Sento in me i segni di una insopportabile saggezza.
Vivo con estrema lentezza perché ho capito ormai
che l'unico traguardo che conta è il posto dove mi
trovo in questo istante. E nell'istante successivo.
Ho una lentezza istantanea, se così si può dire.
Non mi vergogno più davanti a nessuno perché
ho imparato a conoscere gli uomini, potrei provare
vergogna solo davanti a un fachiro dilettante se
mi vedesse sopra un materasso a godermi lo spettacolo
delle sue ferite. Ma non conosco fachiri dilettanti.
Sento in me i segni di una insopportabile saggezza.
Vedo il ridicolo di ogni storia d'amore, filodiffusione
dei sensi in una stanza buia, nient'altro. I rapimenti
li lascio all'anonima sarda e le estasi alle mistiche.
Mi accontento di un pompino col papillon, è tutto.
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