domenica 30 ottobre 2011

POESIA SEMANTICA

Sospinto da una chiaroveggenza inquieta
mi abbevero alla fonte del possibile
come un animale da soma e da seme.

Cerco di ingannare il dolore ma è troppo
intelligente, si è laureato a Oxford, il mio
dolore ha un purissimo accento inglese.

Se fossi un nano australiano fuggirei di
prigione dentro il marsupio di un canguro,
sul filo spinato getterei le rose della libertà.

La mia Memoria-Frankenstein continua
a ricomporre mosaici di mille volti perduti,
lasciando in sottofondo l'unico respiro amato.

Per ogni sogno una cicatrice, ma arriverà
il giorno in cui le ferite non sentiranno più ragioni,
e vorranno sgorgare fino alla fine dei tempi.

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