Mettere a posto le posate, le forchette con le forchette,
i coltelli con i coltelli, cucchiaini sopra cucchiaini e infine
i loro fratelli maggiori: i meravigliosi cucchiai.
Pensare per diletto che tutto il Creato sia il risultato
di un soffritto divino e lisergico. Aprire il frigo per cercare
quello che è rimasto indietro, una cipolla senza più
splendore, un limone diventato verde d'odio, e sentire
un brivido oscuro, un rimorso lieve, una tenue rabbia.
Interrogarsi sul senso della vita per celia, senza alcun
intento filosofico. Pensare di rifare il parquet, questa
volta con i listoni al posto dei listelli. La felicità non è
forse un sentimento di espansione? Sognare una nuova
abat-jour, immaginare un valzer con lei. Aspettare una
donna che ha pagato il conto dell'estetista per essere
più liscia per te, per le tue mani. Tornare ad aprire il
cassetto delle posate, soffermarsi sulle posate, accarezzarle.
Dare il giusto rilievo a tutto, mentre il mondo gira e
gira su se stesso e attorno al sole, ignaro di tutto, anche
delle tue forchette, dei tuoi coltelli, dei tuoi cucchiaini,
e dei cucchiai, i meravigliosi e sublimi cucchiai.
1 commento:
Anche con gli scritti crei bellissime atmosfere ❤️
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