lunedì 13 settembre 2021

UNA COSA E UN ADDIO

Scrivo una poesia senza stelle e senza tramonti.
Anzi, scrivo una cosa. Non una poesia. Una cosa.
Così poi non mi accusano di non seguire una metrica.
Così è già chiaro fin da subito che sono parole messe
in colonna. Mi piacciono le colonne, tranne quelle
infami, che volete farci? E questa cosa non parlerà
di amore e nemmeno di sofferenza, sarà una cosa
da niente. Questa cosa parla di pancia. Una cosa di
pancia. La mia pancia. Mi ci sto affezionando.
La trovo simpatica, quasi sexy. Anche le maniglie
dell'amore (cazzo, è impossibile non parlare d'amore!)
le trovo adorabili. Sono un uomo panciuto e manigliato.
Ogni giorno rinnovo propositi di diete impossibili.
Ogni giorno mi dico: basta spaghetti, basta pane, basta
vino e dolci. Basta, una volta per tutte. Tornerò al
peso dei miei 20 anni. Tornerò fico, super fico!
E poi, piano piano, si fa strada un'altra vocina che
mi suggerisce pensieri osceni, tipo: Ricky, ma quanto
sono belli gli spaghetti al sugo? Quanto è buono il
pane caldo? Quanto è bella la vita quando è dolce e
si ubriaca? E allora vado davanti allo specchio, mi
sorrido, non dico che arrivo ad accettarmi, ma
mi sorrido, mi sorrido oscenamente, e mi tocco,
mi tocco le maniglie e mi viene un'erezione.
Tanto Ethel è già innamorata, mica mi lascerà per
20 chili di troppo, che sono 20 chili in fondo?
L'amore è leggerezza! Sì, Ricky, sì. L'amore è
un piatto di spaghetti senza sensi di colpa, è una
scorpacciata fra amici, una giornata ubriaca.
Domani è un altro giorno, domani forse, forse è
una dieta che non sarà mai seguita, domani è
Rossella, è Via col vento, domani è cinema, è
tutta la vita che ha ancora fame e sete, addio dieta!
Addio.

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