mercoledì 16 giugno 2010

PENSIERI DI UN UOMO EUFORICO


Trovo ridicola l'espressione "siamo tutti di passaggio a
questo mondo", ha il sapore dell'alibi. Non mi sento di
passaggio, anzi, sono radicato come una quercia alla terra.
Non credo alla morte e non credo alla polvere, credo
solo alla vita, con le sue turbolenze eccentriche e le sue
spirali evolutive. Nulla che possa distruggere la gioia.

*

Tutto è caso, e molti si chiedono "che caso ci faccio a
questo mondo?". Ecco, la risposta è nel fare, poi la
vita si occuperà di disfare, ma con lentezza inesauribile.

*

Ho un buon rapporto interpersonale con me stesso,
mi dico sempre la verità, ma le mie verità splendono
sul crinale dell'abisso, e mi lasciano vertigini pure.

*

Mi ramifico nella vita come un delirio ad alto voltaggio.
Spavento la normalità e mi diverto.

*

L'uomo non riesce mai ad andare oltre il capezzolo,
tutta la realtà è qualcosa da succhiare fino in fondo, ma
a volte l'essenziale è vomitare e tornare a essere puri.

*

Il mio sangue aderisce alle ferite, il dolore è perfetto.
Soffrire è una variante dell'eleganza.

*

Sbatto la testa contro il muro, si aprono crepe nel mio
cranio, e dalle crepe esce una bava azzurra che corrode
il muro, è il mio liquido cerebrale, acido mistico.

*

Facevo l'amore con i pugni chiusi, ma era una lotta estenuante,
ora faccio l'amore con le mani aperte, ho scelto di donare
la mia fragilità alla carne dell'altro, e godo il doppio.

*

Strindberg sosteneva che "la vita è un lugubre scherzo",
per me la vita è un meraviglioso scherzo, e quindi sono
sempre disposto a sorriderle con compiacenza...


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