venerdì 4 marzo 2022

ALTRI PENSIERI SULLA GUERRA

Sto pensando di citare mia mamma per danni,
e non è una bella cosa.

*

Questa guerra sta intaccando la mia voglia di aperitivi. Putin contro i miei Martini.
Anche le noccioline mi sembrano nemiche.

*

"Pace all'anima sua" si dice, ecco dove trovare la pace,
lo so, è un posto dal quale non si torna.

Ma chi ha voglia di tornare?

*

E dove cazzo sono finiti quelli che hanno poteri telecinetici?
L'ho sempre detto che piegare le forchette con la mente non serve.

*

Più una bugia è grossa e più è credibile, è un fatto assodato.
"Putin sta lottando contro i nazisti".

*

La morte mi è sempre stata sulle palle, ma inizio a rivalutarla
in questi giorni, mi sembra molto più saggia della vita.

*

Prima di tutto cerchiamo di darci un contegno: dove scappare?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Più una bugia è grossa e più è credibile, è un fatto assodato.
"Putin sta lottando contro i nazisti".

Penso che quel Davide stia vedendo la fine del suo idolo, ed è inconcepibile per lui, eehh, ma Attimella prova a spiegargli alcune cosucce. Non so Attimella preferisce un Davide che ha come idolo Putin o un Farina che ha come idolo Burioni. Certo che ne ha del fegato per affrontarvi, eh? Poveri maschietti, perché vi create degli idoli? Ciao Ricky.

rickyfarina ha detto...

Ti informo che Burioni non ha mai invaso l'Ucraina e non ha mai minacciato il mondo di catastrofe nucleare,
è uno scienziato e soprattutto un medico che ha cercato di salvarti il culo dal covid, un minimo di riconoscenza.
E non si è mai stancato di parlare anche ai no vax trogloditi, prendendo in giro le frange più estreme, come è
giusto che sia. Selezionato dai dirigenti RAI per evidenti meriti scientifici e capacità comunicative.

attimiespazi ha detto...

a Ricky non ho mai contestato il fatto che lui segua Burioni. sempre stato libero di farlo.
si parlava d'altro con lui. si parlava di GP insensato, e di cure necessarie da abbinare ai vaccini, a cui non sono contraria.
anche Davide è libero di avere le sue idee,
che non collimano con il mio modo di analizzare la tremenda situazione. e ne parliamo assieme. da buoni amici..

Anonimo ha detto...

GP insensato e discriminatorio, Attimi, così scrivevi. ;)
Ricky, vorrei un tuo parere. Gli ucraini, come i russi, sono per la maggior parte no vax "trogloditi" (cit.). Ora che accogliamo i rifugiati senza green pass, o con green pass non valido in Italia perché vaccinati con Sputnik, non diamo uno schiaffo ai lavoratori italiani no vax "trogloditi"? Grazie della risposta.

rickyfarina ha detto...



No, nessuno schiaffo. Mai sentito l'espressione ubi maior minor cessat?
Se una bellissima no vax fosse in fuga da una banda di stupratori putiniani,
potrei benissimo accoglierla in casa mia, senza sentirmi schiaffeggiatore
di nessuno.

Soddisfatto della risposta?

attimiespazi ha detto...

la situazione sembra essere questa:

Allarme Covid tra i profughi ucraini che rifiutano il vaccino. "Hanno paura"
di Arianna Di Cori

All'hub della stazione Termini, diventato nel giro di una notte il polo di accoglienza sanitaria per i cittadini in fuga dall'Ucraina, è tutto pronto. Ci sono i mediatori culturali della Asl Roma 1, un box per registrarsi per ottenere l'Stp, una sorta di tessera sanitaria temporanea per stranieri, medici e infermieri in postazione pronti a fare tamponi e soprattutto somministrare il vaccino.

Il problema è che non ci sono persone disposte a ricevere l'iniezione. Su 12 profughi ucraini giunti in mattinata solo 2 due, mamma e figlia 15enne, hanno acconsentito. Una questione culturale, forse. O forse religiosa, chissà. Quel che è certo è che, stando ai numeri ufficiali, solo il 35% degli ucraini ha completato il ciclo vaccinale.

E all'emergenza umanitaria, rischia di sommersi anche quella sanitaria, legata alla mancata vaccinazione. "Non è una questione ideologica - spiega la mediatrice culturale dell'hub, Yana Skulevych - . Bisogna mettersi nei panni di chi arriva qui, stremato: la paura di una reazione avversa al vaccino prende il sopravvento. Alcune delle persone con cui ho parlato mi hanno detto di avere avuto il Covid, anche se non avevano la documentazione, e per questo hanno rifiutato il vaccino. E resta il fatto che sono con la testa in Ucraina, sperano di riuscire a farci ritorno molto presto. Ma il tampone lo fanno".



Per chi arriva a Roma dall'Ucraina - circa mille finora - dopo giorni estenuanti di viaggio, con il riecheggiare delle sirene e delle bombe nella testa e l'odore della paura intriso nei vestiti, il vaccino non è la prima voce in agenda. " Forse poi ci penserò, adesso voglio solo riposarmi", dice Julia, 18 anni e due grandi occhi neri, appena arrivata, con le donne della sua famiglia - nessuna vaccinata - alla Stazione Tiburtina. Sputate da un torpedone sul marciapiede, sono in attesa che un parente arrivi a prenderle. Per poi sparire. Invisibili.


"L'Ucraina è uno dei paesi in Europa con il più basso tasso di vaccinazione - spiega l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato - ma è davvero importante che chi arriva qui lo riceva. Noi stiamo facendo tutto quello che è nelle nostra facoltà, è per questo che all'hub Termini ci sono mediatori culturali, possono fare la differenza con il passaparola nella comunità".


Ma il fattore tempo è determinante. "Sono già arrivate le prime persone positive al virus " , conferma Padre Teodosio, vicario dell'Esarcato apostolico degli ucraini cattolici di rito bizantino - e questo si somma ai problemi che dobbiamo affrontare ". Decine di famiglie hanno messo a disposizione le proprie case, ma la gestione dei positivi richiede un piano ben più strutturato.

L'ideale sarebbero gli hotel, ma finché non si attivano i corridoi umanitari e delle linee guida per fronteggiare l'emergenza a livello nazionale, la Regione non può attivare Federalberghi. E non può nemmeno inviare medici al confine europeo con l'Ucraina, sebbene D'Amato abbia già chiesto la disponibilità alle Asl e alle Uscar. "Noi siamo pronti a mettere la nostra sanità a disposizione alla frontiera - dice Pier Luigi Bartoletti, coordinatore delle Uscar - solo così potremo davvero riuscire a intercettare le persone e vaccinarle, come è giusto che sia. Non possiamo rincorrere a Roma con la siringa in mano chi è scappato dalle bombe".

Anonimo ha detto...

Quindi non sono trogloditi i no vax ucraini? E i no vax russi, neppure loro sono trogloditi, perché anche loro subiscono questa guerra, anche loro scappano in Finlandia. E se gli ucraini no vax cominciano ad affollare i nostri ospedali?

Anonimo ha detto...

Davide je sta a rompe le ovaie a Attimi, va detto.

Anonimo ha detto...

Mo' non odia più i no vax, non vanno più rinchiusi. E vabbè, ormai conosciamo Farina.