mercoledì 28 maggio 2008

POESIA DELLA LUNA GIRATA

Taglierei la gola a tutte le piante,
specialmente in primavera, con l'odioso
polline che mi stuzzica a morte il naso.
Fottuti vegetali che non hanno un briciolo
di pietà per la condizione umana.

Disboschiamo le foreste, meglio restare
senza respiro che senza poesia.
Tutti i polmoni verdi del mondo non
valgono un verso di Baudelaire.
Alla ghigliottina gli ambientalisti!

Ritorno al nucleare con biglietto di
sola andata verso l'annientamento, moriremo
tutti, pieni di energia, meglio che morire
con una maledetta pala eolica conficcata
nel culo! Perisca l'umanità perniciosa!

Donne di tutto il mondo, unitevi, a turno, sul
mio ventre. Imparate dalle puttane la bella
democrazia del commercio, nessuna distinzione tra
cachettici, stitici, nani, deformi e poeti.
Un cazzo è un cazzo, limpida tautologia.

La Chiesa, sentina del vizio illuminato, ama
gli accoppiamenti animaleschi, naturali, oh
quale perversione sublime scopare col cazzo
nudo, senza il soffocamento della guaina. Io
mi sento orfano di tutti gli aborti, alé Cristo.

L'amore è una malattia, il sesso deve portare
malattia, altrimenti è solo un lubrificato gioco
per professionisti della salute, W la Chiesa,
dispensatrice di morte e di assoluzione.
Più si nasce e più si muore, perfezione teoretica.

Oggi mi sono svegliato con la luna girata.
Vedo il mondo capovolto, il cervello è una morsa,
il corpo un tragico errore, la vita una trappola
per topi. E anche la musica, la musica che adoro,
diventa un tormento, un rumore, un grido.

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