lunedì 6 giugno 2016

PARVENZE

C'è qualcosa di irreale nella realtà, e per fortuna.
Se nella realtà ci fosse solo la realtà tutto avrebbe
la connotazione del soffocamento. Invece un suono,
un sorriso, una fuga improvvisa, una prospettiva
insolita, e le cose, la vita, i contorni, assumono un
sapore diverso, i ricordi infrattati come piccoli topi
rosicchiano la percezione di quello che accade e
l'ombra di quello che non accade siede al tuo fianco.
Parvenze di sogni ancora da sognare, la notte che
s'infila sotto le unghie, un amore dimenticato sotto
la cenere, e i morti che si svegliano per donarti
l'incanto della loro muta presenza. Allora anche
una pietra che incontri sul tuo cammino non è più
solo una pietra, ma diventa spavento gioioso di
una metafisica precipitata al suolo, e le stelle con
il loro splendore morente sussurrano enigmi che
nessuno potrà risolvere, nemmeno Dio, nemmeno
l'amore. E quando la vita fluisce anche le statue
fluiscono, e dalle piazze deserte sgorga l'ignoto.

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