giovedì 9 novembre 2017

PENSO QUESTO

Penso questo: non ho la tv, vivo da solo, non ho figli, 
ho una donna che viene a trovarmi nei fine settimana, 
non ho un lavoro, non ho responsabilità, devo solo stare attento
a dove metto i piedi quando cammino, quindi mi viene naturale
essere libero, è la cosa più naturale che ci sia. E'facilissimo
essere me stesso. In più adoro l'autunno. Mi si addice.

5 commenti:

Engy ha detto...

io sono meno libera anche se come te non ho figli, e amo l' inverno, quello gelido e soleggiato ovviamente.

Paoly ha detto...

Anch'io non ho figli (non ancora... mah, il tempo scorre) ma questo non mi aiuta a sentirmi libera... al contrario direi. A volte tiro un respiro di sollievo, posso fare e disfare la mia vita a piacimento, ovviamente con amore verso l'uomo che cammina accanto a me... ma in verità questo mi porta spesso a sentirmi in gabbia, come se un figlio fosse un'estensione della libertà che non mi è data. Vero che non ho ancora fatto nulla perché questo cambiasse... ci penso, ci penso. Come sempre. Io penso, passo la vita a pensare. Agire è un verbo che non suona sulle corde di una pigra come me. Cosa si prova ad avere un figlio? Per quanto possa trovare i lati positivi di non averne... credo che vorrei tanto saperlo. Se solo venisse meno la paura. La paura di me stessa.

Paoly ha detto...

Adoro l'inverno, la coltre di piume d'oca e la collezione di cappelli da sfoggiare. L'idea della neve, e poi la neve. Il torrone sardo della mia amatissima zia. Il lago d'inverno. La punta del naso e delle dita gelide dietro la macchina fotografica. Gli aliti che annebbiano i vetri. Un bacio caldo sulle guance gelide lungo il corso.

attimiespazi ha detto...

Paoly,
avere un figlio è Rivoluzione, un'incredibile Rivoluzione. se tu e il tuo compagno vi sentite in armi di affrontarla, non aspettate troppo, perché l'orologio biologico è quello che è.
tic..tac..tic..tac..

sentire in pancia una nuova vita che si muove nella tua di vita e qualcosa di sublime. il parto per me, classificato in cartella clinica come patologico è stato meno sublime. tanto che mi hanno sconsigliato altre gravidanze.
crescere un figlio è impegno e, soprattutto, infinito amore che sembra sbucare dal nulla a causa (merito) di quell esserino che sembra miracolo. sì, sembra un miracolo e come tale lo si accompagna nella crescita e nei suoi piccoli grandi progressi, nelle sue piccole grandi sconfitte, nelle sue piccole grandi speranze, cercando di guidarlo verso il rispetto della sua Vita e del mondo che lo ospita.
oggi mio figlio ha 25 anni, un lavoro che lo appassiona, una fidanzata da 7 anni, sua promessa sposa, con la quale condivide un appartamento acquistato lo scorso anno.
io e mio marito gli abbiamo insegnato che ogni cosa va conquistata col merito e siamo orgogliosi dell'Uomo che è ora oggi. pensiamo di aver acquisito buone referenze nella difficile "professione" di genitore.

un abbraccio a te, Paoly. grazie per avermi dato occasione di parlare della luce dei miei occhi: Alex.

.aes

Paoly ha detto...

Attimi,
hai cresciuto un uomo! Wow... che meraviglia!
Quest'anno ne stiamo parlando direi seriamente. Mia salute permettendo... senza un equilibrio ciclico attualmente è un po' dura, ma è cosa che dovrebbe sistemarsi. Il desiderio è reale, ma anche la mia paura. Sarei in grado di reggere una tale gioia? Perché la mia esistenza non è esattamente stata costellata da gioia... non ci sono molto abituata... e di certezze ne ho poche, forse non ne ho affatto. In ogni caso, quando e se ci proveremo, è deciso che non ci accaniremo. Ci piacerebbe anche optare per l'adozione ma... ci manca qualche requisito che pare necessario per poter adottare un bimbo in questo nostro paese. A volte mi capita di sentirmi pronta, a volte mi pare impossibile... un tale miracolo... davvero potrebbe accadermi?! Ho la fortuna di avere accanto un uomo mostruosamente generoso, disposto persino alla rinuncia. Non credo in ogni caso che rinunceremo, se non sarà la natura a dire no... ci proveremo. Lui dice che, se non dovesse accadere, riempiremo la casa di animali. Ne adotteremo altri. Invecchieremo e ci cambieremo il pannolone a vicenda. Sempre che io, in un attacco schizzoide dei miei, non scappi in Costa Rica... a fare gli aperitivi in spiaggia. Eheh! Che poi... a me invecchiare non piace per nienteee!!! Col cavolo che metto il pannolone, io mi metto la minigonna! :)))