mercoledì 22 novembre 2017

AUTORECENSIONE

Quando un regista trova una formula è difficile che se ne distacchi, capita a tutti,
a Fellini, Allen, Kubrick e a tutti i maestri. La formula è anche frutto di uno stile,
di un'impronta. A volte vorrei come spettatore che il genio andasse contro se stesso,
che si tradisse "per spirito geniale", e così sogno un western girato da Fellini o un
film horror con lo stile di Woody Allen, ma mi rendo conto che non
si può andare contro la propria natura, le impronte digitali sono quelle e
non si cambiano. Ognuno segue il proprio percorso che alla fine è un destino
e il destino è la propria personalità. Questo vale anche per il sottoscritto,
e mi metto senza vergogna tra i maestri. Uno sul Fatto Quotidiano mi ha scritto
più o meno questo: "Se non ti vedo al cinema per me tu non sei un regista,
quando vedrò un tuo film al cinema allora potrò darti credito".
Esiste un ragionamento più servile di questo? Gli ho risposto che Francesco
non aveva bisogno di una cattedrale, gli bastava la vastità del cielo e
gli uccellini per predicare la sua fede. Ecco, io non ho bisogno di una sala
cinematografica per essere un regista, sono "un regista di uccellini".
L'ultimo mio film che si intitola UNA A CASO è la summa della
mia personalità, secondo il mio gusto. Un regista che esce con
la propria videocamera e si porta dietro la propria fede nelle immagini,
mi lascio guidare dal caso e dal mio occhio, ogni angolo della città
può trasformarsi in un set, ogni persona può diventare protagonista
di un mio film senza rendersene conto, e questo mi fa sballare, mi manda
in estasi, non conoscere, non sapere nulla di chi riprendo,
essere all'oscuro è fonte di luce, vedo i volti per quello che sono,
senza maschere, volti nudi come il respiro e la vita. Questa è
la cifra della Chisciotte, questa è la personalità di Ricky Farina,
unica come le mie impronte digitali e la mia retina "non asportabile".
Questa è arte, arte del nulla, del caso(non del cazzo).
Ed ha un suo senso inespugnabile. Mi amo perché vi amo.

24 commenti:

Unknown ha detto...

Quando riprendi i volti delle persone senza il loro consenso a me da fastidio, mi sembra un atteggiamento da maleducati fare poi un video.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...
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rickyfarina ha detto...


Se ci fosse consenso non ci sarebbe più naturalezza e quindi verrebbe meno il senso di quello che faccio.
L'arte non deve essere educata, non è un galateo. Seguendo il tuo ragionamento tutte le meravigliose
fotografie rubate alla vita non potrebbero esistere. I bambini che giocano per strada, gli innamorati che si baciano,
i vecchietti che si tengono per mano, tutti immortalati dai grandi fotografi senza consenso. Se invece si tratta
di ritratti "frontali" e pensati per avere il consenso e la consapevolezza della persona, allora siamo in un
altro campo, in un'altra forma d'arte più costruita.

rickyfarina ha detto...


L'unica vera educazione in arte è fare una cosa bella.

Unknown ha detto...

Tra l'arte e l'educazione preferisco l'educazione. A ciascuno le proprie scelte.

rickyfarina ha detto...



Sei maleducata nei confronti dell'arte allora. Non si scappa.

Unknown ha detto...

Se l'arte è maleducata, allora io sono un capolavoro!

Unknown ha detto...

Vabbhe, Ricky, non si può aver tutto dalla vita.😊🤓

Paoly ha detto...

Secondo la legge Ricky sarebbe passibile di pena, filmando e mettendo in rete immagini di sconosciuti senza il loro permesso, da quanto mi risulta. Dovrebbe prima chiedere il consenso. Potrebbe capitare che una di queste persone, accorgendosene, non gradisse e gli facesse causa. E sarebbero cazzi. Anche per la fotografia è così. Addirittura pare che poggiare un treppiede su suolo pubblico richiederebbe autorizzazione del comune. E' una follia. Posso comprendere che una persona non gradisca di essere ripresa. Soprattutto di finire su internet a sua insaputa. Io per prima detesto essere ripresa o fotografata, e uscirei di testa se sapessi di essere messa su internet, lo capisco. Ma quando fotografo... me ne frego. Semplicemente. Me ne frego spudoratamente. Se una persona si accorge che la sto puntando chiedo il permesso, sennò la fotografo in ogni caso con immenso godimento. Con gli anni mi sono fatta scaltra: metto sempre occhiali scuri, mi muovo velocemente e mi apposto dove non mi si nota, se mi si nota con nonchallanza fingo di osservare altro... e poi colpisco. E tutta una serie di altri piccoli accorgimenti. E' più forte di me. Comprendo Ricky con tutta me stessa. Come si fa ad avere spontaneità diversamente?! Un regista di strada è un regista di strada, cattura la realtà, che cavolo! Si corre qualche rischio... pazienza. Tu hai paura, Ricky? Io no. E come noi tantissimi altri. Come hai fatto notare i più grandi fotografi l'hanno fatto. Certo, internet non era ancora una realtà per molti di loro, le leggi erano diverse... ma occorre rendersi conto che in certi casi le leggi diventano assurde. Insomma a volte le leggi sono fatte per essere... ignorate. Si, sono incoerente. Si, sono scorretta. E me ne fotto.

rickyfarina ha detto...


La legge sul cavalletto credo sia cambiata Paoly. Sul riprendere le persone ho dei dubbi, dici che anche in un contesto pubblico non si possa? Non so. Comunque...vivere è un pericolo! E anche filmare, altrimenti non c'è gusto.

Paoly ha detto...

Mmm... temo proprio che anche sul riprendere le persone in un contesto pubblico potrebbero esserci problemi. Tutto si è complicato con internet.... ed è comprensibile, per carità. Credo che dipenda sostanzialmente anche da come le riprendi. Se ne sono consapevoli o meno, in quale contesto, se entrano involontariamente nel tuo campo visivo o se tu le riprendi volontariamente. Se poi pubblichi i video o le immagini... teoricamente dovresti avere il consenso delle persone che hai ripreso... ma chiaramente in moltissimi casi filmi o fotografi un'azione in pieno svolgimento e chiedere prima il permesso è impraticabile. Dovresti allora mostrare l'immagine al diretto interessato e chiedergli se puoi tenerla o la devi cancellare? Mah... e come si fa? E' un gran casino. In sostanza credo che tutto fili liscio finché qualcuno non si lamenta. Nel caso di minori invece... bisogna stare molto molto attenti a pubblicare. Certamente per più che validi motivi. Personalmente ritengo che basterebbe un po' di buonsenso... se ad esempio sai che fotografare strutture militari e uomini in divisa è vietato sai anche che farlo potrebbe metterti nei guai. A te la scelta. Nei confronti della privacy invece... è tutto più complicato. Si cerca di trovare una sorta di compromesso... che poi... privacy cosa? Abbiamo davvero ancora una privacy? Mi fa ridere chi si lamenta di una foto quando è letteralmente profilato su internet. Lui e tutta la sua famiglia.
Io faccio la gnorri. Dopotutto non faccio nulla per male... scatto solo delle fotografie, le scatto con amore, senza guadagnarci nulla. Sono comunque pronta a risponderne.
Masssi, viva il pericolo! A me attrae un sacco... quanto mi prudono le mani se so che non si dovrebbe... ma questo è meglio dirlo sottovoce.

Anonimo ha detto...

Fimare qualcuno (anche minori) in luogo pubblico non è reato. Il vero problema sta nell'utilizzo del filmato (o delle foto). Se il filmato o le foto vengono utilizzate in luogo privato non serve autorizzazione( a meno che non violino la privacy con riferimento ad abitudini sessuali, orientamento politico, religioso, stato di salute...). Se, invece, le immagini vengono rese pubbliche, come ad esempio sul web, serve l'autorizzazione dei soggetti ritratti, o dei genitori in caso di minori. Può sembrare strano ma, in generale, la questione non riguarda solo la legge sulla privacy, ma anche quella sul diritto d'autore che prevede che il ritratto di una persona non possa essere esposto senza il suo consenso.
Granoduro

Paoly ha detto...

Esatto, Durograno. Il problema si pone principalmente in fase di pubblicazione.
Ma personalmente mi è capitato più di una volta che qualcuno mi chiedesse chiaramente a priori di non essere fotografato o che non si fotografasse qualcuno, ma anche qualcosa... ad esempio la vetrina di un negozio, o le finestre di un tribunale (pure questa mi è capitata) .... ti si chiede di non farlo. Che sia reato o meno... di fatto ci si scontra contro una richiesta esplicita. Mi chiedo poi però come si possa pretendere che un reporter, ad esempio, abbia l'autorizzazione di tutte le persone che fotografa o filma per poter pubblicare. Grazie al cielo esistono le agenzie ad occuparsi per loro anche di queste faccende.

riccardofarina69 ha detto...


Granoduro deve essere un avvocato o qualcosa del genere. Paoly, ma che occhiali grossi che hai!
Volevo dirtelo, sono troppo grossi!

Paoly ha detto...

Grossi?! Tu dici? Ah........ e pensare che credevo fossero un po' piccoli...
perché li ho presi su misura dei testicoli del mio uomo... o meglio dei testicoli che il mio uomo sostiene di avere... si, insomma.
E' che mi piacciono grossi... capisci?
Ecco, ora mi hai messa in crisi. Oddio. Come fare? Vertigo!

attimiespazi ha detto...

boh, non saprei cosa dire, soprattutto in considerazione dei tempi che stiamo attraversando in cui ad ogni angolo di strada possiamo essere ritratti a nostra insaputa e messi in rete senza nostra "autorizzazione".
per i bambini, sì, sono un discorso a parte, d'accordissimo.
io penso che se in una ripresa non c'è lesione al decoro della persona, una denuncia per mancato rispetto della privacy sia un pochino assurda.
e poi, diciamolo francamente, Ricky Farina quando punta il suo occhio cardiaco su qualcuno, lo fa con tale
crudele castità
sofisticata leggerezza
spaventosa raffinatezza
tali da non far altro che esaltare l'incontro casuale
che gli è capitato addosso in quel momento.
un esempio?
beh, per chi non l'avesse visto, propongo questo Capolavoro
spero vorrete guardarlo come inno alle labbra femmminili

https://www.youtube.com/watch?v=yTDtCDVV8-8

.attimichediRFnonsibuttavianiente


rickyfarina ha detto...


Crudele castità mi piace uno sbrago, mi manda ai matti, mi fa venire!

Paoly, fai prima a metterti sul volto le palle del tuo uomo!
Depilate, ovviamente. altrimenti non vedi un cazzo!

Anzi, il cazzo lo vedi!

Aiuto Paoly, sono volgare? Oh, non farai mica leggere il blog
al tuo uomo verooooo?

Chiedo scusa alle palle, agli occhiali, a tuttoooo...

Paoly ha detto...

Ihihihihihih... macché... il mio cabron è un patito di documentari... è sempre attaccato a un documentario, non se ne può più...
o a un porno... Perché sa sempre tutto dei porno! Le categorie, le denominazioni in inglese, che so... E allora significa che te li guardi, scusa! L'altro giorno insegnava a mia madre come si naviga in incognito, per evitare un po' di pubblicità. Chiama mio padre e gli dice: vieni a vedere anche tu come si fa, questo a te serve quando vuoi guardarti un porno! Ecco... tranquillo... è perso altrove.
I miei occhialoni sono belli però, dai... eddai... mi si confanno. Perché sono una persona ridicola! Che ci posso fare?

Anonimo ha detto...

Confesso che l'uscita di Riccardo Farina sull'avvocato o "qualcosa del genere" mi ha fatto ridere.Non sono né l'uno né l'altro, però anni fa ho partecipato (e qualcosa mi è rimasto, soprattutto il costo), ad un paio di seminari sull'argomento in quella "prestigiosa" Università privata che si trova dalle tue parti.Paoly, secondo me bisogna distinguere: un conto è la liceità di riprendere persone in luogo pubblico senza chiedere la loro autorizzazione, un altro conto è il manifesto diniego di chiunque non desideri farsi riprendere, davanti al quale dobbiamo senza dubbio fermarci.Per quanto riguarda le finestre del tribunale credo, ma sono abbastanza sicuro, che oltre ad un fatto di privacy sia una questione di sicurezza. Di privacy perchè potresti riprendere, anche incidentalmente, e poi diffondere video/foto di persone che non vogliono far sapere di avere a che fare con un tribunale anche per le possibili interpretazioni negative o fantasiose che qualcuno potrebbe attribuire alla circostanza; di sicurezza perchè potresti riprendere delle persone(ad esempio un magistrato sotto scorta o agenti sotto copertura o in incognito)che non è bene far sapere dietro quale finestra lavorano, oltre a impedire l'eventuale preparazione di un attentato contro l'edificio. Stringendo, non lo si deve fare perchè quelle immagini potrebbero essere utilizzate non solo per scopi artistici, come nel tuo caso, ma anche per fini criminali.
Granoduro

Paoly ha detto...

Granoduro, hai perfettamente ragione. La realtà purtroppo ci pone di fronte anche a limitazioni spiacevoli ma necessarie. Ed in questo caso occorre rispettare le regole, per il bene di tutti.

riccardofarina69 ha detto...

Granoduro ha il cervello affilato.

Unknown ha detto...

Eh... ma io c'ho due palle ENORMI! Vuoi mettere?

attimiespazi ha detto...

Ric,
potrei anche decidere di montarmi la testa
dopo questa tua entusiastica esternazione.
devo solo trovare le viti necessarie che
non sono in mio possesso. e poi, magari,
seguire un tutorial per il montaggio con
coda di pavone annessa.
:-)
che il tuo trattasi forse di orgasmo intellettuale?
anche a me capita nel leggere frasi che
mi fanno andar giù di testa. sì. capita.

che strani esseri che siamo noi umani..

https://www.youtube.com/watch?v=UNlS7qfMDl4


.attimitua