Ho una seppia nel cervello.
Quando si sente in pericolo getta
inchiostro e mi fa scrivere.
La parola nasce dalla paura.
Ed è figlia di un mollusco che
nuota nella mia mente.
Un abisso retrattile, al contatto
con la luce nasconde le sue
mandibole immense, tace.
Ma basta un rivolo d'ombra e
gli infissi dell'inconscio cedono.
L'effetto seppia dilaga, uccide.
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