venerdì 10 novembre 2017

UNA LAMA DI LUNA

Stanotte ho sognato infiniti sogni. Una lama di luna alla gola.
Ho sognato di vivere nel migliore dei mondi impossibili.
Uomini buoni come il pane, donne libere, cibo per tutti.
E tumori maligni che si sciolgono come burro al sole.
Stanotte ho rivoluzionato l'ontologia dell'universo fra perle
e porci, ho sognato di resurrezioni sul precipizio, orridi cani
affamati nella mia bocca, un diluvio universale per chi ha
sete di catastrofi, e tappeti volanti sopra montagne di polvere.
Stanotte ho sognato infiniti sogni. Una lama di luna alla gola.
Poi uno sputo di rugiada negli occhi mi ha riportato alla realtà.
Spavento crudele, crimini casalinghi, cani ciechi a guidare
uomini senza cuore, donne tumefatte, tetano nelle unghie.
L'odore di un nido appena fatto fra i rami di un albero e le
mie mani intrecciate al volo, così la realtà è diventata amica.
Appena appena sopportabile, fino a un nuovo atroce sogno.

1 commento:

altrimentipresente ha detto...


Voi ascoltate con gli occhi, ed è per questo che voglio raccontarvi una storia:

Quando Narciso morì, i fiori di campo si rattristarono e chiesero al fiume gocce d'acqua per piangerlo.
- Oh! - rispose il fiume - anche se tutte le mie gocce d'acqua fossero lacrime, non mi basterebbero per piangere Narciso: lo amavo -
- Oh! - ripresero i fiori di campo - Come avresti potuto non amarlo? Era bello -
- Era bello? - disse il fiume-
- Chi potrebbe saperlo meglio di te? Ogni giorno, chino sulla tua riva, contemplava nelle tue acque la sua bellezza -
- ... Lo amavo - rispose il fiume - perché quando si chinava sulle mie acque, le vedevo riflettersi nei suoi occhi -

Oscar