Ogni notte è un delirio,
un delirio puntuale, alle
2 mi sveglia il calcolo,
si fa sentire, è un dolore
notturno e sordo, lui è
sordo ma io lo sento bene,
troppo bene, a volte urla,
vuole assordarmi, non
ha un alfabeto complesso,
è un dolore ignorante,
diciamolo pure senza paura
di offenderlo.
Ci sono certi dolori che
sciolgono l'identità, non
hai più un nome, sei solo
un grumo che soffre, non
è questo il caso, so di essere
Ricky Farina che soffre
nella notte. Anche la musica
scioglie l'identità, ma in quel
caso è una delizia.
L'altra notte era più forte
del solito, allora mi sono alzato,
ho preso un Brufen, e mi
sono messo a cantare in una
lingua sconosciuta per confondere
il mio dolore. "Skinki tropputas
frattini almonito ruraroo"
così cantavo nella notte insonne,
ebete di dolore, sonnambulo
paralizzato e contorto sotto
le coperte.
Ethel mi ha detto che è anche
una tecnica delle partorienti
quella di cantare per vincere
il dolore, e allora mi sono
sentito una madre, madre del
mio corpo assurdo, e ho immaginato
tutte le madri del mondo,
il canto delle partorienti, e il
mio lato femminile mi ha salvato,
ha funzionato.
A poco a poco il dolore si è spento,
è diventato sempre più labile,
più fioco, attenuato, e raggiunta
la normalità ho capito una cosa
una volta per tutte: la normalità
è il paradiso! Mi è venuta in mente
la barzelletta delle seghe cinesi,
quelle dove ti prendono a martellate
il pisello, e il piacere è quando
ti mancano!
Non durerà ancora molto questo
delirio, presto ci sarà l'intervento,
entreranno nel mio pisello con
una sonda e ridurranno il calcolo
in polvere. Dio benedica le sonde,
la medicina e le farmacie.
Santo Toradol, santo Brufen.
E rinascerò, più forte e più bello,
con un esercito di bottiglie d'acqua
a farmi compagnia.
Certi dolori notturni ti fanno capire
che siamo soli sulla Terra, trafitti
da una colica renale,
ed è subito l'alba.
2 commenti:
Bravo.
Spero veramente che tu lo abbia capito.
Ma ne dubito.
Mai dubitare di un genio!
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