venerdì 18 marzo 2022

BISOGNA SCRIVERE POESIE

Bisogna scrivere poesie, magari ascoltando Guantanamera
cantata da Joe Dassin, bisogna essere felici, più felici degli
usignoli e delle farfalle che tremano sui fiori, bisogna avere
il crimine dentro per scrivere un verso più tagliente di una
lama luccicante, bisogna essere più duri della pietra, più veri
della morte, più sinceri di un bambino, bisogna essere fedeli
alle parole, bisogna correre sui prati, dacapitando il cielo,
bisogna riscoprire il fuoco e annegare la nostra sete di volti,
bisogna farsi in quattro per essere uno, per essere se stessi,
bisogna moltiplicare gli orizzonti e veleggiare verso ignoti
splendori, bisogna spaccare le vetrine per regalare un rubino
al tramonto, bisogna scrivere poesie per consumare la morte,
per tradurre il segreto della vita, per inventare città e paesaggi,
bisogna lanciare i martelli contro le nuvole, e amare sempre
più intensamente, bisogna essere inverosimili, imprendibili,
inafferrabili, bisogna giocare con il mistero di ogni cosa,
anche il mistero di una scarpa slacciata per amore della
libertà, bisogna essere più cattivi, fare male al dolore, a tutto
ciò che ci soffoca, bisogna turbare le acque e camminarci
sopra, bisogna andare in chiesa per soffiare sulle candele e
dire "Buon compleanno Dio", bisogna farsi internare per
accarezzare tutti i pazzi, per farci l'amore, bisogna fare subito
testamento, lasciare tutto al primo venuto, anche al secondo,
bisogna fare un'orgia delicata, conoscere corpi, solo corpi,
senza nome, corpi Nessuno, corpi con un occhio solo.
Bisogna andare oltre le colonne di Pierino, ed essere deboli,
lasciarsi andare, piegarsi al divino, alla trascendenza.
Bisogna dedurre, comporre, frapporre, estrapolare, e farsi
beffe di ogni teoria. Bisogna rinnegare i nostri limiti.
Inoltrarsi nelle selve luminose, e lasciare quelle oscure
agli altri. E soprattutto bisogna interrogare le statue, senza
aspettarci una risposta immediata, sapere attendere.
Ecco, bisogna sapere attendere tutto quello che è già
avvenuto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricky, i commenti sono chiusi, oppure c'è il deserto nel tuo blog? Dove è andata a finire quella che ti chiamava prof? E Attimuccia? E altri anonimi? Che succede? Hai fatto fuori tutti quanti?

attimiespazi ha detto...

bisogna riappropriarsi della propria nudità,
per scriverle, per leggerle, per amarle.
per eternare il dono più grande che abbiamo,
quello della parola..

rickyfarina ha detto...


No, no, censuro solo le stupidate e le volgarità, non ne posso più, comunque ho già detto che questo è il blog di Ricky Farina, non dei commentatori, chi viene qui è perché ama o è curioso almeno di quello che sono e di quello che faccio...gli altri non mi interessano, quelli che mi usavano per sputacchiare opinioni, per esempio, che vadano nelle piazze di paese con i vecchietti, tra un bianchino e l'altro, non qui.

Anonimo ha detto...

Quella che ti chiamava prof in effetti ne ha scritte di cotte e di crude. Hai ragione Ricky. Io non son bravo come questa Attimuccia a commentarti, sei difficile da commentare, che ti credi? Sono un povero mortale.

rickyfarina ha detto...


Sei sei un mortale, non sei povero, hai la ricchezza del morire, e quindi della vita.

luis ha detto...

Ciao Ricky, non sempre condivido le tue opinioni, alcune volte mi piacerebbe prenderti a schiaffi con "amore" naturalmente, ma sono qui da te per la curiosita' di quello che sei(un poeta) e di quello che fai, un abbraccio :-))