Ricordo la febbre dei boschi ardenti
verdi alberi tramutati in cenere
lingue di lava serpeggianti
sul dorso di vulcani assassini
ricordo il sapore della pergamena bruciata
i segni riarsi di un antico alfabeto
ricordo la paura del bambino intrappolato
madri che si lanciano nel vuoto
stringendo al petto neri frutti
la mia nostalgia non ha pietà
freme
ricordo la pelle ustionata degli amanti
l'agonia delle illusioni andate in fumo
la giovinezza del vento nella mia luce
ricordo il sapore di zolfo della gioia
tutto questo prima che gli uomini blasfemi
mi riducessero a un quieto focolare
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