mercoledì 5 ottobre 2011

SETTEMBRE

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissimo!
complementi!
nicola

puccini sembra quasi mahler in questo intermezzo!

Anonimo ha detto...

Un vestito lasciato lì...orme a raccontare di un cammino. Una maglia-rossa-che resta...ad aspettare. Gli oggetti si animano in quanto testimonianze di un passaggio. Dalla sedia si scorgono altre storie: da 1.41 in poi parte, secondo me, una delle scene più belle. Il vecchio pescatore guarda il mare schermato dalla stoffa chiara, che lo difende da una poesia indiscreta e megera, della quale egli si innamorerebbe con una parola soltanto.
Il regista difende quell'inconsapevole attore dal suo saluto: un "Salve" delicatamente fariniano sarebbe una carezza della quale l'anziano uomo di mare non saprebbe più fare a meno.
E Farina sa che deve andare...

Intanto "gutta cavat lapidem" e quel rubinetto, mentre piange l'estate finita, scava quella crepa nella sabbia per inventar nuove stagioni.
Quindi il mare... che vecchio stanco brontolone! Così bonario ora.

"Ma tu non mi avevi detto che venivi con un amore? E' svanito!", ma poi, senza alcun preavviso, senza batter ciglio, "Ricky, sei felice?". E la signora col cappello non concede la domanda di riserva. Ma sa anche che la risposta non è immediata.Nè affermativa. Forse.

E, infatti, ecco la danza delle mani che si riflette nella parete lucida della cabina. La danza delle mani, con la sua enigmatica sensualità e con la sua abissale sessualità, si inerpica su quello specchio e si lascia spiare da una telecamera tanto indiscreta. Sipario.
"A chi è piaciuto lo spettacolo, batta le mani"!

Ecco... questo film è un concentrato di Farina uomo. Che è dire Farina artista. "Vissi d'arte, vissi d'amore". Puccinianamente.