Leggo notizie demenziali: ristoranti che tolgono l'insalata russa, corsi di
letteratura russa sospesi, direttori d'orchestra a cui si spezza la bacchetta.
Una cosa è colpire gli oligarchi, provvedimento sacrosanto, altra cosa è
colpire la cultura. Se uno legge I fratelli Karamazov, e non penso che Putin
abbia mai letto il capolavoro di Dostoevskij, capisce la ribellione anche
metafisica contro il male del grande scrittore russo, per non parlare della
biografia dello stesso Dostoevskij, ed è assurda una censura contro il bene
supremo dell'umanità: la cultura. Si tratta di un atto di una vigliaccheria e
di una stupidità senza precedenti, le guerre scoppiano proprio perché viene
meno il valore salvifico della bellezza, e quindi della cultura. E'in atto una
sorta di caccia alle streghe, siamo al livello di "Quando sento la parola
cultura, metto mano alla pistola", frase attribuita a Goebbels ma in
realtà detta da Baldur von Schirach, il Reichsleiter della Hitler-Jugend.
Scendiamo nelle piazze con la musica di Quadri di un'esposizione di
Mussorgskij, anzi, fatelo voi, io ho un calcolo al rene, cazzo.
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