Dissanguata estasi. Mi è venuto il torcicollo
a furia di guardare le stelle. Nulla da fare.
Non posso arrestare l'agonia dell'universo.
Mi precipito, nel senso che precipito in me.
Ansia volumetrica del vuoto, cardini sciolti.
Non posso fermare questo mio volo radicale.
Volare è futile rispetto alla serietà del cadere.
Cadere senza sosta, senza requie, eternamente.
Non posso arginare le mie feroci vertigini.
Dio mi mangia la lingua geloso del suo Verbo.
E affondo in braci di silenzio. Nulla da fare.
Non posso cantare l'alfabeto della Grazia.
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