mercoledì 19 ottobre 2011

INTELLIGENZA SUBLIME

Ho un'intelligenza sublime. A scuola leccavo con gli occhi
i volti dei professori, e davanti alle tenebre della lavagna
la polvere di gesso mi parlava di mondi possibili.
I miei neuroni si moltiplicano perché si amano, e quando
parlo con le marmotte immaginarie nessuno osa chiamare
il reparto di neuropatologia. Sono talmente intelligente che
il mio cazzo a volte cade in depressione. Chi parla con me
diventa immediatamente un genio per riflesso dialogico.
Conservo in frigorifero la placenta della mia nascita, è un
mio vezzo creaturale. Mi ricorda che sono svenuto al mondo.
Non mi sposo perché sono intelligente. E fumo solo perché
la cenere è l'anteprima della fine del mondo. Anche nei vicoli
ciechi riesco ad allargare gli orizzonti. Una volta mi hanno
fatto l'elettroencefalogramma ed è nata una danza misteriosa
su carta millimetrata, poi hanno chiamato un elettricista che
ha avuto un'erezione, ed è venuto sugli elettrodi. Sono così
intelligente che le mie mandibole conoscono a memoria
Mozart, così nitida e profonda è la mia mente che la morte
viene a bagnarsi nel mio abisso per sentirsi più forte.
C'è solo una cosa sciocca che faccio ogni giorno: mi alzo.

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