martedì 10 aprile 2012

LE PUTTANE

Porgimi l'estremità del tuo delirio.
Faremo festa nelle tenebre.
Un corpo a pagamento è un corpo
purificato dal mercimonio.
Non ci sono inganni, tutto è chiaro,
limpido. Soldi in cambio di una
prestazione. Senza le parole inflazionate
dell'amore, senza il tormento di una
vita passata assieme a redigere
la contabilità della noia. Senza
marmocchi da nutrire, senza suoceri
da vivisezionare con l'odio di una
libertà menomata. Solo due corpi
trafugati da una solitudine cristallina,
flusso e riflusso del desiderio,
estasi di una camera d'albergo, sesso
a cinque stelle, e il firmamento
dell'effimero nell'anima, felici di
rubare alla morte una donna giovane
quando il tempo inizia a morderti
la carne, a insudiciare i tuoi sensi.
Le puttane, queste vergini della vita
domestica, sono la fonte di ogni
gioia che non sia malata di eternità,
accudiscono per brevi attimi la nostra
intimità, e ci lasciano con una scia
di piacere, una ferita azzurra in bocca.
Come non venerarle? Le puttane amano
la nostra libertà, e questa libertà ha
un prezzo, tutto ha un prezzo, ed è
giusto, infinitamente giusto che sia
così.

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