lunedì 8 febbraio 2016

POESIA GALLINA

Voglio tirare il collo a una poesia
come si fa con le galline.
Non ho mai tirato il collo a una
gallina. Una volta ho tirato un
sasso in uno stagno. Fu una
cosa atroce. Il sasso annegò.
Senza speranza. Ingoiato dallo
stagno. Un'agonia di fango.
E poi la calma, la calma nera
dello stagno. E le stelle illese.
Impassibili. Lanciate nello stagno
del tempo da un Dio bambino.
Ma io voglio tirare il collo a
una poesia. Una poesia gallina.
Una poesia lancia uova.
Una poesia frittata sulla tavola.
Con l'eco gialla di un crimine.
Il gallinicidio. Voglio un forno
dove mettere una poesia.
Con tutti gli aromi del nulla.
Voglio uccidere una poesia e
uccidere una gallina.
Come si fa a tirare il collo a
una poesia gallina?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Prima la tacchini.....poi fai il gallo cedrone ed apri la coda come un pavone.....indi ti pavoneggi ballando come un uccello del paradiso. Poi quando la gallina è ben bollita ed è in brodo di giuggiole poetiche gli fai ......CUCÙ MERLO!!!!! Vedrai ...si tirerà il collo da sola la poesia ruspante. Ed ora corro come una fagiana a mettere su l'acqua x la pasta. Chicca