherato formalmente, ma possiede una qualità rara: l'energia.
Questo è il trailer, il film completo dovrebbe essere ancora in rete, sempre
che le case discografiche non abbiano ancora una volta silenziato un mio film.
lunedì 22 gennaio 2018
Poesia per chi è stanco di poesia.
Ciao, sono una poesia. Sei già stanco o stanca di leggermi?
Ora non esagerare, diamine! Sono appena iniziata.
Vuoi già lasciarmi? Che cosa ti succede? Hai qualcosa
di meglio da fare? Bene, fai tutto quello che vuoi ma dopo
torna, dopo che hai preparato le tue marmellate, dopo che
ti sei toccata le parti intime, torna a leggermi. Non ho fretta.
Ho tutta la pazienza dei miei versi. Leggermi è come toccarsi
le parti intime, lo sapevi? Puoi godere se vuoi, se sai toccarti
e toccarmi. Tutto bene? Tutto male? Hai voglia di cielo?
Hai voglia di terra e di fiori? Hai voglia di correre? Di scappare?
E che cazzo ci fai davanti a un computer? Riprenditi!
Riprendi te stessa. Fai la fotoreporter dei tuoi attimi.
Vai per i sentieri della vita, la poesia ti libera. Ora ti lascio.
Ti lascio libera. No, aspetta un attimo, un attimo ancora.
Ma dove cazzo vai? Perché vuoi sentirti libera?
Lascia perdere, la libertà è una grande fregatura.
Resta.
Ora non esagerare, diamine! Sono appena iniziata.
Vuoi già lasciarmi? Che cosa ti succede? Hai qualcosa
di meglio da fare? Bene, fai tutto quello che vuoi ma dopo
torna, dopo che hai preparato le tue marmellate, dopo che
ti sei toccata le parti intime, torna a leggermi. Non ho fretta.
Ho tutta la pazienza dei miei versi. Leggermi è come toccarsi
le parti intime, lo sapevi? Puoi godere se vuoi, se sai toccarti
e toccarmi. Tutto bene? Tutto male? Hai voglia di cielo?
Hai voglia di terra e di fiori? Hai voglia di correre? Di scappare?
E che cazzo ci fai davanti a un computer? Riprenditi!
Riprendi te stessa. Fai la fotoreporter dei tuoi attimi.
Vai per i sentieri della vita, la poesia ti libera. Ora ti lascio.
Ti lascio libera. No, aspetta un attimo, un attimo ancora.
Ma dove cazzo vai? Perché vuoi sentirti libera?
Lascia perdere, la libertà è una grande fregatura.
Resta.
domenica 21 gennaio 2018
FERRATER - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/21/gabriel-ferrater-il-poeta-che-si-uccise-perche-non-voleva-puzzare-di-vecchio/4106405/
venerdì 19 gennaio 2018
ULTIME
Da oggi sono a Siena fino a domenica, vado dalla mia amica attrice Mila Moretti
che mette in scena Il gabbiano. Magari ne esce fuori un Chisciotte. Al mio rientro
ho in programma una serie di ritratti a Gianni Andone, Amira la vampira, Andrea,
forse Rezza. Questi sono i programmi, poi si vedrà. E ovviamente sarò sempre attento
a cogliere gli accadimenti e a farmi sedurre dall'ignoto. Come sempre. Per quanto riguarda
l'affaire Attimi, ho scritto alla redazione del Fatto, sembrano non capire il motivo
del disguido tecnico, comunque solleciterò se al prossimo post Attimi non riesce
a scrivere i suoi preziosi interventi. Sulle ultime roventi polemiche il blogger
ribadisce che ogni critica e ogni punto di vista è accolto con interesse ma quando
un pensiero viene esposto con volgarità gratuita il blogger reagirà da uomo
incazzato, come è giusto che sia, le persone volgari mi fanno schifo. Chiaro?
Un saluto da Ricky Chisciotte.
che mette in scena Il gabbiano. Magari ne esce fuori un Chisciotte. Al mio rientro
ho in programma una serie di ritratti a Gianni Andone, Amira la vampira, Andrea,
forse Rezza. Questi sono i programmi, poi si vedrà. E ovviamente sarò sempre attento
a cogliere gli accadimenti e a farmi sedurre dall'ignoto. Come sempre. Per quanto riguarda
l'affaire Attimi, ho scritto alla redazione del Fatto, sembrano non capire il motivo
del disguido tecnico, comunque solleciterò se al prossimo post Attimi non riesce
a scrivere i suoi preziosi interventi. Sulle ultime roventi polemiche il blogger
ribadisce che ogni critica e ogni punto di vista è accolto con interesse ma quando
un pensiero viene esposto con volgarità gratuita il blogger reagirà da uomo
incazzato, come è giusto che sia, le persone volgari mi fanno schifo. Chiaro?
Un saluto da Ricky Chisciotte.
giovedì 18 gennaio 2018
Nove pensieri sulla verità
La verità va seguita passo dopo passo fino al precipizio.
Il precipizio è una verità particolare: l'ultima.
*
Hanno scritto che "la verità è una bugia che non è stata ancora scoperta".
E quando tutte le bugie saranno state scoperte, vivere non sarà più vero.
*
La verità è l'alfabeto del silenzio. Solo i morti possono dirla.
*
Credo solo alle persone che si mettono in pericolo, sono le uniche
persone vere, gli altri giocano e fanno finta di essere veri.
*
La verità non è un pensiero. Scrivere pensieri sulla verità non ha senso.
La verità è una manciata di sabbia nella bocca.
*
La verità fa male. Non è vero. Il male fa la verità.
*
Per mentire ci vuole una buona memoria, per essere veri basta
un ricordo, uno solo.
*
Se ti illudi di guardare in faccia la verità, ti dimentichi della sua nuca.
*
La verità è un cieco che chiede di essere bendato prima dell'esecuzione.
Il precipizio è una verità particolare: l'ultima.
*
Hanno scritto che "la verità è una bugia che non è stata ancora scoperta".
E quando tutte le bugie saranno state scoperte, vivere non sarà più vero.
*
La verità è l'alfabeto del silenzio. Solo i morti possono dirla.
*
Credo solo alle persone che si mettono in pericolo, sono le uniche
persone vere, gli altri giocano e fanno finta di essere veri.
*
La verità non è un pensiero. Scrivere pensieri sulla verità non ha senso.
La verità è una manciata di sabbia nella bocca.
*
La verità fa male. Non è vero. Il male fa la verità.
*
Per mentire ci vuole una buona memoria, per essere veri basta
un ricordo, uno solo.
*
Se ti illudi di guardare in faccia la verità, ti dimentichi della sua nuca.
*
La verità è un cieco che chiede di essere bendato prima dell'esecuzione.
AGLI STUPIDI
Probabilmente farò un film ritratto a un personaggio che mi piace
parecchio: Antonio Rezza. Anche Antonio come me sostiene che
al mondo ci sono gli stupidi e sono tanti, non solo al mondo ma
anche in questo bellissimo blog ci sono gli stupidi. Di solito sono
anonimi, uno stupido è necessariamente anonimo, insignificante.
Tornando alla polemica sulla parola "assassino" affibbiata ad
Andrea, la domanda era "Che cosa ti riusciva meglio come soldato?"
(non nella vita, ma come soldato) e la risposta è stata limpida
e onesta: "Uccidere". Ora, voi siete sul blog di uno che ha fatto
il servizio civile citando Gandhi: "Ci sono cause per le quali
sono disposto a morire, nessuna causa per la quale sono disposto
ad uccidere". Detto questo, rispetto chi è onesto con se stesso.
Andrea non è uno che non ha il coraggio di guardarsi allo specchio.
Non è un tipo anonimo. Nella mia vita ho conosciuto tanti
"assassini", uno in particolare, si chiamava Giovanni Pesce,
medaglia d'oro alla Resistenza, era il comandante "visone" e
ha ucciso qualche nazista. Vedete, la parola "assassino" si può
declinare in molti contesti, non è così facile giudicare, ma ci
sono gli stupidi che amano "sparare" giudizi, questa è un'altra
forma di assassinio. Io sono uno che cerca di capire, per questo
sono intelligente, e per questo gli anonimi da vomito non lo
sono e non lo saranno mai. Vi è chiaro il punto?
parecchio: Antonio Rezza. Anche Antonio come me sostiene che
al mondo ci sono gli stupidi e sono tanti, non solo al mondo ma
anche in questo bellissimo blog ci sono gli stupidi. Di solito sono
anonimi, uno stupido è necessariamente anonimo, insignificante.
Tornando alla polemica sulla parola "assassino" affibbiata ad
Andrea, la domanda era "Che cosa ti riusciva meglio come soldato?"
(non nella vita, ma come soldato) e la risposta è stata limpida
e onesta: "Uccidere". Ora, voi siete sul blog di uno che ha fatto
il servizio civile citando Gandhi: "Ci sono cause per le quali
sono disposto a morire, nessuna causa per la quale sono disposto
ad uccidere". Detto questo, rispetto chi è onesto con se stesso.
Andrea non è uno che non ha il coraggio di guardarsi allo specchio.
Non è un tipo anonimo. Nella mia vita ho conosciuto tanti
"assassini", uno in particolare, si chiamava Giovanni Pesce,
medaglia d'oro alla Resistenza, era il comandante "visone" e
ha ucciso qualche nazista. Vedete, la parola "assassino" si può
declinare in molti contesti, non è così facile giudicare, ma ci
sono gli stupidi che amano "sparare" giudizi, questa è un'altra
forma di assassinio. Io sono uno che cerca di capire, per questo
sono intelligente, e per questo gli anonimi da vomito non lo
sono e non lo saranno mai. Vi è chiaro il punto?
mercoledì 17 gennaio 2018
POESIA QUASI ROMANTICA
Abbiamo finito i tramonti e i gabbiani.
Ci resta la vaselina. Tu puoi gridare.
Ci sono le stelle, alcune sono morte.
Le stelle, dicono, sono i diamanti dei
poveri. E tu mi ami e io ti amo. Ma.
Anche il teatro della crudeltà non regge,
basta un cappuccino e un cornetto
a disfare meticolose teorie d'abbandono.
Stronzo intellettuale. Sfintere mistico.
Zuppa di cipolle e delirio. I tuoi seni.
Mammelle carnivore. Mi piaci. Vengo.
Nella tua bocca rogo di pulcini.
Sotto la pelle l'incanto. Nessuno. Ma.
Proiettore cosmico. Dimmi una parola.
Amore. Una parola. Al limite di tutto.
Nella tua bocca rogo di pulcini. Un bacio.
Inutile. Un bacio di niente. Melodia.
Appena in tempo. Ho perso la sciarpa.
Quando? A teatro maturano le agonie.
Ridammi la mia vita. No. Allora?
Che senso hai quando sei insensata?
Poesia di niente. Ti amo. Stronza.
Ci resta la vaselina. Tu puoi gridare.
Ci sono le stelle, alcune sono morte.
Le stelle, dicono, sono i diamanti dei
poveri. E tu mi ami e io ti amo. Ma.
Anche il teatro della crudeltà non regge,
basta un cappuccino e un cornetto
a disfare meticolose teorie d'abbandono.
Stronzo intellettuale. Sfintere mistico.
Zuppa di cipolle e delirio. I tuoi seni.
Mammelle carnivore. Mi piaci. Vengo.
Nella tua bocca rogo di pulcini.
Sotto la pelle l'incanto. Nessuno. Ma.
Proiettore cosmico. Dimmi una parola.
Amore. Una parola. Al limite di tutto.
Nella tua bocca rogo di pulcini. Un bacio.
Inutile. Un bacio di niente. Melodia.
Appena in tempo. Ho perso la sciarpa.
Quando? A teatro maturano le agonie.
Ridammi la mia vita. No. Allora?
Che senso hai quando sei insensata?
Poesia di niente. Ti amo. Stronza.
L'INCONTRO DI IERI
Ieri mi sono incontrato con Andrea, ed è stato un incontro molto bello, lui mi segue sul Fatto online e ha voluto conoscermi, è uno che ha fatto la guerra, un soldato. Quando gli ho chiesto: "Che cosa ti riusciva meglio quando eri un soldato?", sapete che cosa mi ha risposto? Mi ha risposto: "Uccidere". Bene, la
sua lucida sincerità merita rispetto. Adesso è un uomo di 52
anni, un padre di famiglia e un marito e il suo unico svago è
giocare a tennis, uccide l'avversario con un dritto incrociato.
Dopo il nostro incontro mi ha mandato queste parole che ha
scritto su di me, le sue impressioni su Ricky Farina, eccole:
sua lucida sincerità merita rispetto. Adesso è un uomo di 52
anni, un padre di famiglia e un marito e il suo unico svago è
giocare a tennis, uccide l'avversario con un dritto incrociato.
Dopo il nostro incontro mi ha mandato queste parole che ha
scritto su di me, le sue impressioni su Ricky Farina, eccole:
Non si può litigare con Ricky Farina, e questo è sconcertante. Perché se è senz'altro vero che capita di non essere d'accordo con ciò che scrive, è praticamente impossibile non essere d'accordo su ciò che è. È Ricky Farina, e questo è quanto.
Noi che veniamo a scrivere commenti su suoi post, adoranti o insultanti, dovremmo pretendere di conoscerlo personalmente. Capiremmo così la grande anima di Ricky (Mahatma), la sua serena consapevolezza, immersa in una delle più belle forme di dotta ingenuità che abbia mai avuto modo di incontrare. Fin sbadataggine.
È un uomo buono, Ricky Farina, quieto. Non pacifico, non per forza. Osserva me e quelli come me con passione e con stupore, domandandosi come si possa fare ciò che facciamo, essere ciò che siamo, fare cose per lui aliene, distanti, di spreco. Ma sempre e comunque interessanti ai suoi occhi. Ed ecco che allora la sua compagna esce dal suo rifugio, lui la cerca le chiede aiuto. La sua video camera. Che essendo molto più saggia fa selezione, lei per lui. Fidata e saggia amica.
Ricky Farina vive questo mondo bene, da essere umano degno, e a volte pare che si senta in colpa per questo. Non deve. Noi che lo conosciamo, quel tanto o quel poco non importa, proviamo inutilmente a spiegarglielo. Tempo piacevolmente sprecato.
Ho voluto ringraziarlo per ciò che fa sul Fatto Quotidiano e altrove, e l'ho fatto a nome di tutti, di coloro che scrivono, che leggono ciò che scrive lui e che poi si scrive noi, che comunque resta sempre opera sua, volontà sua, d'accordo o meno che si sia. L'ho ringraziato per l'isola che ci offre in un mare di bile elettronica, e per il fatto di rispondere sempre da uomo, mai da blogger, a chiunque passi dalle sue parti. Cosa ormai rarissima.
Ricky Farina è sempre il benvenuto, e quando si apre la porta e entra lui il posto non è più lo stesso. E questo basta.
lunedì 15 gennaio 2018
DOMANI
Domani vado a mangiare nei pressi di Binasco. Perché vi dico questo?
Perché è interessante. Pranzerò con una persona che ancora non conosco
personalmente, ci siamo solo sentiti al telefono, lui è uno che mi segue
sul mio videoblog del Fatto Quotidiano. Porto dietro la videocamera.
Non si sa mai. Mi sembra di capire che è un tipo che non ha paura ad
esporsi, non per nulla ha fatto la guerra nella Folgore in Somalia e in
Libano. Mi piace il suo modo di fare: schietto e ironico. Sarò molto
gentile con lui, anche perché conosce molte arti marziali, una in particolare
che si chiama Krav Maga! Mai sentita prima. L'unica arte marziale
che pratico è la "masturbazione combattiva". Comunque, è interessante
conoscere chi mi segue, vorrei conoscervi tutti e pranzare con tutti.
Invitatemi e prima o poi vengo, dipende anche da dove abitate.
E vi filmo. Se mi invitate vi filmo, questo è il patto. Diventate dei
"CHISCIOTTE". Sono un regista personale e personalizzato.
La varietà di chi mi segue mi colpisce sempre: soldati, generali,
gigolò, gattare, casalinghe, contadine, giardinieri, idraulici, colleghi,
professori, artisti, disperati, avvocati, ingegneri, notai, benzinai, attori e
attrici e chi più ne ha più ne metta. Ed è naturale, Chisciotte è un varco.
Perché è interessante. Pranzerò con una persona che ancora non conosco
personalmente, ci siamo solo sentiti al telefono, lui è uno che mi segue
sul mio videoblog del Fatto Quotidiano. Porto dietro la videocamera.
Non si sa mai. Mi sembra di capire che è un tipo che non ha paura ad
esporsi, non per nulla ha fatto la guerra nella Folgore in Somalia e in
Libano. Mi piace il suo modo di fare: schietto e ironico. Sarò molto
gentile con lui, anche perché conosce molte arti marziali, una in particolare
che si chiama Krav Maga! Mai sentita prima. L'unica arte marziale
che pratico è la "masturbazione combattiva". Comunque, è interessante
conoscere chi mi segue, vorrei conoscervi tutti e pranzare con tutti.
Invitatemi e prima o poi vengo, dipende anche da dove abitate.
E vi filmo. Se mi invitate vi filmo, questo è il patto. Diventate dei
"CHISCIOTTE". Sono un regista personale e personalizzato.
La varietà di chi mi segue mi colpisce sempre: soldati, generali,
gigolò, gattare, casalinghe, contadine, giardinieri, idraulici, colleghi,
professori, artisti, disperati, avvocati, ingegneri, notai, benzinai, attori e
attrici e chi più ne ha più ne metta. Ed è naturale, Chisciotte è un varco.
BLOCCATO IN TUTTO IL MONDO
Ho fatto una ricognizione sul mio canale per aggiornarmi sulle rivendicazioni
delle case discografiche. Una strage. Tanti film sono stati privati dell'audio.
Uno addirittura è stato -bloccato in tutto il mondo-! Sono cose che ti fanno
sentire importante. Per alcuni film non mi dispiace, per altri ho una ferita al
cuore. Hanno azzerato l'audio dei 90 anni mia zia Marcella, de La magia del
bruco mela, la lezione di neurologia di Valter Zanardi ma soprattutto ho perso
Il matrimonio felice, il film dedicato a un amico che non c'è più. Che dire?
Questo è il mondo degli avvocati, non dei poeti. Comunque, la Chisciotte è
mortale come ogni altro essere umano, la Chisciotte è un organismo vivente.
Abbiamo perso molto di Eschilo e di Eraclito, più recentemente ho scoperto
che abbiamo perso quasi tutto il teatro di Mario Soldati, uno scrittore che
amo soprattutto per la sua irresistibile simpatia, quindi possiamo perdere
anche Ricky Farina, resterà sempre qualcosa, anche solo un'inquadratura e
sarà il mio volto, mi riconoscerete, e i posteri diranno: è stato il migliore.
delle case discografiche. Una strage. Tanti film sono stati privati dell'audio.
Uno addirittura è stato -bloccato in tutto il mondo-! Sono cose che ti fanno
sentire importante. Per alcuni film non mi dispiace, per altri ho una ferita al
cuore. Hanno azzerato l'audio dei 90 anni mia zia Marcella, de La magia del
bruco mela, la lezione di neurologia di Valter Zanardi ma soprattutto ho perso
Il matrimonio felice, il film dedicato a un amico che non c'è più. Che dire?
Questo è il mondo degli avvocati, non dei poeti. Comunque, la Chisciotte è
mortale come ogni altro essere umano, la Chisciotte è un organismo vivente.
Abbiamo perso molto di Eschilo e di Eraclito, più recentemente ho scoperto
che abbiamo perso quasi tutto il teatro di Mario Soldati, uno scrittore che
amo soprattutto per la sua irresistibile simpatia, quindi possiamo perdere
anche Ricky Farina, resterà sempre qualcosa, anche solo un'inquadratura e
sarà il mio volto, mi riconoscerete, e i posteri diranno: è stato il migliore.
LA SPAZZATURA
"I versi nascono dalla spazzatura" scrive la poetessa russa Anna Achmatova.
Questo pensiero mi è sembrato subito di un'evidenza assoluta.
Le poesie non nascono dal dolore e nemmeno dalla gioia, le poesie sono
un sedimento quotidiano, sono tutti quei gesti che abbiamo consumato,
chi scrive poesie va a rovistare nella spazzatura, non ha paura di sporcarsi
le mani, chi scrive poesie si nutre di detriti, e salva dall'oblio quello che
gli altri buttano senza pietà. Le poesie nascono proprio da questo sentimento
di pietà, pietà per tutto ciò che viene dimenticato, accartocciato, sventrato,
aperto, svuotato, abbandonato. Residui di caffè, scatolette di tonno luccicanti,
fazzoletti sporchi, confezioni di biscotti martoriate, ossicini di pollo spolpati.
La poesia raccoglie tutto e senza tradire la verità inventa un altro destino.
Questo pensiero mi è sembrato subito di un'evidenza assoluta.
Le poesie non nascono dal dolore e nemmeno dalla gioia, le poesie sono
un sedimento quotidiano, sono tutti quei gesti che abbiamo consumato,
chi scrive poesie va a rovistare nella spazzatura, non ha paura di sporcarsi
le mani, chi scrive poesie si nutre di detriti, e salva dall'oblio quello che
gli altri buttano senza pietà. Le poesie nascono proprio da questo sentimento
di pietà, pietà per tutto ciò che viene dimenticato, accartocciato, sventrato,
aperto, svuotato, abbandonato. Residui di caffè, scatolette di tonno luccicanti,
fazzoletti sporchi, confezioni di biscotti martoriate, ossicini di pollo spolpati.
La poesia raccoglie tutto e senza tradire la verità inventa un altro destino.
domenica 14 gennaio 2018
LA SPIEGAZIONE
Ho sempre avuto una strana angoscia del respiro,
non mi sono mai abituato alla respirazione, una
sorta di stupore continuo, a volte angoscioso, altre
volte gioioso, pneumofobia e pneumofollia.
Mi capita di invidiare la quiete toracica delle
statue. Ma non è un rifiuto della vita, è qualcosa
di più profondo, qualcosa di inspiegabile che
ho sempre sentito in me. Ora la spiegazione c'è.
Finalmente. L'altro giorno è venuta fuori parlando
con mia madre. "Mamma, perché non riesco a
sopportare le cravatte? Perché anche un dolcevita
mi fa soffocare?". "Quando sei nato avevi il
cordone ombelicale attorcigliato al collo e hai
rischiato di soffocare, forse è questo". Già.
non mi sono mai abituato alla respirazione, una
sorta di stupore continuo, a volte angoscioso, altre
volte gioioso, pneumofobia e pneumofollia.
Mi capita di invidiare la quiete toracica delle
statue. Ma non è un rifiuto della vita, è qualcosa
di più profondo, qualcosa di inspiegabile che
ho sempre sentito in me. Ora la spiegazione c'è.
Finalmente. L'altro giorno è venuta fuori parlando
con mia madre. "Mamma, perché non riesco a
sopportare le cravatte? Perché anche un dolcevita
mi fa soffocare?". "Quando sei nato avevi il
cordone ombelicale attorcigliato al collo e hai
rischiato di soffocare, forse è questo". Già.
sabato 13 gennaio 2018
UNA SETTIMANA
Uscì di casa senza calzini.
Il giorno dopo uscì senza scarpe.
Il terzo giorno lo licenziarono.
Il quarto giorno la moglie lo lasciò.
Il quinto giorno incontrò l'amore.
Il sesto giorno morì all'improvviso.
Il settimo giorno fu seppellito.
Con i calzini e le scarpe.
Il giorno dopo uscì senza scarpe.
Il terzo giorno lo licenziarono.
Il quarto giorno la moglie lo lasciò.
Il quinto giorno incontrò l'amore.
Il sesto giorno morì all'improvviso.
Il settimo giorno fu seppellito.
Con i calzini e le scarpe.
IL FETICISMO DI RICKY
Niente, potete immaginarvi la delusione, ieri scarto il pacco di Parigi e scopro che si sono
sbagliati a mandarmi il numero! Mi hanno spedito quello di dicembre. Dovrò aspettare.
Riflessioni: è innegabile il piacere che si prova ad essere "oggettivati" su carta, un videoblog
sul Fatto è importantissimo, ma i pixel non hanno il carisma della carta. La carta è una
specie di carne del mondo, essere pubblicati ti fa sentire parte di questa carne vivente.
Una forma di feticismo, non lo nascondo. Feticismo anche della propria identità.
Una identità di carta e non solo una carta di identità. Mi piacerebbe tanto essere un
seguace del Buddha ma non fa per me, ci tengo ai confini del mio io, dove vedo confini
sono felice, anche perché ho l'illusione di poterli varcare, mentre uno spazio infinito
senza confini mi crea angoscia. Ci tengo al mio volto, alle mie passioni, ai miei turbamenti,
e il Nirvana lo lascio agli spiriti superiori, in fondo sono una scimmia pensante.
E una scimmia feticista. Non vado oltre. La reincarnazione non mi convince.
Preferisco una banana o una bistecca. Sono anche carnivoro. Una scimmia carnivora.
Maledizione, quanti limiti! Quanti preziosissimi limiti!
sbagliati a mandarmi il numero! Mi hanno spedito quello di dicembre. Dovrò aspettare.
Riflessioni: è innegabile il piacere che si prova ad essere "oggettivati" su carta, un videoblog
sul Fatto è importantissimo, ma i pixel non hanno il carisma della carta. La carta è una
specie di carne del mondo, essere pubblicati ti fa sentire parte di questa carne vivente.
Una forma di feticismo, non lo nascondo. Feticismo anche della propria identità.
Una identità di carta e non solo una carta di identità. Mi piacerebbe tanto essere un
seguace del Buddha ma non fa per me, ci tengo ai confini del mio io, dove vedo confini
sono felice, anche perché ho l'illusione di poterli varcare, mentre uno spazio infinito
senza confini mi crea angoscia. Ci tengo al mio volto, alle mie passioni, ai miei turbamenti,
e il Nirvana lo lascio agli spiriti superiori, in fondo sono una scimmia pensante.
E una scimmia feticista. Non vado oltre. La reincarnazione non mi convince.
Preferisco una banana o una bistecca. Sono anche carnivoro. Una scimmia carnivora.
Maledizione, quanti limiti! Quanti preziosissimi limiti!
venerdì 12 gennaio 2018
ECCOMI TORNATO A MILANO
Eccomi tornato a Milano, giorni intensi con una madre intensa, vicino al mare.
Parcheggio la macchina, apro il portone, nella buca delle lettere una busta da Parigi!
Due copie della rivista L'Incorrect. Ovviamente ne farò un video, ma non stasera,
sono stanco per il viaggio. Scendo a ritirare le giacche che ho portato a lavare
dalle mie amiche siciliane sotto casa, la mamma di 80 anni che sta sempre
vicina al calorifero nei mesi invernali e la figlia Angela sorridente ed energica
con il ferro da stiro in mano, i ferri del mestiere, è il caso di dirlo. La mamma
di 80 anni mi chiede come va l'amore, mi guarda con occhi ironici e azzurri,
velati dall'età, le dico che vengo dal mare e lei mi dice: "Per me il mare si
può anche seccare". Mi fa sorridere questo rifiuto del mare. Pago. Le giacche
le ritiro domani, devono ancora stirarle. Ora vengono degli amici a fare la
pasta al pesto. Domani faccio il video INCORRECT con la giacca bianca.
Saluti. Au revoir.
Parcheggio la macchina, apro il portone, nella buca delle lettere una busta da Parigi!
Due copie della rivista L'Incorrect. Ovviamente ne farò un video, ma non stasera,
sono stanco per il viaggio. Scendo a ritirare le giacche che ho portato a lavare
dalle mie amiche siciliane sotto casa, la mamma di 80 anni che sta sempre
vicina al calorifero nei mesi invernali e la figlia Angela sorridente ed energica
con il ferro da stiro in mano, i ferri del mestiere, è il caso di dirlo. La mamma
di 80 anni mi chiede come va l'amore, mi guarda con occhi ironici e azzurri,
velati dall'età, le dico che vengo dal mare e lei mi dice: "Per me il mare si
può anche seccare". Mi fa sorridere questo rifiuto del mare. Pago. Le giacche
le ritiro domani, devono ancora stirarle. Ora vengono degli amici a fare la
pasta al pesto. Domani faccio il video INCORRECT con la giacca bianca.
Saluti. Au revoir.
giovedì 11 gennaio 2018
GLI ALIENI E SALVINI - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/11/gli-alieni-esistono-sono-verdi-e-votano-salvini/4086941/
mercoledì 10 gennaio 2018
Giù le mani dalla Deneuve!
Sono Ricky Farinà, ormai sono francese, quindi giù le mani da un'attrice superba come la Deneuve, musa di Bunuel e Truffaut, e donna in senso pieno, caldo, avvolgente. La meritocrazia non c'entra nulla, è giusto che la parte vada a quelle attrici che si sono messe in gioco fino in fondo, il talento è proprio questo: compromettersi. Chi vuole restare pura e illibata vada a fare la suora. Il talento è spingersi oltre, il talento è volere una parte con "tutta se stessa". L'arte è verità. Il talento è verità.
Ne sanno qualcosa gli attori che hanno lavorato con "Buchino" Visconti. Tanto di cappella alle donne che usano consapevolmente il culo e la fica e la bocca per farsi strada. Se Dolce e Gabbana mi facessero una proposta oscena ne sarei solo gratificato, un po' di vaselina, un urletto di circostanza e via verso nuovi lidi e verso la gloria! Una mano sul ginocchio, un bacio maldestro, un invito a cena con pisello fuori dalle mutande, che volete che sia! La meritocrazia è molesta! Non la puttanaggine.
Nessuno merita una cosa più di noi, nessuno. Ci meritiamo quello che otteniamo con le viscere
e il culo. Ci meritiamo quello che riusciamo a strappare con la bocca, i denti e la lingua. Ci meritiamo quello che otteniamo superando lo schifo, il voltastomaco, la dignità. Tutto è fango e nasce dal fango. Tutte le poesie nascono dall'immondizia. Ah, quanto mi piacerebbe pensarla così, invece sono d'accordo con voi, purtroppo. Ma perché mi sento mediocre a sposare la vostra visione delle cose?
Meritocrazia, ambiente sterilizzato da ogni lussuria e perversione, flebo, arte ospedaliera. Volete un mondo così? Viene sempre in mente il monologo di Welles nel Terzo Uomo...
Ne sanno qualcosa gli attori che hanno lavorato con "Buchino" Visconti. Tanto di cappella alle donne che usano consapevolmente il culo e la fica e la bocca per farsi strada. Se Dolce e Gabbana mi facessero una proposta oscena ne sarei solo gratificato, un po' di vaselina, un urletto di circostanza e via verso nuovi lidi e verso la gloria! Una mano sul ginocchio, un bacio maldestro, un invito a cena con pisello fuori dalle mutande, che volete che sia! La meritocrazia è molesta! Non la puttanaggine.
Nessuno merita una cosa più di noi, nessuno. Ci meritiamo quello che otteniamo con le viscere
e il culo. Ci meritiamo quello che riusciamo a strappare con la bocca, i denti e la lingua. Ci meritiamo quello che otteniamo superando lo schifo, il voltastomaco, la dignità. Tutto è fango e nasce dal fango. Tutte le poesie nascono dall'immondizia. Ah, quanto mi piacerebbe pensarla così, invece sono d'accordo con voi, purtroppo. Ma perché mi sento mediocre a sposare la vostra visione delle cose?
Meritocrazia, ambiente sterilizzato da ogni lussuria e perversione, flebo, arte ospedaliera. Volete un mondo così? Viene sempre in mente il monologo di Welles nel Terzo Uomo...
martedì 9 gennaio 2018
NICOLA GELO E NICOLINO POMPA
Nicola ha reso omaggio a una poesia di Nicolino, ha cantato e musicato un classico
di Pompa: Sirena sullo scoglio. Lo avevo già postato questo omaggio? Non ricordo.
di Pompa: Sirena sullo scoglio. Lo avevo già postato questo omaggio? Non ricordo.
EGOLATRA - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/09/lottare-per-essere-se-stessi-la-sfida-piu-coraggiosa-della-vita/4080446/
domenica 7 gennaio 2018
venerdì 5 gennaio 2018
IMMAGINAZIONE
A me i social piacciono, mi piace immaginare il vostro odore.
Le vostre ascelle diventano un oggetto mistico mentale.
L'immaginazione è una realtà virtuale, chi immagina si trova
bene ovunque, io mi trovo bene quindi. Se avessi un figlio
lo farei stare ore e ore davanti al computer senza rimproverarlo e
poi gli chiederei: "Che cosa hai immaginato figlio mio?".
Le vostre ascelle diventano un oggetto mistico mentale.
L'immaginazione è una realtà virtuale, chi immagina si trova
bene ovunque, io mi trovo bene quindi. Se avessi un figlio
lo farei stare ore e ore davanti al computer senza rimproverarlo e
poi gli chiederei: "Che cosa hai immaginato figlio mio?".
giovedì 4 gennaio 2018
PENSO
Penso con la mente
puntata alla testa.
Una mia amica ha fatto
un frontale in macchina.
Ora ha le tette viola ma
è salva, è viva, tra noi.
Penso con il cuore in gola
che sale verso la bocca.
Una confezione di riso
Basmati e una ricetta.
Zucchine frullate e tanta
voglia di un rapporto anale.
Penso con gli occhi rivolti
al cielo, azzurro e violento.
Due denti di porcellana sono
rimasti attaccati a un dattero.
Un dattero dolce e bastardo
come la vita, come la vita.
Penso, quindi ripenso.
E mi perdo e sorrido.
Datteri, zucchine frullate,
tette viola, denti, porcellana.
La vita, il culo.
puntata alla testa.
Una mia amica ha fatto
un frontale in macchina.
Ora ha le tette viola ma
è salva, è viva, tra noi.
Penso con il cuore in gola
che sale verso la bocca.
Una confezione di riso
Basmati e una ricetta.
Zucchine frullate e tanta
voglia di un rapporto anale.
Penso con gli occhi rivolti
al cielo, azzurro e violento.
Due denti di porcellana sono
rimasti attaccati a un dattero.
Un dattero dolce e bastardo
come la vita, come la vita.
Penso, quindi ripenso.
E mi perdo e sorrido.
Datteri, zucchine frullate,
tette viola, denti, porcellana.
La vita, il culo.
lunedì 1 gennaio 2018
VAMPATE IN CUCINA - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/31/vampate-in-cucina-sono-io-lamante-segreto-delle-donne-in-menopausa/4064444/
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