giovedì 5 giugno 2008

RIFLESSIONE VIVENTE SULLA MORTE

Non è che uno muore ed è morto, così, semplicemente morto solo
perché gli è capitato di morire, sarebbe troppo banale, e
riduttivo, davvero basta solo la morte per essere morti?
Non ci credo, è troppo brutalmente crudo, non crudele, crudo.
Per morire bisogna prima avere vissuto, vissuto almeno un giorno.
Quanti possono dirlo? Quanti possono affermare in piena onestà
di avere vissuto un giorno nella sua totale completezza?
In realtà la vita è così sfuggente che la morte di conseguenza
non può che essere una morte sfuggente, una morte inarrivabile.
In realtà non si muore, si incontra un ostacolo definitivo.
Ma l'ostacolo è tale solo se si ha il progetto di superarlo.
Chi vive accogliendo in sé le mille sfumature dell'esistere,
inclusa anche la morte, morirà senza ostacoli, nella pienezza.

Nessun commento: