mercoledì 17 febbraio 2016

ONORANZE FUNEBRI

Memento more : ricordati che devi raccogliere le more
prima di morire.

8 commenti:

attimiespazi ha detto...

lucidamente spettrale..

.attimi

Unknown ha detto...

Non ho capito perché pensi tanto alla morte?!
"Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri... In questa vita non è difficile morire.
Vivere è di gran lunga più difficile." Majakovskij docet.

vitanuova ha detto...

La morte fa parte della vita e bisogna pensarla e viverla serenamente!

-farinomane- ha detto...

Bello sarebbe stato il ritratto di un impresario di onoranze funebri. Questo film potrebbe esserne il trailer. Comunque condoglianze...ehm volevo dire ....complimenti (spero non ci siano stati funerali in questo periodo)

Ps: nei titoli di coda non hai scritto di chi erano i passi.

attimiespazi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
attimiespazi ha detto...

Infatti il buon Vladimiro si è suicidato con un colpo di pistola al cuore. Nella sua lettera di commiato forse il motivo in questa frase:
"Come si dice, l'incidente è chiuso. La barca dell'amore si è spezzata contro il quotidiano." Delusione d'amore o delusione per l'impegno politico-culturale profuso?

propongo questa bellissima poesia del grande drammaturgo che mi pare in tema con il post. mi si scioglie il cervello nel leggerla e rileggerla e rileggerla ancora e ancora..



- Qualche parola su me stesso (1913) -

Amo guardare come muoiono i bambini.
L'avete mai vista la brumosa onda della risacca del riso
dietro la proboscide della tristezza?
Io, invece,
nella biblioteca delle strade
ho sfogliato così spesso il volume delle tombe.
La mezzanotte
palpava con fradicie dita
me
e il chiuso steccato,
e con la calvizie delle cupola imperlata dall'acquazzone
galoppava la cattedrale impazzita.
E vedo: Cristo fuggiva dall'icona,
e la fanghiglia baciava in lacrime
il lembo della tunica sbattuto dal vento.
Io grido contro il muro,
conficco il pugnale delle parole frenetiche
nella polpa del cielo inturgidito:
<< Sole!
Padre mio!
Abbi tu almeno pietà, non tormentarmi!
E' il sangue mio da te versato che scorre sul lungo cammino.
E' la mia anima
in quei brandelli della lacerata nuvola
sull'arrugginita croce del campanile
nel cielo riarso!
Tempo!
Almeno tu, sciancato pittorucolo di icone,
dipingi la mia immagine
nel sacrario del secolo deforme!
Sono solitario come l'ultimo occhio
di un uomo in cammino verso la terra dei ciechi>>.


(Vladimir Vladimirovič Majakovskij)


Anonimo ha detto...

3M=MeMentoMori

"L'annuncio diceva partenze, così ho pensato che fosse un'agenzia di viaggi"

https://www.youtube.com/watch?v=K4GZwzlhyLk

Unknown ha detto...

Attimi. Majakovskij si è suicidato perché era stato troppo in alto, e troppo a lungo. Gli si prospettava una traiettoria discendente. Non ha voluto/saputo accettarla.