lunedì 20 novembre 2017

LO SCANSAFATICHE

Anche oggi ho fatto il mio sporco lavoro di scansafatiche 
illuminato, ho buttato giù qualche verso così come mi veniva, 
senza starci a pensare troppo, quando scrivo non mi piace 
pensare, preferisco schizzare parole da dentro, e ho girato 
un monologo sull'egolatria e un film sull'autunno che sta per
approdare su questi schermi social. Sono contento, la mia
parte l'ho fatta bene o male, posso andare a letto con la
pace nel cuore, posso godermi qualche pagina di un buon
libro, posso sognare di essere Colombo che scopre se
stesso pensando di scoprire un altro. Che senso ha tutto
questo se l'universo è condannato a diventare una
polpetta astrale? Meglio non domandarselo e poi il senso
è sopravvalutato, certo mi mancano i commenti del mio
amico Nicolino che mi riportavano sulla terra degli uomini.
Mi mancano tante persone, anche quelle che sono in vita.
Mi manco a me stesso. Eppure vado avanti perché non
c'è nulla da fare, non c'è proprio nulla da fare, tentare di
essere se stessi, di non tradirsi mai, e passare come un
brivido su questo mondo che gira senza pietà alcuna.
Anche la gioia ha le sue catastrofi: luce e polvere. Fine.

1 commento:

-farinomane- ha detto...

Siamo fatti per fare

https://www.youtube.com/watch?v=6hAlIohNiv4