lunedì 31 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
La mia indole è orizzontale, quando cammino per strada
mi sento un clandestino della posizione eretta.
Ricky Farina
domenica 30 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Sto attraversando un periodo di bassa tolleranza
all'infelicità, non sopporto più di sentirmi infelice,
vorrei scrollarmi di dosso queste lacrime silenti
che scorrono nel mio sangue e bruciare di gioia.
Ricky Farina
SECONDO AFORISMA DEL GIORNO
Anche il suicidio per me è un atto impossibile, sono un uomo
decentrato, vivo ai margini, non posso togliermi di mezzo.
Ricky Farina
AFORISMA DEL GIORNO
Non so se capita anche a voi, ma dopo il cappuccino
e il cornetto la vita perde notevolmente di senso.
Ricky Farina
POESIA SEMANTICA
Sospinto da una chiaroveggenza inquieta
mi abbevero alla fonte del possibile
come un animale da soma e da seme.
Cerco di ingannare il dolore ma è troppo
intelligente, si è laureato a Oxford, il mio
dolore ha un purissimo accento inglese.
Se fossi un nano australiano fuggirei di
prigione dentro il marsupio di un canguro,
sul filo spinato getterei le rose della libertà.
La mia Memoria-Frankenstein continua
a ricomporre mosaici di mille volti perduti,
lasciando in sottofondo l'unico respiro amato.
Per ogni sogno una cicatrice, ma arriverà
il giorno in cui le ferite non sentiranno più ragioni,
e vorranno sgorgare fino alla fine dei tempi.
mi abbevero alla fonte del possibile
come un animale da soma e da seme.
Cerco di ingannare il dolore ma è troppo
intelligente, si è laureato a Oxford, il mio
dolore ha un purissimo accento inglese.
Se fossi un nano australiano fuggirei di
prigione dentro il marsupio di un canguro,
sul filo spinato getterei le rose della libertà.
La mia Memoria-Frankenstein continua
a ricomporre mosaici di mille volti perduti,
lasciando in sottofondo l'unico respiro amato.
Per ogni sogno una cicatrice, ma arriverà
il giorno in cui le ferite non sentiranno più ragioni,
e vorranno sgorgare fino alla fine dei tempi.
sabato 29 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Sogno. Il chiodo è dolce nella carne. Morire.
Uno svenimento smisurato.
Ricky Farina
venerdì 28 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Non ho una sufficiente confidenza con me stesso
per potermi suicidare.
Ricky Farina
L'UNIVERSO-MURO
Indecente, la trovo indecente questa pace
che ho nell'anima, questa crudele armonia
che mi strazia le viscere, da una parte il dolore
del mondo, dall'altra la mia strana felicità,
in perfetta simmetria, perversione angelica.
Non è il grido, non è il volto in lacrime,
non è la malattia, la salute spaccata, non
è la strage di innocenti, il sisma, la terra
crepata, nulla di tutto questo è per me fonte
di ansia o turbamento, il fuoco è dolce.
Ma serrebbe ingiusto parlare di indifferenza,
sarebbe quasi una assoluzione: egli è pietra,
non sente. No, non sono pietra. Sono carne.
E tremo. Tremo di gioia. Senza morte impazzirei.
Senza dolore fuggirei verso comete in agonia.
L'universo-muro cede, crolla, ed è libertà.
giovedì 27 ottobre 2011
PER ME LA MORTE
Per me la morte è una vertigine quieta
che scardina l'orlo dei pensieri.
Per me la morte è liquirizia liquida
colante nell'occhio affamato.
Per me la morte è succo di pietra, radici
di vento, cielo rappreso nel sangue.
Per me la morte è ora, anche fra miliardi
di anni è ora, sempre ora, eternamente.
Per me la morte è colla sessuale, gemito
trafitto, distrazione temporale.
Per me la morte è tempo libero sotterrato,
agile prisma del nulla, sport estremo.
Per me la morte è alpinismo orizzontale,
precipizio cucito sotto la lingua.
Per me la morte è l'oscuro sorriso delle vite
lontane, il richiamo perduto.
E per te, per te che cosa è la morte?
che scardina l'orlo dei pensieri.
Per me la morte è liquirizia liquida
colante nell'occhio affamato.
Per me la morte è succo di pietra, radici
di vento, cielo rappreso nel sangue.
Per me la morte è ora, anche fra miliardi
di anni è ora, sempre ora, eternamente.
Per me la morte è colla sessuale, gemito
trafitto, distrazione temporale.
Per me la morte è tempo libero sotterrato,
agile prisma del nulla, sport estremo.
Per me la morte è alpinismo orizzontale,
precipizio cucito sotto la lingua.
Per me la morte è l'oscuro sorriso delle vite
lontane, il richiamo perduto.
E per te, per te che cosa è la morte?
mercoledì 26 ottobre 2011
martedì 25 ottobre 2011
NUOVI ORRORI
Nuovi orrori attendono al varco del possibile,
le tue mutazioni non ti salveranno.
La furbizia della volpe si fa ingoiare da un
vortice di melassa e tenebre.
Resina del tuo delirio, paura vischiosa, non
ti salverà il cubo azzurro dello stupore.
Non puoi giocare a nascondino con la tua
ombra, senza amore si spezza il respiro.
Senza amore ti scoppia la gola, senza amore
il vento sradica le lontananze.
Hai una sola possibilità di salvezza, una sola.
Ma hai dimenticato anche il significato
della parola salvezza.
le tue mutazioni non ti salveranno.
La furbizia della volpe si fa ingoiare da un
vortice di melassa e tenebre.
Resina del tuo delirio, paura vischiosa, non
ti salverà il cubo azzurro dello stupore.
Non puoi giocare a nascondino con la tua
ombra, senza amore si spezza il respiro.
Senza amore ti scoppia la gola, senza amore
il vento sradica le lontananze.
Hai una sola possibilità di salvezza, una sola.
Ma hai dimenticato anche il significato
della parola salvezza.
AFORISMA DEL GIORNO
Un uomo mi ha detto "sono intimamente depilato", ho avuto
un conato di vomito, io amo le anime pelose e selvatiche.
Ricky Farina
lunedì 24 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Avere una visione cadaverica globale mi aiuta a essere felice,
considero già morte tutte le persone, morte tutte le stelle e la
terra, considero morto anche me stesso, e questo mi fa sentire
in una condizione di miracolo perpetuo perché sono ancora
vivo, e attraverso di me sono vivi tutti: i morti, le stelle, la terra.
Ricky Farina
domenica 23 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Sono un uomo molto sensibile, se vedo una donna piangere
mi viene da ridere fino alle lacrime, così si piange in due.
Ricky Farina
sabato 22 ottobre 2011
NANI E BALLERINE
Conosco nani che
si vantano di avere la pressione
alta e ballerine che
entrano in punta di piedi
nella mia intimità.
Conosco sonnambuli
paraplegici e camaleonti
post-temporaleschi
impazziti fissando
un arcobaleno.
Mi sono sempre trovato
tra due fuochi quando
mi sentivo fatuo, tutte
le mie donne hanno
le mestruazioni verdi.
Conosco sentieri battuti
in partenza, sentieri maledetti,
immobili, dalle radici che
urlano sotto terra e
sorrisi inascoltati.
si vantano di avere la pressione
alta e ballerine che
entrano in punta di piedi
nella mia intimità.
Conosco sonnambuli
paraplegici e camaleonti
post-temporaleschi
impazziti fissando
un arcobaleno.
Mi sono sempre trovato
tra due fuochi quando
mi sentivo fatuo, tutte
le mie donne hanno
le mestruazioni verdi.
Conosco sentieri battuti
in partenza, sentieri maledetti,
immobili, dalle radici che
urlano sotto terra e
sorrisi inascoltati.
IL CUORE PULITO
Ho il cuore pulito. Dormo bene. Mi sveglio leggero.
I bambini per strada mi sorridono.
Sono innamorato di una regina, ha un piccolo spazio
tra i denti, diadema e diastema.
Ho il cuore pulito. Quando pelo le carote sembro un
angelo ribelle, faccio male solo alle mosche.
Se sono adirato, mi capita di rado, uccido anche
le mosche bianche. Sono un mostro tenue.
Piccole noie colorate vagano nei miei pensieri quando
piove sul bagnato, e porto i miei deserti sul volto.
Ho il cuore pulito. Dormo bene. Mi sveglio leggero.
I bambini per strada mi sorridono.
I bambini per strada mi sorridono.
Sono innamorato di una regina, ha un piccolo spazio
tra i denti, diadema e diastema.
Ho il cuore pulito. Quando pelo le carote sembro un
angelo ribelle, faccio male solo alle mosche.
Se sono adirato, mi capita di rado, uccido anche
le mosche bianche. Sono un mostro tenue.
Piccole noie colorate vagano nei miei pensieri quando
piove sul bagnato, e porto i miei deserti sul volto.
Ho il cuore pulito. Dormo bene. Mi sveglio leggero.
I bambini per strada mi sorridono.
venerdì 21 ottobre 2011
IL PIANTO DELLA PATATA
Il patato disse alla patata
"non ti amido più".
E la patata si sciolse
in lacrime.
Una purea di dolore.
"non ti amido più".
E la patata si sciolse
in lacrime.
Una purea di dolore.
TACCHI E TACCHINI (di RobySan)
Prendere i tacchi, farli a pezzi piccini. Verran fuori i tacchini. Sceglierne uno, il più cicciotto. Dirgli quattro paroline dolci all'orecchio (il tacchino ha l'orecchio un centimetro dietro l'occhio) quindi cantargli una canzone di Julio Iglesias o di Gigi D'Alessio. Insistere. Il tacchino si suiciderà, così non avrete la responsabilità di averlo ammazzato voi. Fare a pezzi piccini il tacchino suicida. Si otterranno tanti tacchinini. Sceglierne uno, il più cicciotto, lardellarlo con una fetta sottile sottile sottile di suola di sandalo di frate trappista intrappolato in un trepestio tropicale. Affettare lo scalogno, tritare il trifoglio, cacciare la palla, esorcizzare la scalogna, esporre Esposito e sintonizzare la radio. Accendere il forno, accedere al giorno, involvere il direttore, interessare il primario e sciogliere l'enigma. A forno caldo condire con olio, burro, grasso di foca (o di oca, non so), foglie di alloro, ombra di ristoro e vin santo al vin santo. Cocere, cocere, cocere ancora. Fin quando sia apparsa la vecchia signora. Che dice: ragazzi a studiar, l'intervallo è finito. Estrarre il tacchinino, tagliarlo per benino, cosparger di comino e gustare schioccando la lingua. Solo un pochino.
.... oppure ....
Cercare del pesce e ripetere dall'inizio. Cambiando rime, allitterazioni e assonanze.
.... oppure ....
Cercare del pesce e ripetere dall'inizio. Cambiando rime, allitterazioni e assonanze.
LA RIVISTA DI FILOSOFIA "INSIGNIFICANZA" INTERVISTA FARINA
Rivista. Signor Farina, che rapporto ha con l'insignificanza
dell'Essere?
Farina. Non penso spesso all'insignificanza dell'Essere ma
quando mi capita mi concentro sulle tazzine da caffè.
Rivista. In che senso?
Farina. Una tazzina da caffè è pregna di significato, col suo
manico ad ansa, il suo piattino per appoggiarsi...
Rivista. E allora?
Farina. Allora se una tazzina da caffè ha significato lei vuole
che l'Essere non ne abbia?
Rivista. Ma l'Essere non ha un piattino dove appoggiarsi.
Farina. Sì invece, quel piattino si chiama Uomo.
dell'Essere?
Farina. Non penso spesso all'insignificanza dell'Essere ma
quando mi capita mi concentro sulle tazzine da caffè.
Rivista. In che senso?
Farina. Una tazzina da caffè è pregna di significato, col suo
manico ad ansa, il suo piattino per appoggiarsi...
Rivista. E allora?
Farina. Allora se una tazzina da caffè ha significato lei vuole
che l'Essere non ne abbia?
Rivista. Ma l'Essere non ha un piattino dove appoggiarsi.
Farina. Sì invece, quel piattino si chiama Uomo.
AFORISMA DEL GIORNO
Non darti mai pace, ci penserà la morte a dartela,
tra l'altro: eterna. Non anticipare i tempi.
Ricky Farina
giovedì 20 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Amo le persone addormentate perché sono più vicine
ai sogni delle persone sveglie. Tutto sommato, se devo
dirla proprio tutta: essere svegli ha qualcosa di volgare.
Ricky Farina
UNA FRAZIONE DI SECONDO
Una frazione di secondo non mi fa coincidere
con la realtà di tutti i giorni. Come se avessi
perso sin dall'origine la coincidenza con le cose.
Un parto fratturato. Una nascita asimmetrica.
Perché faccio fatica a fare i gesti più semplici?
Anche per uscire da un ascensore devo fare
uno sforzo innaturale, devo farmi coraggio.
Vivo in una drammaturgia labile, disconnessa.
Il catechismo degli insetti non è arrivato nella mia
anima. Non sono riusciti a soffocare lo stupore.
Una frazione di secondo mi separa da tutto, vivo
in un limbo perpetuo, respirare è finzione vitale.
Martire di lontananze, fuoco fatuo che brucia
l'universo, ho deposto la mia sete sul mare,
ho lasciato che il sale mi bruciasse la gola, ma
nemmeno l'annegamento mi è concesso, quella
frazione di secondo mi priva anche della morte.
con la realtà di tutti i giorni. Come se avessi
perso sin dall'origine la coincidenza con le cose.
Un parto fratturato. Una nascita asimmetrica.
Perché faccio fatica a fare i gesti più semplici?
Anche per uscire da un ascensore devo fare
uno sforzo innaturale, devo farmi coraggio.
Vivo in una drammaturgia labile, disconnessa.
Il catechismo degli insetti non è arrivato nella mia
anima. Non sono riusciti a soffocare lo stupore.
Una frazione di secondo mi separa da tutto, vivo
in un limbo perpetuo, respirare è finzione vitale.
Martire di lontananze, fuoco fatuo che brucia
l'universo, ho deposto la mia sete sul mare,
ho lasciato che il sale mi bruciasse la gola, ma
nemmeno l'annegamento mi è concesso, quella
frazione di secondo mi priva anche della morte.
mercoledì 19 ottobre 2011
PENSIERI PER CHI AMA
Se ami sai che non esiste il tempo libero, ogni secondo
è l'anello di una catena che ti lega al tuo amore.
*
Cambio donna per cambiare pelle.
*
Le donne non mi completano, tutte si portano via
un pezzetto di me, le donne mi derubano.
*
Amare non significa accettare l'altro, l'accettazione
è una cosa che sa di ospedale, è per i malati.
*
Amare non è accogliere, amare è cogliere.
*
Un consiglio per chi si lamenta di non riuscire a capire le donne.
Di solito le donne che amano la vaselina sono più
facili da capire.
è l'anello di una catena che ti lega al tuo amore.
*
Cambio donna per cambiare pelle.
*
Le donne non mi completano, tutte si portano via
un pezzetto di me, le donne mi derubano.
*
Amare non significa accettare l'altro, l'accettazione
è una cosa che sa di ospedale, è per i malati.
*
Amare non è accogliere, amare è cogliere.
*
Un consiglio per chi si lamenta di non riuscire a capire le donne.
Di solito le donne che amano la vaselina sono più
facili da capire.
INTELLIGENZA SUBLIME
Ho un'intelligenza sublime. A scuola leccavo con gli occhi
i volti dei professori, e davanti alle tenebre della lavagna
la polvere di gesso mi parlava di mondi possibili.
I miei neuroni si moltiplicano perché si amano, e quando
parlo con le marmotte immaginarie nessuno osa chiamare
il reparto di neuropatologia. Sono talmente intelligente che
il mio cazzo a volte cade in depressione. Chi parla con me
diventa immediatamente un genio per riflesso dialogico.
Conservo in frigorifero la placenta della mia nascita, è un
mio vezzo creaturale. Mi ricorda che sono svenuto al mondo.
Non mi sposo perché sono intelligente. E fumo solo perché
la cenere è l'anteprima della fine del mondo. Anche nei vicoli
ciechi riesco ad allargare gli orizzonti. Una volta mi hanno
fatto l'elettroencefalogramma ed è nata una danza misteriosa
su carta millimetrata, poi hanno chiamato un elettricista che
ha avuto un'erezione, ed è venuto sugli elettrodi. Sono così
intelligente che le mie mandibole conoscono a memoria
Mozart, così nitida e profonda è la mia mente che la morte
viene a bagnarsi nel mio abisso per sentirsi più forte.
C'è solo una cosa sciocca che faccio ogni giorno: mi alzo.
i volti dei professori, e davanti alle tenebre della lavagna
la polvere di gesso mi parlava di mondi possibili.
I miei neuroni si moltiplicano perché si amano, e quando
parlo con le marmotte immaginarie nessuno osa chiamare
il reparto di neuropatologia. Sono talmente intelligente che
il mio cazzo a volte cade in depressione. Chi parla con me
diventa immediatamente un genio per riflesso dialogico.
Conservo in frigorifero la placenta della mia nascita, è un
mio vezzo creaturale. Mi ricorda che sono svenuto al mondo.
Non mi sposo perché sono intelligente. E fumo solo perché
la cenere è l'anteprima della fine del mondo. Anche nei vicoli
ciechi riesco ad allargare gli orizzonti. Una volta mi hanno
fatto l'elettroencefalogramma ed è nata una danza misteriosa
su carta millimetrata, poi hanno chiamato un elettricista che
ha avuto un'erezione, ed è venuto sugli elettrodi. Sono così
intelligente che le mie mandibole conoscono a memoria
Mozart, così nitida e profonda è la mia mente che la morte
viene a bagnarsi nel mio abisso per sentirsi più forte.
C'è solo una cosa sciocca che faccio ogni giorno: mi alzo.
martedì 18 ottobre 2011
UNA FEROCE FELICITÀ
Mi aggiro in me stesso, nel cerchio d'ombra
delle mie illusioni, a volte l'universo trova
rifugio tra queste macerie, uno specchio di
volti infranti è il pubblico non pagante del mio
oscuro peregrinare, la scia di una cometa
diventa il saluto delle tenebre, un addio di luce.
Ho imparato a trattarmi come un estraneo,
ho perso l'indirizzo di casa, e il numero di
telefono, il mio nome si è fuso nel magma
indistinto di un registro fluente, osservo le
mie ferite col distacco del martire, e questo
cuore che si agita nel petto è solo frastuono.
Potrei fare ginnastica in un cimitero, mi sento
felice, l'amore purificato dai residui umani mi
sostiene, vivo di questa aderenza al visibile,
non chiedo altro, sono un corpo trasparente
attraversato dai raggi del sole, ogni ricordo
si è tramutato in polvere, agisco nell'attimo.
La felicità delle ombre è lieve, e feroce.
delle mie illusioni, a volte l'universo trova
rifugio tra queste macerie, uno specchio di
volti infranti è il pubblico non pagante del mio
oscuro peregrinare, la scia di una cometa
diventa il saluto delle tenebre, un addio di luce.
Ho imparato a trattarmi come un estraneo,
ho perso l'indirizzo di casa, e il numero di
telefono, il mio nome si è fuso nel magma
indistinto di un registro fluente, osservo le
mie ferite col distacco del martire, e questo
cuore che si agita nel petto è solo frastuono.
Potrei fare ginnastica in un cimitero, mi sento
felice, l'amore purificato dai residui umani mi
sostiene, vivo di questa aderenza al visibile,
non chiedo altro, sono un corpo trasparente
attraversato dai raggi del sole, ogni ricordo
si è tramutato in polvere, agisco nell'attimo.
La felicità delle ombre è lieve, e feroce.
AFORISMA DEL GIORNO
Amo passeggiare di notte sui marciapiedi, vicino ai lampioni,
con il mio borsello oscillante, sarò mica una puttana?
Ricky Farina
lunedì 17 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Ho svestito i miei terrori, nascondevano il cuore pulsante
della gioia, ho denudato i miei incubi, ed erano sogni.
Ricky Farina
IL FAGIOLO DIVINO
Anche in una flûte di champagne si manifesta
l'assoluto. Il perlage, l'effervescenza dorata, tutte
quelle bollicine che vanno verso l'alto per
scoppiare nella raffinata sete dell'Uomo.
Brandelli di assoluto puoi trovarli in ogni cosa.
Non c'è un atto della vita che non contenga
lontananze celesti, speranze di altri mondi.
Anche nelle fogne maturano putride stelle.
Sacro è tutto ciò che viene sfiorato dallo spirito.
Un corpo, una ferita, un sorriso, sono materia
da concimare con lo stupore, ma anche un fagiolo
se lo guardi in controluce ti parla del divino.
Tuffati nell'ignoto, e assimila voragini.
l'assoluto. Il perlage, l'effervescenza dorata, tutte
quelle bollicine che vanno verso l'alto per
scoppiare nella raffinata sete dell'Uomo.
Brandelli di assoluto puoi trovarli in ogni cosa.
Non c'è un atto della vita che non contenga
lontananze celesti, speranze di altri mondi.
Anche nelle fogne maturano putride stelle.
Sacro è tutto ciò che viene sfiorato dallo spirito.
Un corpo, una ferita, un sorriso, sono materia
da concimare con lo stupore, ma anche un fagiolo
se lo guardi in controluce ti parla del divino.
Tuffati nell'ignoto, e assimila voragini.
domenica 16 ottobre 2011
LA PREGHIERA DI AMANDA
Dio Onnipotente, so che mi guardavi
quando da piccola mi toccavo, me lo ha detto
il mio papà, avevo solo 5 anni, ma sono
sicura che non mi giudicavi, era il piacere
di una bambina precoce, casto e puro,
solo un brivido fra le tenere cosce.
Ogni volta che godo è come una
preghiera, Dio Onnipotente, Tu per me
sei l'invisibile spettatore dei miei 25
anni, sei l'ombra fra le mie lenzuola,
il testimone di ogni coito rubato alla
Notte, polvere dorata sul mio ventre.
Dio Onnipotente, ti prego, non farmi
morire prima delle persone che amo,
non sopporterei l'idea del loro dolore,
il mio cadavere bagnato dalle lacrime,
che amici e parenti lascino questa terra
prima di me, così che io possa continuare
ad amarli nel ricordo e nella preghiera.
quando da piccola mi toccavo, me lo ha detto
il mio papà, avevo solo 5 anni, ma sono
sicura che non mi giudicavi, era il piacere
di una bambina precoce, casto e puro,
solo un brivido fra le tenere cosce.
Ogni volta che godo è come una
preghiera, Dio Onnipotente, Tu per me
sei l'invisibile spettatore dei miei 25
anni, sei l'ombra fra le mie lenzuola,
il testimone di ogni coito rubato alla
Notte, polvere dorata sul mio ventre.
Dio Onnipotente, ti prego, non farmi
morire prima delle persone che amo,
non sopporterei l'idea del loro dolore,
il mio cadavere bagnato dalle lacrime,
che amici e parenti lascino questa terra
prima di me, così che io possa continuare
ad amarli nel ricordo e nella preghiera.
sabato 15 ottobre 2011
IL BUCO NERO
Ho un buco nero nell'anima. Ci getto dentro di tutto.
Malinconie, pomodori, melanzane, sospiri, brividi.
Proprio in questo momento una ragazza di nome
Melissa mi ha portato delle pizzette da mettere nel
forno, quindi non posso continuare questa poesia.
Malinconie, pomodori, melanzane, sospiri, brividi.
Proprio in questo momento una ragazza di nome
Melissa mi ha portato delle pizzette da mettere nel
forno, quindi non posso continuare questa poesia.
AFORISMI MORALI
La vita è una e sola, che aspetti a farle compagnia?
*
Odio il concetto di coppia in amore, fare l'amore con le persone
non deve mai essere un tradimento, tradimento è non farlo.
*
Quando e se avrò un figlio non lo metterò al mondo ma metterò
il mondo dentro di lui.
venerdì 14 ottobre 2011
GLI ALIENI
Abbuiato sguardo, e l'anima indocile.
Verde malinconia di foreste intime.
Mi scavo una fossa per nascondermi.
Temo il cielo. Nuvole oscure sulla
lingua. Mi cadono dalla bocca parole.
Uno scarto di senso mi separa dalla
verità. Sfioro corpi sconosciuti ma
riconosco l'odore dolciastro dell'attesa.
Chiamano speranza una lama nel sangue
e annegano ferite per non morire.
Sono gli alieni che appartengono alla
mia specie, gli esseri umani, bipedi
deliranti, in bilico tra la noia e l'orrore,
li osservo, vorrei sezionarli, sogno
autopsie di tenebra, e intestini tenui.
Verde malinconia di foreste intime.
Mi scavo una fossa per nascondermi.
Temo il cielo. Nuvole oscure sulla
lingua. Mi cadono dalla bocca parole.
Uno scarto di senso mi separa dalla
verità. Sfioro corpi sconosciuti ma
riconosco l'odore dolciastro dell'attesa.
Chiamano speranza una lama nel sangue
e annegano ferite per non morire.
Sono gli alieni che appartengono alla
mia specie, gli esseri umani, bipedi
deliranti, in bilico tra la noia e l'orrore,
li osservo, vorrei sezionarli, sogno
autopsie di tenebra, e intestini tenui.
giovedì 13 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Non vivere mai la tua vita fino in fondo se non vuoi toccare
il fondo, vivi al 30%, e il resto lascialo agli altri.
Ricky Farina
LA RAGAZZA IMMAGINE
Ho conosciuto una ragazza immagine.
Lavora in discoteca. Sorride e ancheggia.
In una ragazza immagine avverto Dio,
Dio che ci ha fatto a sua immagine e
somiglianza. Una ragazza immagine
mi stimola l'immaginazione. Immagino
che abbia un corpo, una bocca calda.
Immagino il sesso con una ragazza
immagine. Un pompino immagine.
Una sega immagine. Una scopata.
Una scopata immagine, immagino.
Immagino la carne di una ragazza
immagine. Immagino brividi, morsi.
Lei sorride e ancheggia in discoteca.
E in me sento crescere un'erezione.
Un'erezione immagine.
Lavora in discoteca. Sorride e ancheggia.
In una ragazza immagine avverto Dio,
Dio che ci ha fatto a sua immagine e
somiglianza. Una ragazza immagine
mi stimola l'immaginazione. Immagino
che abbia un corpo, una bocca calda.
Immagino il sesso con una ragazza
immagine. Un pompino immagine.
Una sega immagine. Una scopata.
Una scopata immagine, immagino.
Immagino la carne di una ragazza
immagine. Immagino brividi, morsi.
Lei sorride e ancheggia in discoteca.
E in me sento crescere un'erezione.
Un'erezione immagine.
mercoledì 12 ottobre 2011
SECONDO AFORISMA DEL GIORNO
Il nulla si sta vendicando, iniziare a fare finta di me, dopo
che io ho fatto finta di nulla per tanto tempo.
Ricky Farina
AFORISMA DEL GIORNO
Vorrei prendere un appuntamento col mio cervello per potermi
finalmente sfogare e dirgli quello che veramente penso di lui,
ma il mio cervello è perennemente altrove, sospeso nell'ignoto,
e quello che penso è già pensato dal mio cervello, così mi frega,
il mio cervello mi frega continuamente, è un latitante onnipresente.
Ricky Farina
martedì 11 ottobre 2011
IL DIAVOLO INTERVISTA RICKY FARINA
Diavolo. Signor Farina, lei sa che cosa vuole dalla vita?
R.F. No, ma so che cosa voglio dalla morte.
Diavolo. Che cosa? Se non sono indiscreto...
R.F. Pace, tranquillità e ogni tanto un terremoto nel cimitero
per sgranchirmi le ossa.
Diavolo. Lei crede in Dio?
R.F. Credo nella ribellione e nella ribollita.
Diavolo. Che cosa è la ribollita?
R.F. Una zuppa toscana. Molto buona.
Diavolo. Che rapporto ha con il gentil sesso?
R.F. Un rapporto maleducato.
Diavolo. Ha mai fatto una follia per amore?
R.F. No, ma ho reso ogni mio amore una follia.
Diavolo. Come vorrebbe morire?
R.F. Fischiettando Mozart.
Diavolo. Teme le fiamme dell'inferno?
R.F. Diciamo che ho simpatia per un posto che rende
impossibili i surgelati. Amo la buona cucina.
Diavolo. Grazie.
R.F. Prego.
R.F. No, ma so che cosa voglio dalla morte.
Diavolo. Che cosa? Se non sono indiscreto...
R.F. Pace, tranquillità e ogni tanto un terremoto nel cimitero
per sgranchirmi le ossa.
Diavolo. Lei crede in Dio?
R.F. Credo nella ribellione e nella ribollita.
Diavolo. Che cosa è la ribollita?
R.F. Una zuppa toscana. Molto buona.
Diavolo. Che rapporto ha con il gentil sesso?
R.F. Un rapporto maleducato.
Diavolo. Ha mai fatto una follia per amore?
R.F. No, ma ho reso ogni mio amore una follia.
Diavolo. Come vorrebbe morire?
R.F. Fischiettando Mozart.
Diavolo. Teme le fiamme dell'inferno?
R.F. Diciamo che ho simpatia per un posto che rende
impossibili i surgelati. Amo la buona cucina.
Diavolo. Grazie.
R.F. Prego.
AFORISMA DEL GIORNO
Ho un cuore violento, un cuore criminale, il mio destino
è l'arresto cardiaco.
Ricky Farina
lunedì 10 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Le ombre non hanno più un regno, le abbiamo scacciate
dagli Inferi, le ritroviamo sotto le lenzuola, ombre che
abbiamo addomesticato, ombre al guinzaglio, ombre
ammaestrate, nella vana illusione di avere ucciso l'ignoto.
Ricky Farina
domenica 9 ottobre 2011
ASTROKILLER
Ci sono vastità socchiuse, vastità che si spalancano
all'improvviso. Un colpo di vento, un colpo al cuore.
Ero un uomo romantico, odiavo chi aveva osato
calpestare la luna, volevo essere un killer di astronauti.
Avrei salvato dall'effetto serra solo le rose, le rose.
Poi il mio sangue è sbocciato nell'universo, nutrivo
le ferite con le lame più preziose, ed ero felice.
Maestosa leggerezza di chi ama, di chi non sa che
farsene di un cielo che non conosce il sapore delle
radici, e se chiudevo gli occhi non c'era il buio.
Ora i confini del mio corpo si sono ritirati dal tuo,
ma non riesco a chiamare solitudine questa cicatrice
che nasconde il tuo nome, non posso chiamare
solitudine questo silenzio che viene dopo la tua voce,
questo vuoto che riconosce l'antica forma di un
amore perduto.
all'improvviso. Un colpo di vento, un colpo al cuore.
Ero un uomo romantico, odiavo chi aveva osato
calpestare la luna, volevo essere un killer di astronauti.
Avrei salvato dall'effetto serra solo le rose, le rose.
Poi il mio sangue è sbocciato nell'universo, nutrivo
le ferite con le lame più preziose, ed ero felice.
Maestosa leggerezza di chi ama, di chi non sa che
farsene di un cielo che non conosce il sapore delle
radici, e se chiudevo gli occhi non c'era il buio.
Ora i confini del mio corpo si sono ritirati dal tuo,
ma non riesco a chiamare solitudine questa cicatrice
che nasconde il tuo nome, non posso chiamare
solitudine questo silenzio che viene dopo la tua voce,
questo vuoto che riconosce l'antica forma di un
amore perduto.
sabato 8 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Nessuno sa a memoria la propria memoria, e questo è fonte
di abissali amnesie, la memoria stessa è un'amnesia in divenire.
Ricky Farina
LA GIACCA SUL LETTO
Entro in casa. Getto la giacca sul letto.
Nessuna felicità, nessun dolore. Niente.
Solo la mia giacca sul letto disfatto.
Mi viene da pensare che se morissi in
questo impreciso(tutto è confuso) istante
la mia giacca resterebbe sul letto.
Nemmeno un saluto pietoso a manica
vuota, niente di niente, così è la vita,
così la natura, così l'universo. Niente.
Nessuna felicità, nessun dolore. Niente.
Solo la mia giacca sul letto disfatto.
Mi viene da pensare che se morissi in
questo impreciso(tutto è confuso) istante
la mia giacca resterebbe sul letto.
Nemmeno un saluto pietoso a manica
vuota, niente di niente, così è la vita,
così la natura, così l'universo. Niente.
venerdì 7 ottobre 2011
UNA VITA GEOMETRICAMENTE PERFETTA
Una vita geometricamente perfetta, sono un punto
senza dimensione, le parallele del mio universo si
incontrano all'infinito ma nulla hanno da dirsi.
Ed elomosino brandelli di assurdo per la mia fame
ancestrale. Vago, divago, preparo una salsa di viscere,
gusto il sapore blasfemo dell'ignoto, lacero la nudità.
Cerco pace, incontro rivolta. Distendo la mia anima,
ma sono i nervi a essere pizzicati come corde. E quando
viene notte nascondo rubini ardenti nelle tenebre.
senza dimensione, le parallele del mio universo si
incontrano all'infinito ma nulla hanno da dirsi.
Ed elomosino brandelli di assurdo per la mia fame
ancestrale. Vago, divago, preparo una salsa di viscere,
gusto il sapore blasfemo dell'ignoto, lacero la nudità.
Cerco pace, incontro rivolta. Distendo la mia anima,
ma sono i nervi a essere pizzicati come corde. E quando
viene notte nascondo rubini ardenti nelle tenebre.
giovedì 6 ottobre 2011
QUESTO BIANCO MATTINO
Questo bianco mattino che strizza i miei sogni
e li fa sgocciolare sulle palpebre, questo
bianco mattino mi invita alla vita, mi spinge a uscire
allo scoperto, a dimenticare le mie ferite
nell'ombra, sussurra parole di conforto, ma
come posso dire la verità anche al mattino?
La mia verità di folle, di uomo insensato, dovrò
farmi coraggio, anche questo bianco mattino,
così volitivo, così energico e fiducioso, anche
lui deve capire..."Caro mattino, non uscirò,
resterò chiuso in casa, non farò nulla che non abbia
il sigillo della più profonda lentezza, e sai perché?
Perché io non credo, non credo che l'uomo possa
morire, sono prigioniero della mia piccola
eternità di polvere, mio bianco mattino, tu vai
pure, io ti aspetto, tornerai, lo so che tornerai".
e li fa sgocciolare sulle palpebre, questo
bianco mattino mi invita alla vita, mi spinge a uscire
allo scoperto, a dimenticare le mie ferite
nell'ombra, sussurra parole di conforto, ma
come posso dire la verità anche al mattino?
La mia verità di folle, di uomo insensato, dovrò
farmi coraggio, anche questo bianco mattino,
così volitivo, così energico e fiducioso, anche
lui deve capire..."Caro mattino, non uscirò,
resterò chiuso in casa, non farò nulla che non abbia
il sigillo della più profonda lentezza, e sai perché?
Perché io non credo, non credo che l'uomo possa
morire, sono prigioniero della mia piccola
eternità di polvere, mio bianco mattino, tu vai
pure, io ti aspetto, tornerai, lo so che tornerai".
AFORISMA DEL GIORNO
Non riesco a parlare del più o del meno, chi prende
l'ascensore con me rischia confusioni abissali.
Ricky Farina
mercoledì 5 ottobre 2011
martedì 4 ottobre 2011
AFORISMA DEL GIORNO
I miei silenzi si mettono sempre in discussione, non sono
dogmatici.
Ricky Farina
sabato 1 ottobre 2011
MATEMATICA OSCURA
Faccio esperimenti con la cenere.
Ho inventato una matematica oscura,
equazioni d'ombra, logaritimi fluidi,
e radici quadrate nelle foreste azzurre.
Scompongo il desiderio in atomi
di abbandono, davanti a una donna
burrosa cedo al colesterolo di una
pericolosa attrazione, e cerco varchi
nell'acciaio, una quiete di burrasca
seduce il mio respiro quando amo.
Un fascio di nervi in lotta con un fascio
di luce, questo è il mio destino.
Una malattia, l'epidemia di un attimo,
un furore infantile, mi inginocchio
solo per scavare nella terra, alla ricerca
di un dio di fango, divorato dai vermi,
un dio umano, e prego sul baratro,
in un vortice di ferite accese.
Ho inventato una matematica oscura,
equazioni d'ombra, logaritimi fluidi,
e radici quadrate nelle foreste azzurre.
Scompongo il desiderio in atomi
di abbandono, davanti a una donna
burrosa cedo al colesterolo di una
pericolosa attrazione, e cerco varchi
nell'acciaio, una quiete di burrasca
seduce il mio respiro quando amo.
Un fascio di nervi in lotta con un fascio
di luce, questo è il mio destino.
Una malattia, l'epidemia di un attimo,
un furore infantile, mi inginocchio
solo per scavare nella terra, alla ricerca
di un dio di fango, divorato dai vermi,
un dio umano, e prego sul baratro,
in un vortice di ferite accese.
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