lunedì 28 giugno 2010

A FAVORE DEL BAVAGLIO

















Prendo posizione politica, mi piace, mi eccita, ogni tanto.
Sono assolutamente a favore del bavaglio all'informazione.
In quanto cittadino voglio avere il diritto di non sapere
nulla di quello che tramano i potenti, anche perché è il
segreto di Pulcinella:parlano di sesso, di denaro e di potere.
Le solite cose, nauseanti. E vederle pubblicate ogni giorno
sui giornali le rende semplicemente innocue. Come le
tragedie che a furia di ripetersi diventano una sorta di
soap tragica a puntate. Invece non solo il silenzio è d'oro
ma il silenzio è rivelatore, e il silenzio avrebbe un effetto
dirompente, sarebbe la vera notizia perpetua, eterna, il
silenzio, il destino di ogni uomo. Mi spingo oltre, sono
a favore della soppressione della stampa, i giornali sono
i bordelli del pensiero, scriveva qualcuno. L'uomo con
meno quotidiani si aprirebbe all'Eterno, incontrerebbe
l'Assoluto, suo malgrado. I giornali fanno male, meglio
gli "eternali", salverei solo le pagine culturali, ci pensate
che bello? Leggere solo di Dante o Montale, e non sapere
più nulla di Gasparri o Berlusconi! Che sollievo sarebbe!
E un cittadino informato non è un cittadino pericoloso
per il Potere, questa è una grande balla, il cittadino
informato è solo un cittadino frustrato, e impotente.
Al massimo i movimenti di opinione sono riusciti a
cambiare solo le figurine del Potere, ma la sostanza
del Potere non cambia, mai. E allora che fare? Nulla
di meglio che diventare "impotenti e disinformati".
Una nuova forma di libertà, che pochi eletti capiscono.

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