Per fare spazio. Solo per fare spazio.
Mi vesto ed esco di casa. E invento
stratagemmi di fuoco nel gelido fluire
delle cose e degli uomini. La voce
resta in gola. Si palesa l'inverosimile.
Non sono altro che un corpo pensante
nell'eruzione dell'attimo. Nulla può scalfire
questo mio senso di onnipotenza ferita.
Creo il mondo universo con il sale degli
occhi, sono al centro dei miei margini.
Esitare diventa verbo dell'avventura.
In pause elastiche medito la fine del dolore.
Per fare spazio, solo per fare spazio.
Ti ho dimenticata dimenticandomi.
Vortici di sete annegano i miei deserti.
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