mercoledì 23 aprile 2008

IL TABAGISTA CREDENTE

Un pacchetto di Camel lasciato da un amico
sul tavolo, dopo la sbornia notturna, lo
ritrovo la mattina, sono rimaste in tre.

Le fumo, le godo una per una, tradisco le
Winston, continuando a tradire me stesso,
a tradire la fede in questo corpo pericolante.

Credo in Dio ma non riesco a credere in un
tumore, maligno o benigno che sia. Prego
con le dita ingiallite e l'alito di brace.

Il mio Dio fuma milioni di candele al giorno.
E non si ammala, semplicemente si scioglie.
Il mio Dio gioca sporco nella sua eternità.



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