domenica 27 febbraio 2022

LA RUSSIA DI PUTIN

Per capire chi è Putin basta guardarlo in faccia e poi leggere La Russia di Putin
di Anna Politkovskaja, e ci si rende conto del sistema di corruzione e criminalità
di cui è pervasa la Russia di Putin. Non a caso la coraggiosa giornalista
fu freddata a colpi di pistola mentre usciva dall'ascensore con i sacchetti
della spesa in mano, e venne uccisa il giorno del compleanno di Putin.
La sua morte fu una specie di regalo di compleanno al dittatore sanguinario.
Ci sarebbe molto altro da dire, il teatro Dubrovka per esempio, ma
basta questo che ho appena detto.  Ai giornalisti come Travaglio che
dicono "Putin sarà cattivo, ma anche gli altri non sono buoni" farei questa
semplice domanda: "Stabilito che il manicheismo non è un modo
intelligente di affrontare la questione, tu, in quanto giornalista, ti sentiresti
più libero e al sicuro a Mosca o a New York?". Non è tanto una questione
di buoni o cattivi, ma una questione di libertà, gli Stati Uniti, pur con le
loro contraddizioni interne, sono una democrazia, e in una democrazia
il dissenso è tutelato ed è efficace, può fare cadere anche pezzi grossi,
e basta ricordarsi di quello che capitò a Nixon. Mentre in Russia i
giornalisti dissenzienti vengono semplicemente eliminati, e i manifestanti
vengono imprigionati e torturati. Trump al confronto di Putin è
San Francesco. W l'America.


17 commenti:

attimiespazi ha detto...

la Russia di Putin è anche questo.
guardate e riflettete,
se ce la fate..

https://www.iene.mediaset.it/video/rei-russia-i-bambini-che-giocano-alla-guerra_64061.shtml


https://www.youtube.com/watch?v=FK9_EDmXXlI


attimiespazi ha detto...

documentario, molto ben fatto,
inviatomi da un mio commentatore.
prego..


https://www.arte.tv/it/videos/101350-000-A/la-russia-di-putin-il-veleno-autoritario/?cmpid=ITd&cmpsrc=outbrain&cmpspt=social&dicbo=v1-195eb314b3d3840e40ebe04ad2621760-0050112ba0e0612186eb8bfa56c11788c3-gbtgkzjwhe3tkljzmqygeljugrtdellbgfsdiljugfrdsmlbgizteobxme

rickyfarina ha detto...


Se è un documentario pro Putin non perdo manco un ATTIMO di Attimi.

attimiespazi ha detto...

devi essere proprio maldisposto verso di me, visto che non guardi neppure di cosa si tratta.
se vuoi cancello, no problem..

rickyfarina ha detto...


No, no, lascia pure, ma basta che mi fai una semplice anticipazione: è un doc che tende a dare della giustificazioni a Putin?
Solo per sapere, non ho certo bisogno di un doc che mi spieghi che al mondo non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, che siamo tutti buoni o cattivi al tempo stesso, ma detto questo c'è una cosetta che si chiama libertà, e negli Stati Uniti c'è più libertà che in Russia per i cittadini. Quindi, è un doc pro Putin?

attimiespazi ha detto...

"La Russia di Putin: il veleno autoritario".
dal titolo, se almeno leggi il titolo,
non ti suggerisce nulla?

ciao..

attimiespazi ha detto...

del documentario ne hanno bisogno i tuoi commentatori, Ricky.
mi rivolgevo a loro.
sennò non scrivevo al plurale.
comunque, se ti infastidisce, tolgo i link..

Anonimo ha detto...

Il problema non è se l'America si possa ritenere più o meno "democratica" ma, ammettendo che lo sia (anche scegliendosi dittatori folli come Trump): è il modo con cui "esporta " questa sua democrazia che è terribile! Lo fa assoggettando alla sua area di influenza paesi poveri o in guerra, paesi con dittature democratiche, e decidendo a cui dare (fino a che non le ha prosciugate) o togliere la spina dell'ossigeno! In questo è perversa. Per questo L'America non è buona e la Russia non è cattiva a priori...sono i governi e le persone che detengono il potere a fare la differenza!

rickyfarina ha detto...


ahahaha, no, no, lascialo cara Attimi, poi lo guardo.

Anonimo ha detto...

...ecco la felina che lancia il sasso e poi toglie la zampetta col broncio!

rickyfarina ha detto...


Attimi, scusa, sto vedendo il documentario, bellissimo. Grazie!!!

Lindt X multiFactor ha detto...

Putin è un paranoico, una macchina da guerra a sangue freddo, purtroppo lo abbiamo capito tardi ma soprattutto se non lonha capito la Russia intera a toglierlo dal comando, a noi ci conviene trattare e mettere in campo l'arma dei negoziati, della diplomazia perché altrimenti questo scatena la terza guerra mondiale anche perché Pure il presidente della Cina è imprevedibile, impenetrabile, assieme al ambiguo presidente della Turkia.
Ovvio che tra New York e Mosca tutti scelgono New York. Però dopo il crollo dell'unione sovietica il popolo russo è stato molto umiliato e depredato, impoverito, un popolo che ha un DNA che forse non si conosce bene, un popolo di una grandissima cultura. Anche Kennedy non era d'accordo che la Nato si estendesse troppo ad est, sapeva bene il pericoloso disequilibrio e reazioni che avrebbe comportato.

Anonimo ha detto...

...evvaiiii! La zampetta col broncio ha una forza disarmante!1 a 0 per la gatta sul tetto che scotta! Il manicheista farineo approva il documentario sul veleno autoritario putiniano, lo condivide, se ne nutre (finalmente pan condiviso per i suoi denti), e adesso si sente gratificato nall'aver ragione sul suo anatema al cattivo di turno! Continua così gattina: mazzate e carote e anche la guerra si digerisce meglio!

Anonimo ha detto...

Dopo la risposta di pancia di Farina, Attimella Please no more war... è da capire. :)
https://attimiespazi.blogspot.com/2022/02/please-no-more-war.html?m=1

Anonimo ha detto...

Meglio vivere nella libera New York o nella capitale del dittatore russo?Domanda amletica,ma temo anche molto retorica!In effetti la risposta non può che scaturire dal frutto viziato di un privilegio di nascita,e non dalla libera scelta di ciascuno di noi! Noblesse oblige si potrebbe dire:chi infatti,tra noi fortunanti,non si terrebbe ben strette le libertà sancite dalle nostre carte costituenti,per affidarsi alle imposizioni di un'oligarchia sanguinaria? Il fatto è che giornalisti onesti come Travaglio (non guerrafondaio,o partigiano, ma abile nel mettere il ditino nella piaga della dilagante ipocrisia,con la semplice arma dell'acume e dell'onestà intellettuale),hanno il vizio o forse la missione, di non farci sdrucciolare nei tranelli autoassolutori di cui il sentiero manicheista è lastricato.Al contrario, quel puntiglioso grillo parlante ci esorta a non lasciarci ipnotizzare dall'illusione dilagante che davvero esista una compagnia bella (quella del NOI,dei paesi europei,degli americani e dei nostri leader),costretta in un'ineluttabile e inestricabile partita a scacchi con un tiranno sanguinario! Bando alle ciance: mentre noi ci prendiamo il lusso (finché possiamo permettercelo),di temporeggiare,l'osceno dittatore (su questo credo siamo tutti d'accordo, ne è costretto perfino Salvini con le sue ridicole markette floreali sull'altare di turno alla "nazione" ucraina), nella sua lucidissima follia egotica, ha già messo sotto scacco matto l'intero fronte unito,solo formalmente,delle nazioni occidentali! Per carità non scomodiamo la pace e la collaborazione tra i popoli: quello che qui ci avvinghia, è il ricatto di un universale patto coi nostri demoni! Un contratto i cui capitoli altro non sono che materiali e indissolubili accordi societari, soluzioni economiche, fumose intersezioni tra brame pubbliche e interessi privatistici. La guerra ci ricorda invece che il tempo passa a suon di vite umane, e che la storia continua a non insegnarci nulla!
Eppure a volte penso che questo Matrix universale si potrebbe disvelare facilmente con atti rivoluzionari e pacifici che rimetterebbero il cerino nelle mani di Putin. E allora mi immagino un papa come Francesco,che in conferenza perenne col mondo si trasferisce nella sede arcivescovile della cattedrale di Kiev, oppure che a bordo della papamobile di Woitiliana memoria (mentre la burocrazia del seggio romano vacante rimane nelle abili mani del vice emerito alemanno) ripercorre a ritroso, in una sorta di moderno pellegrinaggio, il percorso dell'esodo dei profughi ucraini, magari passando dalla "stazione" della frontiera della cristianissima Polonia, per portare la sua presenza santa e salvifica nella capitale sotto assedio. Cosa potrebbe fare a quel punto lo czar? Bombardare il capo pacifico di tutta la cristianità occidentale e magari farne il primo papa martire dell'occidente?! Mentre io sogno questo atto coraggioso e pacifico, il nostro Santo Padre ci propone per il 2 di Marzo un digiuno globale, e riecco che io riprecipito nella mia personale "immagine" e sogno il papa sistemarsi, con una tenda da campo, al centro di piazza San Pietro,  proclamando un personale digiuno per ogni giorno di guerra in Ucraina. Immagino fedeli e laici, riversarsi nella piazza da tutte le parti del mondo. Per la prima volta nella nostra storia, mi immagino testimone del risveglio dell'opinione pubblica occidentale (che non potendosi nemmeno più appellare alla scusa dello scontro fra religioni) smetterebbe di essere abbagliata da un enorme specchietto per le allodole, smetterebbe di contribuire alla costruzione dell'enorme castello di alibi che la imprigiona, e con l'ausilio del grande fratello mediatico: la visione del reale sacrificio dell'uomo più potente del mondo, scarnificato dalla pietà, e di una preghiera universale e condivisa seppellirebbe e disarmerebbe un dittatore.
Questo è quello che sogno, ma poi ritorno nel mondo reale degli ultracorpi: e qui l'incubo è davvero reale!

Anonimo ha detto...

Madonna che supercazzola prematurata a 16:55!!!

Anonimo ha detto...

A 19:57: grazie! Lo scappellamento a destra lo dedico a te...