sabato 11 febbraio 2017

LA GUERRA DI RICKY

2 commenti:

Anonimo ha detto...


Una guerra di guerriglia...urbana, la tua.
Quello che lascia a desiderare è l'atteggiamento tattico poco protetto, troppo esposto (ma con l'esposizione tu vai a nozze). Niente giubbotto antiproiettile, eppure per proteggersi contro un avversario anch'esso dotato di un simile armamento sarebbe sufficiente avvolgersi in una pellicola trasparente di tipo Domopak.
E poi l'arma che spara solo a raffica quelle bolle di sapone gettate alla do coglio coglio sul mondo; forse ne servirebbe una col selettore per il colpo singolo e mirare: beccati sta bolla e rifletti sull'umanità riflessa; piangi come l'uomo di terracotta (?).
Ma, alla fine, quello che mi ha meravigliato è stato il comportamento della gente che ti stava attorno, la loro indifferenza (segno dei tempi): nessuno che abbia telefonato ad una organizzazione umanitaria (una qualsiasi caratterizzata da qualche croce); nessuno che ti si sia avvicinato con fare convincente per dirti: "parliamone!".
Ciao vecio.

Giulio

rickyfarina ha detto...


Ahahaha