giovedì 9 febbraio 2017

Poesia scritta dopo il caffè

Ho appena bevuto un caffè al bar,
quindi sto scrivendo una poesia dopo
il caffè, quello che dico è estremamente
logico. Non è proprio una poesia, si
tratta di parole messe in colonna, ma
voi non fateci caso, fate finta che sia
una poesia, che vi costa? Secondo voi
dovrei mettermi a scrivere un cazzo
di sonetto? Non ci penso nemmeno.
Ah, cazzo è una licenza poetica.
Del resto ho un cazzo licenzioso, e
un cazzo dopo il caffè ci sta bene,
anche prima. I cazzi mi piacciono.
Infatti sono incazzatissimo di non
essere frocio, cazzo! Frocio è una
licenza poetica. Mi piace la poesia.
Il poeta ha la licenza come 007.
I poeti in fondo sono agenti segreti,
nel senso che "agiscono il segreto".
Bene. Non so come continuare
questa cazzo di poesia, c'è della
musica jazz di sottofondo. Mi piace
il jazz. Il jazz è libertà, come la
poesia. Improvvisazione. Come questa
poesia che non è una poesia ma
che sa di caffè. E non è poco.
Ho voglia di fare un viaggio sotto
le mie unghie, di scoprire abissi
di un solo colore, ho voglia di dire
alle persone la verità per farle
stare male, ho voglia di bugie nel
sangue, e di amore negli occhi.
Ho le scarpe allacciate, ed è una
forma di crudeltà. Amo chi cammina
con le scarpe slacciate. E amo
le poesie slacciate. Come questa
poesia che non è una poesia, ma
voi non fateci caso. Che vi costa?
Canta Billie Holiday adesso.

3 commenti:

attimiespazi ha detto...

Buongiorno!!!!!!

io invece mi sto ascoltando cosa dice la Nina Simone
https://www.youtube.com/watch?v=L5jI9I03q8E

ti abbraccio
.attimi

attimiespazi ha detto...

20°rigo
*co(m)ntinuare

rickyfarina ha detto...



Grazie Attimi. Sei sempre preziosa.